venerdì 6 settembre 2013

Il Mondialismo e le Società Segrete (terza Parte)

di Paolo Taufer


  Gli   Istituti Affari internazionali costituiscono veri e propri punti di controllo delle ricchezze e della cultura del paese che rappresentano, in una parola, di potere: nell'elenco dei loro  membri spiccano le principali banche, le industrie più rilevanti, le maggiori assicurazioni, le università e i centri di ricerca, le Fondazioni, ma non solo: anche i sindacati, le federazioni degli imprenditori, i migliori giuristi, personalità politiche di rilievo, i giornalisti più famosi, ecc. Quello italiano si chiama Istituto Affari internazionali, venne fondato me 1965 con i fondi messi a disposizione dalla fondazione Olivetti e dalla FIAT, e ha sede a  Roma. Sono questi gli autentici centri propulsori decentrati, a livello di nazione, della marcia verso l'unità mondiale di marca anglosassone. 



Cecil John Rhodes
  Nucleo del R.I.I.A. è la Round Table, fondata alla fine del secolo scorso da Cecil Rhodes, esponente di punta dell'imperialismo britannico al cui servizio mise la sua immensa fortuna creata in Sudafrica, dove, coi capitali messi a disposizione dai Rothschild, riuscì a sottrarre al boero Kruger il controllo sulle miniere d'oro e diamantifere.   
    Alla Round Table britannica si ritiene sia affidato il compito di vegliare all'esecuzione dei ani elaborati ai livelli più elevati, supervisionando l'operato degli istituti Affari Internazionali sparsi per il mondo. La Round Table si pone come “cerchio esterno" di una società segreta più elevata dell'area del Potere, chiamata Pilgrims Society, nata dal connubio ideologico dell'imperialismo britannico con oiblismo protestante e il socialismo fabiano.

   
   
   Con la Pilgrims Society saliamo di un gradino verso i vertici dei Potere, dove la troviamo in compagnia della britannicissima Fabian Society, fondata quest'ultima nel 1884 e fucina di ogni lor a nota di socialismo moderno: giova ricordare che il socialismo (moderno, marxista, ndr) costituisce la corrente ideologica portante alla quale le nuove società multirazziali, unite in una federazione mondiale - verosimilmente composta da tecnocrazie in Occidente e repubbliche popolari per i paesi meno sviluppati - dovranno abbeverarsi e conformarsi.
   
    

    La Pilgrims Society, estesa alle due sponde dell'Atiantico, a sua volta non è  che una catena di trasmissione di società più elevate, come il Rhodes Group o l'affine Skull-and Bones, alla quale appartenne Averell Harriman, la sua creatura divenuta poi presidente degli USA George Bush, ma anche Percy Rockefeller o la mente che stava dietro la fondazione dell'UNESCOArchibald MacLeish. Entrambe queste due alte società segrete derivano dall'Ordine degli llluminati di Weisshaupt fondato nel 1776. Ciò risulta sia ad esempio dagli studi di un ricercatore americano della Stanford University, Antony C. Sutton, che dalle rivelazioni dell' “Economist” inglese nel suo  numero del 25 dicembre 1992.
   A questo livello il potere assume un volto: è quello delle Nazioni Unite, espressione exoterica delle società segrete che le hanno suscitate verso la fine della seconda guerra mondiale (ossia dopo la sconfitta militare di quelle forze nazionalrivoluzionarie che si erano battute contro i centri del potere giudaico-massonico, nota della Comunità Politica di Avanguardia), per il conseguimento dei fini mondialisti.

