Il crollo del muro di Berlino. Il disgelo. Il Governo Craxi e la mano morta del “cavaliere”.
Con l’abbattimento del “muro” non si sono aperte solamente le frontiere, non si è unicamente dato il via alla riunificazione della Germania, ma si accordato il “placet” all’occidentalizzazione dell’ex mondo del cosiddetto “socialismo reale”.
La marginalizzazione del Msi finisce, almeno in parte e, per la prima volta, con l’ascesa a Palazzo Chigi di Bettino Craxi. In questo breve periodo, difatti, la destra esce dalla “fogna”; viene altresì ammessa a consultazioni formali, invitata a tavole rotonde e, soprattutto, quando invitata dai mass media, viene meno il solito cliché retorico e demonizzante.
In verità, v’è stato già nel 1977 un tentativo di legittimazione democratica dell’MSI, attraverso la scissione concretizzatasi nella creazione fallimentare di Democrazia Nazionale. In quell’occasione, i vertici del partito stigmatizzarono con parole di fuoco l’atteggiamento dei “Traditori Badogliani”: Servello, Tremaglia e Pisanò.
Almirante, primo fra tutti, accusa i suoi “compari” di fare “sporchi giochi”.
Ecco qui sotto uno stralcio dell’editoriale “Aria Pulita”.
“Se è vero, come è vero, che il partito che ho l’onore di dirigere è una “casa di vetro” nella quale tutti possono guardare, non sorprenderà nessuno la risoluzione presa nei confronti degli “ultimi seguaci di Badoglio” dei resti di quella “Democrazia nazionale” sepolti nel ridicolo elettorale”. “Su Servello,…principale responsabile di questa losca manovra, avevamo sospetti fin dal 1945. Uomo degli americani, agente della CIA, erano trent’anni che lo tenevamo d’occhio. Abbiamo permesso che salisse alle cariche più alte del Partito di cui ho l’onore di essere segretario, per meglio sorvegliarlo, per poter toccare con mano la sua indegnità fisica e morale….”
Non scenderò nei particolari, ma è superfluo rimarcare la soverchiante retorica di cui è pregno l’intero articolo. Inoltre, è palese l’utilizzo di un non velato sofisma con cui si giustifica l’ascesa al vertice di un dirigente. Del resto, l’apparentamento con la CIA o con i servizi segreti non era appannaggio esclusivo di Servello. Ma tant’è. Pisanò - per esempio - non ha mai dissimulato la sua fede “atlantica” e la sua simpatia per la “Benemerita”.
Inoltre, secondo alcune indiscrezioni apparse sul n°1 de “Lo Stato” di Marcello Veneziani, a firma del logorroico Roberto Gervaso, scopriamo che il “Cavaliere” con la macchia ma senza vergogna, non solo avrebbe “sdoganato” il “neofascista” Gianfifì, portandolo con se al governo insieme a quel simpaticone dell’ “Umba” ma, nella sua lungimiranza e preveggenza, avrebbe tentato - già vent’anni prima dello scontro con l’Alberto Sordi della Politica italiana, il bel “Frangiasco” - di favorire lo spostamento al centro dell’MSI, finanziando la scissione che poi si concretizzo con la creazione di “Democrazia Nazionale”.
Secondo Massimo Anderson, all’epoca presidente del FdG, oltre ai finanziamenti sottratti all’ MSI, vi furono altre cospicue somme garantite da un personaggio del mondo economico che aveva già le idee ben chiare di come avrebbe dovuto “evolversi” la Destra Nazionale.
Questo nome, sempre tenuto segreto per molti anni, è uscito dal “Cappello del mago” della Commissione Stragi, quando Andreotti, a proposito dei fondi dati dallo Scudocrociato a Democrazia Nazionale fu sconfessato da una lettera dell’On. Delfino che scopriva la losca trama. Tale missiva non fu mai smentita né da Andreotti né tantomeno dal ns. “caro” Cavaliere.
Rauti, dal canto suo, non è da meno. Quest’ultimo risultava da tempo sul libro paga della Cia, al pari di Guido Giannettini, mediocre giornalista e pessimo agente del Sid. I due scrissero a quattro mani anche un interessante testo (oggi introvabile) sulla guerra controrivoluzionaria: “Le mani rosse sulle forze armate”. Quando si tratta di creare panegirici o, in questo caso, scrivere libercoli ad uso e consumo dei camerati in buona fede, tutti fanno la loro parte.
Vengo al punto. Nel 1983 sulla scia della legittimazione avanzante, il segretario del PSI, Bettino Craxi, nel corso delle consultazioni per la formazione del suo governo, dichiara che il suo partito è aperto al dialogo con il Movimento Sociale Italiano.
Questo è il segnale per l’inizio dell’ascesa a Montecitorio.
Arthos – Continua
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