lunedì 16 aprile 2012

Fuori dall'euro: torniamo alla Lira!


Le vagonate di "carta-straccia" fatte cadere a pioggia sugli istituti di Credito dalla Banca Centrale Europea non sono serviti a finanziare famiglie e imprese. Mille miliardi di euro sono infatti serviti esclusivamente alle Banche che li hanno ricevuti.  Tutti pensavano (o quasi) che questi cumuli di carta (perchè di carta si tratta) fossero la panacea  a tutti i mali che affliggono l'euro-zona. La nomina di Mario Draghi ha infatti permesso l'erogazione a bassi tassi di interesse (1%) agli istituti di credito europei. Peccato però che queste Banche non pratichino il medesimo tasso di sconto alle imprese e, soprattutto, alle famiglie. Un'indagine promossa da Bankitalia  (fonte dunque non sospettabile di remare contro le banche) dimostra - dati alla mano - come nel nostro Paese i prestiti alle famiglie e alle imprese siano notevolmente diminuiti, a fronte, per converso, di un aumento consistente dei tassi di interesse. Il tasso TAEG per il credito al consumo è giunto alla stratosferica percentuale del 10,1% (febbraio 2012) quando nel febbraio dell'anno precedente era del 8,88%. Intanto, i colossi bancari acquistano BOT e BTP, influenzando lo spread. E il circolo vizioso si chiude.
Allora, ancora una volta, vale la pena di ribadire il concetto. Gli Italiani devono ripudiare il debito sovrano che lo Stato ha contratto - senza  o contro il volere dei cittadini - con la banca centrale europea. Una volta ripudiato il debito e usciti definitivamente da questa lurida congrega denominata eurozona,  è necessario processare tutti coloro che si sono resi responsabili di questa triste sciagura. In altre parole, chi ha contratto il debito (siccome non è in grado materialmenente di onorarlo) deve pagare personalmente e in proporzione alla carica indebitamente ricoperta. Chiunque abbia tramato, lucrato, o si sia semplicemente reso complice deve essere messo alla sbarra. Una volta accertate responsabilità e colpe si proceda celermente allo sconto della pena, possibilmente senza sconti e, per i casi meno gravi all'interdizione permanente dai pubblici uffici.
Dopo di chè, lo Stato deve necessariamente tornare a battere moneta in nome e per conto del popolo italiano, sottraendo alle banche centrali il monopolio della emissione e togliendo ai mercati e alle agenzie di rating l'indebito privilegio di dettare i punti dell'agenda  politica del nostro paese. La nuova classe politica, per converso, in virtù dell'enorme responsabilità di cui dovrebbe farsi carico, dovrebbe essere penalmente responsabile (anche con la massima pena)  in caso di una scellerata politica di emissione monetaria, evitando sprechi e facili guadagni.
© Black Water

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