   Il senso, il potere e le competenze delle Nazioni Unite sono di facciata, come ben dimostrano i recenti clamorosi insuccessi delle milizie multinazionali del massone di alto grado  Boutros Ghali, mentre il vero potere rimane ben saldo nelle mani delle élites che hanno suscitato l'ONU stessa, la quale, quando non servirà più, in omaggio ad una strategia massonica collaudata da secoli, verrà dall'oggi al domani liquidata e sostituita da un organismo più idoneo ed efficiente.
   L'importanza dell'ONU sta dunque piuttosto nelle funzioni ideologiche rappresentate, nella influenza politica che deriva dalla :sua autorità in quanto istanza di legittimazion a. I discorsi, le risoluzioni e i documenti di qualsiasi natura dell'ONU esercitano un'influenza politica diffusa sulla vita internazionale al punto che oggi i governi non possono prescinderne, improntando così l'orientamento delle opinioni e la formazione dei politici, ma soprattutto le leggi nazionali. 

   Si è riusciti in tal modo a veicolare, e in pochi anni a far accettare su scala planetaria, campagne come quelle per un'unica società multirazziale, finalizzata alla distruzione delle singole identità dei popoli, per l'aborto, per la limitazione delle nascite, accompagnate, naturalmente, da contemporanee solenni dichiarazioni sui diritti del fanciullo, della donna, del malato (non si dimentichi che la gestione ad un tempo degli opposti e un habitus per gli iniziati); la minaccia ecologica è nel frattempo assurta a cavallo dell'Apocalisse e la via d'uscita dalla catastrofe dell'inquinamento ci viene indicata nel vecchio, pagano e gnostico culto di Gaia, la Madre Terra da liberare presto dai parassiti umani.
   L'ONU è anche la principale succursale del centro di irradiazione ideologica del New Age del culto di Lucifero: E con questo scendiamo ulteriormente lungo la piramide, entrando nel tempio dell'Autorità.
   Nulla sappiamo ad esempio delle decisioni dei consigli dei 33 tenuti a livello nazionale, o delle pratiche all'interno dei chiusi ordini rosacrociani o di quello martinista. Sappiamo tuttavia che il B'nai B'rith, la massoneria di alto grado, riservata ai soli ebrei, che dovrebbe aggirarsi in questi paraggi, influenza in modo poderoso le società di pensiero finora incontrate. Non c'è spazio per dimostrarlo ma lo stesso giova citare il pensiero dell'attuale Gran rabbino Israel Mail Lau, massima autorità religiosa dello stato d'Israele, espresso in occasione del quarantesimo anniversario di fondazione della Gran Loggia massonica dello stato di Israele; 
i principi della Massoneria sono tutti contenuti nel libro del popolo ebraico ( dove qui si intende non la Bibbia, bensì il Talmud N.d.R.) (21).
   Certissima è invece l'esistenza di un polo di forze che si ispirano direttamente a Lucifero; è esso il Lucis Trust, consede a New York presso la cattedrale di St. John the divine mentre la sua emanazione , detta "Tempio della comprensione" è presente con una cappella presso il palazzo di Vetro.
   Il Lucis trust, il cui vero nome era Lucifer Trust, venne fondato nel 1922 in seno alla Società Teosofica, la stessa che ora lo sostiene su scala mondiale, e gode dello Stutus di Organizzazione Non governativa presso l'ONU, con potere consultivo riconosciuto. Il Lucis Trust è anche il centro , con tre sedi, rispettivamente a Londra  Ginevra e New York, dal quiale  si irradia in tutto il mondo la dottrina New Age per un'iniziazione di massa ai grandi misteri della Nuova Era, tema ampiamente trattato in questa sede negli anni scorsi. E ' sostenuto dall'alta Finanza americana e fiancheggiata dagli uomini di punta del mondo massonico. Le cerimonie che il Lucis Trust organizza sono fondate sulla magia e, a livello di massa, sull'invocazione diretta delle forze della luce" che sono richieste di affluire sulla terra e soprattutto sulle Nazioni Unite. Si tratta in sostanza del tentativo più ampio mai fatto di estendere sotto ogni cielo le ecocazioni demoniache onde costituire una religione satanista che scimmiotti nella prassi quella cattolica. 
Si favoleggia anche di un "Gruppo dei 300", ricordando forse quanto l'israelita Walther Raithenau - ministro della Repubblica di Weimar, assassinato nel 1922, gran capitalista alla testa di oltre 100 società e strettamente legato all'Alta Finanza di Wall Street - scriveva sulla Wiener Freie Presse i24 dicembre 1912: 
"Trecento uomini (probabilmente ebrei, e, pare, che Raithenau fosse uno di essi, N.d.R.) so conoscono fra loro, governano i destini del continente europeo, e eleggono i successori nel loro entourage".
   Si ama poi individuare nella Commissione Trilaterale, in virtù forse del numero di componenti, prossimo a quello citato dal Rathenau. un espressione di questo gruppo; si fantastica di un più ristretto “Consiglio dei 33” o “Gruppo dei 30” a sostegno del quale non abbiamo pressochè nulla, anche se -in verità - bisogna dire che sul “Corriere della Sera il 6 giugno 1991 apparve un articolo dal titolo piuttosto curioso:  “Venezia, trenta misteriosi "amici" fanno il punto sul mondo”, convegno al quale oltre ad Agnelli e Kissinger sembra abbia assistito anche un mago.
Di fantasia pura è infine l'esistenza di un “Consiglio dei 13”, i cosiddetti “Grandi Druidi”, specie di
Herrenclub mondialista di assoluto vertice.
In sintesi, per rimanere bene ancorati alla realta dei fatti, si può dire: .
    Esistono due aree, quella dell'esercizio del Potere e quella dell'Autorità che questo Potere conferisce derivandolo direttamente da pratiche magiche. Esiste una gerarchia, operante attraverso una ragnatela di società segrete che noi chiamiamo col nome più generale di massoneria. Scopo di tale complesso è stabilire dapprima un'uniformità di valori e comportamenti da far confluire, in fase successiva, in un unico Stato mondiale, sembrerebbe con capitale Gerusalemme, che, perciò, diventerebbe sede di quel Tribunale Supremo dell'umanità al quale dovranno in futuro rivolgersi tutti i popoli della terra per dirimere i loro contrasti e averne luce. 
    Il processo e in corso: circa i tempi di attuazione qualche indicazione e giunta dalla conferenza del Bilderberg Club tenuta a Bürgenstock in Svizzera dall'8 all'11 giugno 1995 sotto la guida di Lord Carrington - uomo dei Rothschild, ma anche dell'establishment anglo-americano - dove titolo del tema dominante era: 
“Governo mondiale entro il 2002". 

