Questi mesi di fine 2009 sono stati “scossi” da un’importante novità editoriale che non ha mancato di suscitare accese polemiche. Si è trattato di uno studio del ricercatore della Fondazione della RSI Pietro Cappellari, studio dedicato ai caduti della Repubblica Sociale Italiana di Anzio e Nettuno.
Ecco come lo stesso Cappellari, incontrato presso il suo studio, ha raccontato la genesi del libro I Legionari di Nettunia.
Come mai l’interesse per queste storie dimenticate?
Da diversi anni ormai mi occupo dello studio dei caduti della Rsi, caduti considerati dei veri e propri “fantasmi” dallo Stato italiano. Mentre i caduti della Seconda Guerra Mondiale sono in generale considerati “morti di serie B”, quelli della Rsi non sono neanche considerati come tali, non sono mai esistiti, dei “fantasmi” appunto. Questo lavoro nasce dalle ricerche di Cipriano Porcu che, negli anni ‘90, cercò di ricostruire le vicende dei fratelli Fioravanti, due ragazzi di Anzio e Nettuno caduti combattendo nelle fila della GNR. Purtroppo, non si riuscì mai a trovare una documentazione idonea per ricostruire le vicissitudini di queste due Camicie Nere, fino a quando – grazie alla Fondazione della Rsi – è stato possibile trovare delle fonti inedite su questi episodi e, inoltre, scoprire che Anzio e Nettuno avevano avuto diversi giovani che si erano arruolati nella Rsi e sotto queste insegne erano caduti. E’ iniziata per me la scoperta di un “mondo” sconosciuto. Attraverso delle ricerche condotte in tutta l’Italia settentrionale ho potuto ricostruire tassello dopo tassello le vite di questi volontari dell’onore. Si tratta di storie drammatiche ed eroiche nello stesso tempo, che gettano una luce nuova sulla storia di Anzio e Nettuno, il cui Novecento non è mai stato studiato con cognizione di causa.
Le verità contenute nel libro sono state definite “sconvolgenti”. Perché?
Purtroppo, la popolazione italiana fa dell’ignoranza della storia patria un suo fiero distintivo. Ad Anzio e Nettuno, dove il falso mito della “liberazione” degli Americani persiste con tutto il suo apparato propagandistico, lo studio della Rsi e le motivazioni ideali che spinsero il fior fiore della gioventù italiana a immolarsi sui campi di battaglia sono semplicemente tabù. I giovani italiani preferirono combattere gli Alleati, anziché aspettare, fazzoletto bianco in mano, la loro venuta. Ed è per questo che il mio studio è “sconvolgente”. Dimostra come i Nettuniani, ossia i ragazzi di Anzio e Nettuno che fecero delle scelte precise, optarono principalmente per combattere sotto il Tricolore italiano, sotto le bandiere della Rsi. Nel bellissimo corto che è stato lanciato per pubblicizzare il campionato del mondo di baseball che si terrà, per l’appunto, a Nettuno nel prossimo settembre, si vedono dei giocatori con la maglia della squadra cittadina che sbarcano come i soldati americani e combattono, con tanto di mazze, sulle spiagge nettunesi contro ipotetici “crucchi”. Ebbene, nella realtà, in quel 1944, gli Italiani erano dall’altra parte della “barricata”, a combattere al fianco dei soldati germanici. Altro che sbarco in maglia di baseball. Ecco perché questo libro è “sconvolgente” per il cittadino medio. Tutte le sue certezze vengono infrante dalla realtà storica dei fatti.
Questo libro, comunque, ha un respiro ben più ampio di quello della microstoria, non è vero?
Effettivamente, credere che questo studio sia una “storia locale” è un errore. Le vicende che vengono raccontate riguardano tutto un “mondo umano” che tra il 1943 e il 1945 si schierò sotto le insegne repubblicane. Le vicissitudini dei ragazzi di Anzio e Nettuno non sono altro che le vicissitudini di quel “mondo”. Non a caso, Nettunia, nel racconto, assume un ruolo marginale, visto che gran parte dei fatti narrati si svolgono nell’Italia settentrionale. Si parla della GNR di Brescia e Imperia come della Divisione “San Marco”, dei combattimenti avvenuti nelle Langhe, nel Torinese, nel Vercellese, nell’Astigiano e nella Pianura Pontina, per finire con l’eroica e sconosciuta resistenza delle Camicie Nere dell’“Etna” contro le soverchianti forze angloamericane negli ultimi giorni dell’aprile 1945. Tutti fatti che mai sono stati raccontati e che, per la prima volta, vengono presentati al grande pubblico attraverso una rigorosa ricostruzione storica.
Quale è il contributo più importante di questo studio?
Per prima cosa si deve segnalare come le vicissitudini riportate tendono ad evidenziare con la massima precisione la fisionomia spirituale del combattente della Rsi. Oggi che è stata ripresa la tematica del “male assoluto”, questo studio si inserisce nelle polemiche mettendo a tacere i detrattori della Repubblica Sociale Italiana. Le cristalline figure dei combattenti della Rsi escono dalle pagine del libro splendenti in tutta la loro purezza. Ecco che, allora, parlare di “male assoluto” diventa una idiozia, prima che un falso storico. Il contributo dato alla conoscenza della RSI da questo studio è importante proprio per questo fatto. Infine, non si può neanche ignorare che I Legionari di Nettunia sono il frutto di una collaborazione tra la Fondazione della Rsi di Terranova Bracciolini e il Centro Studi Militari della Rsi di Latina. Questo libro ha messo in moto una preziosa “intesa” – un vero e proprio “Asse” – tra i due enti, che dimostra come lo studio della Repubblica Sociale Italiana non può più essere ostaggio delle falsi tesi degli antifascisti.
di: Lemonio Boreo (16 Novembre 2009) Da "Rinascita", Quotidiano di Liberazione Nazionale
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