venerdì 12 settembre 2014

Il Cerchio anamorfico


Nella perdurante crisi che attanaglia il "Bel Paese" c'è un elemento assai trascurato da politologi e opinionisti: è la mancata percezione della causa prima della crisi. La maggioranza degli italiani conosce a menadito i vari impedimenti che ostacolano il cammino di questo paese, ma non conosce o, meglio, non riesce a percepire la causa prima e vera di tutti.
Tutti parlano di mancata crescita, di riforme mancate, jobs act, art. 18 et similia. I più "informati" vi diranno invece che le cause sono altre e ataviche:  burocrazia pervasiva, corruzione, evasione, malversazione. A questo punto c'è il solito solone che afferma la centralità dell'istruzione e il fatto che non esiste una classe dirigente di alto livello. Vero. Ma io continuo ad affermare che queste, seppure importanti, sono cause indirette. Altri ancora vi parleranno di Banche, di complotti  ed altro ancora. Tutte cose che possono anche avere un margine di verità ma che, prese singolarmente, mostrano tutta la loro fallacia.
Personalmente, credo, invece, che queste cause siano solo un "riflesso" di altra causa.
Vi è una  sorta di “cerchio”, ingenerato dal sistema informativo che, nel dare le notizie, "ri-veli" (nasconda due volte) la notizia genuina, fornendone, di contro, un’immagine distorta, anamorfica.
La nostra epoca è caratterizzata, perciò, da un cerchio anamorfico che rinchiude la verità,  forzando tutto all’interno di un mefitico quadro, dal quale nessuna soluzione mai potrà venir fuori.  Questo fatto è determinato dall'aridità spirituale, dal fatto che nessuno, nemmeno nei quadri più alti, possieda un'illuminazione dell'alto verso l'alto.
La nostra è un’età di aridità spirituale. L’aridità spirituale, spesso, è una prova necessaria, nessun dubbio al riguardo, ma è tra le prove più ardue. La nostra è un’epoca dove solo si permuta il già noto, o ci si rifugia in passate certezze, ormai del tutto inapplicabili, e perciò stesso, foriere di divisioni e allontanamenti.  Per questo motivo, sovente, mi scontro con quelli che dovrebbero essere miei sodali ma che, ad uno sguardo attento, appaiono, nel migliore dei casi, come varianti controllatissime del "sistema".
Sulla sincerità di alcuni promotori di questi tentativi non c’è da dubitare, poiché coloro che sono in malafede, prima o poi, la manifestano senza nemmeno accorgersene Ed allora? Si  tratta solo di ottusità umana inguaribile, oppure v'è dell'altro? A tal proposito non vi è tema di smentita: la stupidaggine umana in larga misura e i difetti (sempre presenti anche in individualità di alto rango) hanno fortemente inficiato ogni cosa; a questo devonsi aggiungere le poderose influenze arhimaniche che condizionano il divenire umano. Queste sono vive e vegete e operano sul serio!
Questa età nefasta che affetta un'apertura mentale un tanto al chilo non fornisce nuovi margini di manovra e sa solo costruire nuovi conformismi. Ma c’è pure dell’altro. A mio avviso, l’errore sostanziale deve rintracciarsi nei pur timidi tentativi dissolutrici, tutti miranti ad ottenere come una sorta di “riforma interna” dei quadri di riferimento tradizionali che abbiamo ereditato. Occorre invece cominciare ad uscirne per poter intravvedere una soluzione che non sia il perdurare sul cammino che ci porta inevitabilmente  alla dissoluzione.