venerdì 30 marzo 2018

LA RAPACITÀ DEL BENE

Ideali umanitari e cinismo da pescecane: George Soros rappresenta al meglio i due volti dell'odierno potere globale


di Adriano Scianca


Quando si parla di George Soros. due sono le obiezioni:il complottismo e l'antisemitismo. Peccato che sia poi la realtà a fare giustizia di tali strategie difensive.  È stato infatti lo stesso Soros, in un' intervista rilasciata al Financial Times, a svelare gli obiettivi principali della sua «organizzazione filantropica»: bisogna combattere «patriottismo e populismo», cioè «l” ideologia dominante nel mondo» (I), ovvero «il nazionalismo». E poi Putin, in quanto «la Russia ha il potere di risorgere, basandosi sul nazionalismo», il che, par di capire, sarebbe un peccato mortale. Insomma, una  battaglia alla luce del sole, altro che complotto.
Quanto all'antisemitismo (Soros, il cui vero nome è György Schwartz, è nato in Ungheria da una famiglia di origine ebraica), basta ricordare il lungo braccio di ferro tra il magnate e Benjamin Netanyahu
Il premier israeliano sostiene che ci sia lo zampino dello speculatore dietro le recenti proteste di 20 mila immigrati africani che Israele, senza tanti complimenti, ha deciso di mettere alla porta. A quanto pare, quindi, si può criticare Soros senza essere né complottisti né antisemiti, dato che i suoi obiettivi sono palesi e che le sue manovre indispettiscono anche degli ebrei. E tuttavia la logica, quando si trattano certi argomenti, lascia il tempo che trova.
Con un patrimonio personale netto stimato in 25 miliardi di dollari, Soros rappresenta le varie facce del pensiero dominante riunite in una sola figura: la rapacità del pescecane dell'alta finanza e i buoni sentimenti dell'amico delle «minoranze». La sua storia personale, così come ce l' ha raccontata  stesso. e del resto tutto un programma Scampato per poco ai nazisti in Ungheria, si è poi «fatto da sè» secondo una biografia tutta all' insegna del mito americano del self made man: fuggito dall' Ungheria in Inghilterra, si è messo a 
studiare filosofia presso la London School of Economics con Karl Popper, mentre lavorava come facchino alla stazione e cameriere in un night-club. Dopo la laurea, afferma di aver scritto a ogni amministratore delegato di ogni banca d'affari di Londra chiedendo un colloquio, ricevendo
solo porte in faccia, fino a che Singer & Friedlander lo avrebbe assunto come impiegato perché il suo amministratore delegato era ungherese.

Nel 1950 si trasferisce a New York per lavorare per F. M. Mayer. Nel 1970 fonda la Soros Fund Management. Nel frattempo comincia ad appassionarsi alla speculazione, possibilmente contro le banche centrali. Conosciuto come «l'uomo che distrusse la Banca d' Inghilterra», il 16 settembre del 1992 guadagno 1 miliardo di dollari in 24 ore, grazie a una speculazione che obbligò Threadneedle Street a svalutare la sterlina. Sempre il 16 settembre 1992, a seguito dell'annuncio che la Bundesbank avrebbe smesso di appoggiare il cambio fisso della lira italiana al marco tedesco, Soros insieme ad altri speculatori vendette lire allo scoperto. costringendo la Banca d' Italia a svalutare per compensare l'ormai insostenibile sopravalutazione della moneta. In conseguenza di tale azione, la lira riportò una perdita di valore del 30% e dovette uscire dal Sistema monetario europeo.
Soros è anche il fondatore di Quantum Group of funds, collegato ai Rothschild, ma, soprattutto, advisor di BlackRock, la più grande società di investimento al mondo. BlackRock,  fra l,altro, è azionista rilevante del la Deutsche Bank e lo era anche nel 2011, quando, annunciando la ven-
dita dei titoli di Stato italiani, l'istituto tedesco fece esplodere lo spread tra Btp e Bund causando la «resa» di Berlusconi e l'avvento di Monti.
Non dimentichiamo, poi, che BlackRock è nel capitale di due delle maggiori agenzie di rating, Standard & Poors (5,44%) e Moodys (6,6%), con la possibilità di influire sulla determinazione di titoli sovrani, azioni e obbligazioni private, e di poter incidere su prezzo e valore delle attività che essa stessa acquista o vende. Se ricordiamo bene il ruolo delle agenzie di rating nella caduta del Cav, il puzzle si completa: le stesse persone che fungono da arbitro e da giocatore. E, dopo la crisi indotta, chi fu che venne a «salvare›› 1'Italia?
Ma BlackRock, ovviamente, che oggi ha partecipazioni per quasi 2 miliardi nel sistema bancario italiano, ma anche nelle società quotate sul listino principale, a partire da Eni, Enel, Generali, Telecom Italia, Mediaset e cosi via. Ma non ditelo troppo a voce alta: non sarete mica complottisti, vero?