6. Una conclusione interessante 

Con un processo di tali dimensioni in pieno corso, forse non e il caso di procedere a conclusioni affrettate; vale invece la pena soffermare la nostra attenzione su un documento uscito dalle logge umaniste francesi il 28 febbraio 1994, del quale si riportano stralci (22).
    Si tratta di un discorso tenuto in occasione di una “tenuta bianca aperta" (alla quale, cioe, potevano partecipare anche elementi esterni alla loggia) della loggia “La Perfetta Amicizia" dell'Oriente di Rennes, in Francia, discorso al quale la loggia stessa fece seguire, col proprio nome e sigillo e la firma di tre autori, la pubblicazione del testo, dal titolo:
Morte e risurrezione del nostro mondo e l'Ordine che sortisce dal caos - ll punto esoterico sugli avvenimenti attuali".


Note
21) “La Repubblica", 30.11.1993
22) “Lectures françaises", n°452, dicembre 1994. Grassetti e corsivi del riduttore.
fine della terza parte - continua sul prossimo numero






venerdì 16 agosto 2013

Mondialismo e società segrete (seconda parte)

Pubblichiamo la seconda parte dello studio, redatto da Paolo Taufer (e curato da Paolo Rada per le edizioni di “Avanguardia”) estrapolato dal Volume: "Il mondialismo: da dove viene e dove porta", atti del 3° Convegno di studi cattolici edito a cura della Fraternità sacerdotale San Pio X.

