giovedì 16 novembre 2000

Romolo e Remo

 

4Avrete certamente sentito parlare di questi due mitici personaggi. Si sono loro, Romolo e Remo, i figli della Lupa. Non ho detto i fondatori di Roma imperiale, perché fu Romolo il vero artefice. Al di là del mito cosa ne pensate?

Io ho un’opinione alquanto diversa da quella più o meno usuale. Il fondatore della sacra città, dopo aver “inaugurato” il sacro perimetro della città, ne esclude il suo doppio, Remo. Su quest’ultimo grava la colpa di voler portare la vita ferina, che al principio i due conducevano prima della fondazione della sacra città. Per questo il gemello viene espulso e, indi, ucciso.  L’esempio vale come monito per tutti. Chiunque osi invadere i “sacra metra” tracciati nel suolo farà la stessa fine. Questa – come qualcuno sarebbe indotto a pensare – non è crudeltà. In effetti,  non voglio parlarvi di storia mitologica ma del sacro e del simbolo. Il “Rex” (non è il cane poliziotto) primordiale latino, personificato da Romolo, è colui che reg-iones di-rig-it (non è un nuovo sito web) :-). Abbiamo a che fare con un sacerdote o, se preferite, con un operatore sacrale. Colui che traccia una linea celeste con la linea terrestre, per mezzo del bastone (scettro).
Questo accadrà pure dopo il periodo dei re, con la repubblica. Infatti, la diade imperium-auspicium continua ad accompagnare anche i supremi magistrati repubblicani. Anche in seguito, Ottaviano nella delicatissima fase di passaggio fra repubblica e principato assumerà la più alta carica sacerdotale romana, il titolo di Pontefice massimo. Sicuramente saprete che Pontefice, in latino “Pontifex“, significa “facitore di ponti”. Augusto riprenderà, così, il bastone ricurvo dell’augure, diventerà l’intermediario per eccellenza fra il “cielo e la terra“. Lo stesso nome di “Augustus” viene dalla parola “augur“. Ecco, quindi una restauratio del re-augure degli inizi. Poi, nel periodo di Eliogabalo, l’Imperatore andrà verso Mithra e diverrà con Aureliano, sol invictus comes. Infine, con Giuliano si addiverrà al Culto di Helios che tenterà di arginare la trionfante religione cristiana. Questo, in vero, fu l’ultimo tentativo (mal riuscito) pagano di estromettere l’infiltrazione cristiano-giudaica da Roma.