Milena
Gabanelli, nell'ultima puntata di "Report", forse consigliata da
qualche velina trasmessa dall'alta finanza, ha riproposto l'abolizione
del contante come soluzione alla crisi imperante nell'eurozona. Secondo
quanto mostrato dalla "solerte" giornalista di RAI3, attraverso questa
misura "miracolosa" sarebbe possibile lastricare strade, costruire ponti
e palazzi; in più secondo la furba giornalista, si eliminerebbe il
malaffare e l'evasione fiscale. La Gabanelli ha quantificato pure la
cifra: 150 miliardi di €. Questi sono i soldi che servono, infatti,
esclusivamente, per stampare carta moneta (il cosiddetto costo
tipografico).
Dimentica - la solerte giornalista- che larga parte della popolazione è assai restia ad attuare la smaterializzazione del contante...
un processo - quest'ultimo - incominciato inconsapevolmente con la
Rivoluzione Francese e che adesso è stato possibile mettere in pratica,
proprio attraverso l'ausilio dell'informatica (altro elemento
utilissimo in ambito finanziario) che permette il trasferimento di
ingenti somme, tramite la semplice pressione del tasto invio.
In
realtà dietro questa "sparata giornalistica" si cela il più grande
imbroglio che le Banche stanno lentamente mettendo in atto: il
controllo di tutto e di tutti, attraverso l'emissione monetaria e il controllo del credito.
Senza contare che nell'attuale sistema capitalistico, il gettito di
molte attività si ridurrebbe a zero, costringendo alla chiusura le
aziende; poichè il problema principe non è affatto il debito pubblico
che è fortemente ingenerato dal Signoraggio Bancario,
poichè se è vero (come è vero) che per stampare carta-moneta (senza
alcun corrispettivo in valuta pregiata oro o argento) occorrono
miliardi, quanti ne vengono sottratti dal Signoraggio Bancario?
A questa ultima domanda dubito che la Gabanelli dia una risposta.
Quindi,
senza che la massa belante se ne accorga, le febbrili iniziative
portate a compimento dagli agenti incaricati alla difesa dell'attuale
apparato economico finanziario, continuano senza soluzione di
continuità, in totale spregio della democrazia (buona solo quando si
tratta di criticare il "vituperato" ventennio fascista) e, soprattutto,
del popolo sovrano.
© ✙Douglas
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