 
Le società segrete attingono dunque dalla stessa linfa di una rete sotterranea e invisibile di vasi comunicanti che oggi avvolge il pianeta. Circa il modo di operare soprattutto di quelle superiori, possiamo dire che non è tanto importante pe esse intervenire sulla scena aperta del mondo, quanto muovere con leggerezza e discrezione le coscienze: è l'azione, infatti, dell'Autorità sul Potere che il Guénon (*) maestro insider, di quel mondo iniziatico dove si coltiva la scienza che sa manipolare le forze, lumeggia col solito acume: "Un potere occulto - dice - di ordine politico e finanziario, (cioè il potere N.d.R.) non dovrà essere confuso con il potere occulto di ordine puramente iniziatico (cioè l'autorità N.d.R.) ed è facile comprendere che i capi di quest'ultimo non si interessano affatto alle questiono politico-sociali in quanto tali., anzi potranno anche avere una bassissima considerazione per coloro che si consacrano a questo genere di lavoro (...) Un altro punto da tenere presente è che i Superiori Incogniti, di qualunque ordine siano e qualunque sia il campo in cui vogliono agire, non cercano mai di creare dei "movimenti"(...) essi creano solo degli stati d'animo (état d'espirit), ciò che è molto più efficace, ma forse un poco meno alla portata di chiunque. E' incontestabile che la mentalità degli individui e della collettività può essere modificata da un insieme sistematico di suggestioni appropriate; in fondo l'educazione stessa non è altro che questo, e non c'è nessun "occultismo" (...) Uno stato d'animo determinato richiede, per stabilirsi condizioni favorevoli, e occorre approfittare di queste condizioni, se esistono, o provocarne la realizzazione. (8)
E' questa l'essenza della cosiddetta Arte Reale massonica, definita dal mago martinista Papus, famoso occultista dei primi del secolo, vescovo gnostico e membro per un certo tempo della società teosofica, come:

"la vecchia scienza dell'organizzazione sociale uscita dagli antichi santuari d'Egitto e pienamente conservata in certi centri detti ermetici". (9)


Struttura delle Società Segrete

Secondo il martinista Pierre Mariel, indubbio conoscitore della materia, le società segrete possono classificarsi in:
Società segrete inferiori, note al pubblico, come i primi tre gradi della massoneria, detti azzurri.o i cerchi esterni della società teosofica o clubs come il Rotary, il Rotaract, il Lions, il Kiwanis, la Round table, da non confondersi con quella storica fondata da Cecil Rhodes), il Soroptimist, ecc. tutti questi fungono da riserve di pesca per gli iniziati: del resto, il Rotary, il più noto e antico fra detti clubs – incontestabile veicolo al pari degli altri degli ideali massonici di fraternità, solidarietà e universalità – venne fondato a Chicago il 23 febbraio del 1905 da un massone d’alto rango, l’avv. Paul Harris e da altre tre colleghi, massoni come lui. Il reclutamento nelle società segrete inferiori avviene per cooptazione: si tratta per lo più di gente in buona fede, profondamente convinta di un ideale religioso, filosofico o politico. I nuovi iscritti vengono studiati e, se non dimostrano di essere adatti vengono avviati verso binari morti. Altrimenti vengono orientati verso la seconda categoria di società segrete.

Stephen Knight nella sua opera “The Brotherhood” (11) rivela in proposito che solo un quinto dei maestri massoni, titolo che compete al 3°, giunge all’Arco Reale (Holy Real Arch), passaggio fra il terzo grado e i livelli superiori (pag.235). La selezione man mano che si sale diventa sempre più stretta: in Inghilterra il 31° (Commendatore Grande Ispettore Inquisitore) è ristretto a 400 membri, il 32°(Sublime Principe del Real Segreto) a 180, e il 33° (Grande Ispettore Generale) a soli 75 membri. (pag.41)

