giovedì 21 luglio 2011

Reazioni scomposte

Istituto poligrafico

Con sorpresa di fronte ai primi effetti della crisi economica (crollo dei titoli di Stato  e bancari) nonostante  fosse stata abbondantemente descritta e preannunciata, si stanno registrando le reazioni più scomposte e disparate. Si notano le febbrili iniziative da parte degli agenti incaricati alla difesa dell'attuale apparato economico-politico (Hires docet, un lurido servo che girovaga in rete con l’intento di inquinare le menti n.d.D.), ma anche le reazioni  dei soggetti che pur dichiarandosi contrari a questo sistema, ma poco attrezzati sull'argomento economico-monetario, restano interdetti e disorientati dalle fantasiose proposte che strumentalmente vengono fatte circolare, ad arte, proprio per creare confusione, a difesa del sistema politico-monetario che si sente sempre più posto sotto accusa. Per poter approntare gli opportuni rimedi è necessario individuare con precisione le cause che generano il bubbone economico, con il  disporre congiuntamente dell'onestà intellettuale per recepirle. L'attuale crisi è dovuta al declassamento dei Titoli di Stato del debito pubblico mediante la vecchia, nota ed usurata equazione, semplice ma estremamente diabolica, che si sviluppa per passaggi  successivi:

  1. Lo stato per propri bisogni e per monetizzare il mercato, emette propri titoli di debito  che vengono scontati (comprati) dalle  banche ordinarie e da  quelle d'emissione.
  2. I titoli sono quotati in Borsa e  vengono classificati dalle società di rating, di proprietà delle banche, ad uso e consumo delle banche medesime.
  3. Quando queste intendono alzare i tassi fanno agire le società di rating che declassano il valore dei titoli, cosicché gli Stati sono costretti a rinnovarli accettando condizioni capestro a tassi sempre più elevati. Come quando si mangia il carciofo, una foglia alla volta,  I 'onorata cupola bancaria, utilizzando sempre la solita equazione, si pappa uno stato per volta, come abbiamo sempre detto, scritto e denunciato.

A beneficio degli increduli e dei duri cli cervice ripetiamo ancora una volta  l'elenco degli Stati già sottoposti a questo trattamento: Argentina, Irlanda, Islanda, Grecia, che rappresentano pratiche già chiuse, attualmente sono  sotto cura Portogallo, Spagna e Belgio, ed  ora hanno cominciato con noi. Risulta facilmente comprensibile per tutti, almeno si spera, quale possa essere l'unica terapia possibile per sottrarsi ad un simile devastante e progressivo strangolamento.

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211-04-1596500 lire 469SI  NOTI LA DIFFERENZA: La Banconota da Mille Lire, come tutti gli altri tagli, veniva emessa dalla Banca D’Italia; la Moneta da 500 Lire è un BIGLIETTO DI STATO A CORSO LEGALE, unico caso, emesso dalla REPUBBLICA ITALIANA.


Al di la di tutte le chiacchiere, delle paure dei profeti di sventura, degli sproloqui degli
economisti a carico del sistema e dei cervellotici ed interessati suggerimenti dei proponenti alternativi, che finiscono per mantenere inalterati gli attuali meccanismi, non resta altra soluzione che lo Stato, forte della sua centennale positiva esperienza, ritorni a battere moneta in prima persona in nome e per conto dei cittadini italiani. Se i titoli di debito dello Stato valgono al punto di essere scontati dal sistema bancario, debbono valere anche i titoli monetari emessi dallo stesso Stato.

Disponiamo già della cultura e delle strutture necessarie, ivi compreso l'Istituto Poligrafico dello Stato. Il Ministero del Tesoro e dell'Economia è perfettamente in grado di gestire questa operazione foriera di una nutrita serie di positive sinergie. Cessa il patema e si elimina il ricatto bancario ogni volta che si debbono rinnovare i
titoli in scadenza, cessa l'incremento del debito che attualmente si realizza con l'emissione monetaria a danno di tutti i cittadini e dell'intero sistema produttivo, si dispone della liquidità necessaria per rilanciare l'asfittica economia con la contestuale riduzione della disoccupazione, specialmente in campo giovanile. La ricetta è semplice, felicemente collaudata in un lunghissimo periodo, con Governi di diverso colore incaricati sia dai Re che dai Presidenti repubblicani. Risulta di facile comprensione e di facile realizzazione. (un piccolo strappo al trattato di Maastricht, come altri Stati hanno effettuato  prima di noi) Proprio per questo motivo è opportuno
che i sostenitori di queste posizioni dedichino decisamente il loro tempo, le loro energie ed il loro sapere ad incrementare e compattare I 'organizzazione in grado di coordinare l'azione di tutti. L'Islanda ha dimostrato che è possibile cambiare ed attuare e realizzare ciò che culturalmente e giuridicamente, Auriti docet, abbiamo da tempo appreso.
Savino Frigiola.

Articolo apparso sul Mensile “L’Altra Voce”, Anno 18°, N.6, Luglio-Agosto 2011.