1.2.4.2.3.2 - La banca centrale - Banca d'Italia - nelle insignificanti salmerie di pensionati rimaste a Roma dopo il 23 settembre 1943
di Antonio Pantano
Ma, sulla base di deduzioni e dati di fatto successivi, emersi da testimonianze processuali e non solo, si ha ragione di ritenere che in quel vastissimo alloggio (confuso tra edifici altoborghesi ed alberghi prossimi alla centrale stazione Termini e dirimpettaio della extra territoriale basilica vaticana di Santa Maria Maggiore, che rappresentò garanzia di immunità dalle distruzioni per bombardamenti aerei recate dagli Alleati!) e negli ampi scantinati di pertinenza del vasto immobile "qualcosa di importante e di valore" sia stato "riparato e celato". E non solo in quello.
Introna, nella sua lunga esistenza, godette di privilegi e vantaggi determinati e tramandati da incrostate liturgie ed obbedienze massoniche. Privilegi originati, costituiti e consolidati da antichi criteri "di marca liberale" del regime giolittiano, e permanenti ancora oggi - in nome di un criterio gabbato per "democratico" dalla inossidabile oligarchia alto-burocratica - a distanza di 90 anni, riservati ai "particolari servitori di alto rango" degli organi pubblici o para pubblici. Tali particolari "servitori di alto rango" comunemente sono additati ed accreditati nelle supine abitudini degli italiani come "amministratori e dirigenti dello stato" o "managers" (come si ostinano ad usare, dire e scrivere, nn inutile e deviante anglismo servile, i politicanti sciocchi ed i loro emuli che impinguano la stampa e negetano nella burocrazia da parassiti!). Privilegi e vantaggi che, invocando mai rinnegate - e sostenute "copertamente" con scaltrezza - benemerenze massoniche, Introna fece valere con profitto ponendosi - dettami della "scuola liberale" di servilismo opportunista - immediatamente a disposizione delle nuove padrone autorità militari e dei "Governatori Militari" americani da esse insediati, appena invasa e sottomessa Roma dagli Alleati il 5 giugno 1944. E che tali privilegi siano stati goduti dal Niccolò Introna è innegabile, essendo io stato testimone, trenta anni dopo la di lui morte, della disponibilità del vasto prestigioso immobile avuto concesso dalla Banca d'Italia, goduto dagli eredi ancora fino al anno 1985, quando i beni mobili colà rimasti furono finalmente messi in vendita dagli occupanti!
Niccolò Introna - massone fin da giovane per educazione religiosa, in carriera con la quale raggiunse ruoli di rilievo confacenti al servizio bancario - fu influente eminenza militante nella setta religiosa cristiana "protestante-valdese", che, malgrado il Trattato connesso con i Patti Lateranensi del 11 febbraio 1929 tra lo Stato italiano con lo stato Vaticano della Santa Sede, mai subì limitazioni o fu angariata, ma fu favorita da molti "riguardi" persino edificatorii, maggiormente nel centro di Roma.
Introna godé di ruoli di altro grado nel novero massonico dominante; e quelle credenziali divennero poi, dal giugno 1944, condizione assoluta negli ingranaggi della sedicente "nuova politica democratica" imposta dai vincitori Alleati nuovi arrivati. L'alto grado massonico - collegato in subordine anche alle liturgie americane - fu determinante il 29 luglio 1944 per fargli ottenere dai "nuovi padroni occupanti vincitori militari" la nomina fiduciaria a "commissario straordinario della banca d'Italia per i territori occupati assoggettati e sottoposti a controllo Alleato".
paragrafo estrapolato dal volume di Antonio Pantano, Ezra Pound & Pellegrini, Edizioni della Vita Nova di Giovanni Perez. pagg. 386-387
