Le vagonate di "carta-straccia" fatte cadere a pioggia sugli istituti di Credito dalla Banca Centrale Europea non
sono serviti a finanziare famiglie e imprese. Mille miliardi di euro
sono infatti serviti esclusivamente alle Banche che li hanno ricevuti.
Tutti pensavano (o quasi) che questi cumuli di carta (perchè di carta si
tratta) fossero la panacea a tutti i mali che affliggono l'euro-zona.
La nomina di Mario Draghi ha infatti permesso
l'erogazione a bassi tassi di interesse (1%) agli istituti di credito
europei. Peccato però che queste Banche non pratichino il medesimo tasso
di sconto alle imprese e, soprattutto, alle famiglie. Un'indagine
promossa da Bankitalia (fonte dunque non sospettabile di remare contro
le banche) dimostra - dati alla mano - come nel nostro Paese i prestiti
alle famiglie e alle imprese siano notevolmente diminuiti, a fronte, per
converso, di un aumento consistente dei tassi di interesse. Il tasso
TAEG per il credito al consumo è giunto alla stratosferica percentuale
del 10,1% (febbraio 2012) quando nel febbraio dell'anno precedente era
del 8,88%. Intanto, i colossi bancari acquistano BOT e BTP, influenzando
lo spread. E il circolo vizioso si chiude.
Allora,
ancora una volta, vale la pena di ribadire il concetto. Gli Italiani
devono ripudiare il debito sovrano che lo Stato ha contratto - senza o
contro il volere dei cittadini - con la banca centrale europea. Una
volta ripudiato il debito e usciti definitivamente da questa lurida
congrega denominata eurozona, è necessario processare tutti coloro che
si sono resi responsabili di questa triste sciagura. In altre
parole, chi ha contratto il debito (siccome non è in grado
materialmenente di onorarlo) deve pagare personalmente e in proporzione
alla carica indebitamente ricoperta. Chiunque abbia tramato, lucrato, o
si sia semplicemente reso complice deve essere messo alla sbarra. Una
volta accertate responsabilità e colpe si proceda celermente allo sconto
della pena, possibilmente senza sconti e, per i casi meno gravi
all'interdizione permanente dai pubblici uffici.
Dopo di
chè, lo Stato deve necessariamente tornare a battere moneta in nome e
per conto del popolo italiano, sottraendo alle banche centrali il
monopolio della emissione e togliendo ai mercati e alle agenzie di
rating l'indebito privilegio di dettare i punti dell'agenda politica
del nostro paese. La nuova classe politica, per converso, in virtù
dell'enorme responsabilità di cui dovrebbe farsi carico, dovrebbe essere
penalmente responsabile (anche con la massima pena) in caso di una
scellerata politica di emissione monetaria, evitando sprechi e facili
guadagni.
© Black Water
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