Nella strage sono morte dodici persone e undici sono rimaste ferite.
A
partire da questa algida conta dei morti e feriti non si può rimanere
indifferenti verso una tale violenza condotta di proposito attraverso
una pianificazione ben congegnata.
Ad
onor del vero, non avendo informazioni di prima mano, non credo
opportuno cimentarmi in improbabili ipotesi sull'eventuale false-flag
francese. Non amo le ipotesi fantasiose, tantomeno le iperboliche
ricostruzioni degli eventi.
Quello
che mi preme sottolineare è una cosa che può apparire ovvia e persino
banale: il giornale "satirico" francese ha giocato molto sulla
provocazione fine a se stessa, lasciando che la satira vera e propria
uscisse definitivamente dalla porta della redazione di Charlie Hebdo. Ho
detto "ovvia"...ma, a ben pensarci, oserei dire scandalosa. Dico questo
perché, oggi, una cosa del genere suona come una provocazione bella e
buona, in quanto contrastante con il pensiero "politicamente corretto"
oggi tanto in voga. Il fine di tutta l'operazione era chiaramente
quello di attirare attenzione e aumentare esponenzialmente le vendite
del giornale.
Naturalmente,
attraverso questa considerazione non si vuole in alcun modo
giustificare l'attentato, che è stato, e rimane, un vero e proprio atto
terroristico. Quello che però, forse, sfugge è il motivo recondito del
cosiddetto pensiero "politically correct".
Questo
pensiero che, di primo acchito, sembrerebbe suggerito dal "buon senso",
in realtà è stato inoculato ad arte dai mezzi di informazione di massa,
che non sono affatto "indipendenti". Essi, per converso, dipendono da
"lor Signori", ossia da coloro che tirano le fila da "dietro le quinte"
della storia. Sono loro i cosiddetti "Poteri forti". Sono loro che danno
luogo alle "mode", ai "trend" pseudo-culturali. Sono loro che dettano
l'agenda di governo, tramite teste di paglia che fanno il loro gioco...
In
secondo luogo per quale recondito motivo dopo la strage compiuta a
Charlie Hebdo, un altro terrorista ha fatto irruzione in un negozio
ebraico? Effettivamente sono due bersagli che non hanno nulla in
comune. Tuttavia il legame esiste eccome, poichè entrambi gli obiettivi
rappresentano dei nemici giurati dell’Islam. Il primo è la stampa che
ha sbeffeggiato in modo veramente volgare il Profeta, personaggio sacro
perché scelto da Dio, proprio come Mosè o lo stesso Gesù Cristo. Per
tutti i maomettani quei giornalisti meritavano la morte ed erano
condannati a bruciare nell'inferno. L’altro nemico sono gli ebrei, e con
loro Israele che uccide i palestinesi. In massima parte del mondo
arabo, gli ebrei non non sono solo "infedeli" ma anche ipocriti, perché,
come recita un “hadith” della Sunna, hanno strappato dalle pagine della
Torah la venuta di Maometto sulla Terra.
Agli
occidentali sembra assurdo che si possa uccidere per una vignetta,
foss'anche la più dissacratoria ed infamante. Per chi vive nel mondo
islamico è esattamente il contrario. Ora, rimanendo oggettivi, non si
può far altro che constatare una sola cosa: tutti i giudizi dispensati
dai gazzettieri nostrani peccano di presunzione e di superficialità.
Presunzione perchè si ritiene, erroneamente, di appartenere ad una
cultura (quella occidentale) migliore delle altre. Superficialità
perchè, appunto, si rimane alla "superficie" dei problemi, senza
arrivare al fondo o, per meglio dire, al "nocciolo" di qualsivoglia
problematica.
La
società attuale paga il prezzo salato di un multiculturalismo forzato e
imposto dal Nuovo Ordine Mondiale (N,W.O.) che vuole sempre più
individui apolidi e sradicati, senza famiglia e radici solide, così, per
meglio controllarli.
A qualcuno quello che sto per affermare farà storcere il naso... ma... poco importa.