Società segrete intermedie o di quadri, veramente segrete, i cui membri delle società segrete sono sconosciuti ai membri delle società segrete di base.
"Il nuovo iscritto è scelto d'autorità. Un rifiuto da parte sua lo esporrebbe a sanzioni imprevedibili"; egli deve, ormai, obbedire perinde ac cadaver, la minima indiscrezione, la minima imprudenza, sarebbero punite in modo radicale. Queste società di quadri modificano, secondo le circostanze, i propri nomi, e perfino le proprie strutture. Perciò non vengono scoperte se non dopo la loro scomparsa o metamorfosi. (12)
"Questi gruppi... si considerano al di la del bene e del male... controllano i meccanismi più importanti degli stati, così come i grandi organismi mondiali politici ed economici...
Ma queste associazioni, più che comandare eseguono. L'elaborazione del piano spetta alle società segrete di terzo grado."(13)

Le società segrete superiori (l'Autorità, ndr) che sono completamente sconosciute, ignorate dalle società segrete inferiori e "per le società segrete di quadri costituiscono un soggetto tabù".
"... Questo stato maggiore internazionale è composto soltanto da un esiguo numero di iniziati... alcuni di loro vivono, clandestinamente, un'esistenza ritirata, ascetica: nessuno sospetta la loro influenza o addirittura la loro identità. Tutti questi adepti hanno poteri immensi. Sembra che siano animati unicamente dalla volontà di potenza o - chi sa? - dalla fede in una missione universale..." Le società segrete superiori lavorano con le "forze irrazionali che, con una certa approssimazione, si chiamano magia, occultismo... Esse lasciano ai profani (o agli sciocchi) la caricatura di queste forze formidabili. Liberandosi da ogni sentimentalismo, hanno separato il buon grano dal loglio, cioè la superstizione dalla realtà. (14)
Il Mariel cita anche la suddivisione dell'umanità così come era stata operata da un celebre mago nero russo,
Gurdjeff - che fu compagno di studi di Stalin nel seminario di Alexandropol (15). Essa si articolava su quattro cerchi concentrici.
Passando dal centro verso la circonferenza egli individuava dapprima un cerchio interno: "che riunisce gli umani completamente svegli (=uomini "rigenerati" attraverso la magia, gli alti iniziati, i maghi, ndr) capaci di svegliare coloro che hanno selezionato. Tra questi adepti non vi può essere discordia. La loro attitudine è profondamente coordinata e li conduce verso uno scopo comune, senza la minima deviazione o costrizione". (16)
Viene poi il
cerchio mesoterico intermedio, i cui membri sono a conoscenza degli scopi da raggiungere, ma non ancora in grado di tradurli in azione.
Il terzo cerchio, exoterico, cerchio esterno della parte interna dell'umanità, agli uomini che vi fanno parte sono affidati compiti prettamente esecutivi.
Il
quarto cerchio è per Gurdjeff "il cerchio di Babele o della confusione delle lingue", dell'umanità addormentata, dei non iniziati, della mandria dei montoni, protagonisti di una storia edificante che il Gurdjeff amava raccontare ai suoi discepoli e che affido al giudizio del lettore:

"C'era una volta un mago ricco e avaro che possedeva molte mandrie di montoni. Non assoldava pastori né recingeva i pascoli. I montoni si sperdevano nei boschi, cadevano nei burroni e soprattutto scappavano all'avvicinarsi del mago, poiché avevano sentore ch'egli faceva della loro carne e del loro vello. Cosicché il mago trovò il solo rimedio efficace: Ipnotizzò i montoni e suggerì loro per prima cosa che essi erano immortali e che il fatto di scorticarli era eccellente per la loro salute. Poi, suggerì loro che egli era una buona guida , pronta a qualsiasi sacrificio per i suoi cari montoni che non erano più montoni. A questi suggerì loro che erano leoni, aquile o perfino maghi. E così il mago visse senza preoccupazioni. I montoni rimanevano sempre accanto alle loro mandrie, e aspettavano con serenità il momento in cui il mago li avrebbe tosati e sgozzati". (17)
Dulcis in fundo il martinista Mariel conclude citando un famoso mago polacco, membro di una società segreta del XIX secolo di nome Wronsky-Hoene, che dichiarava:

"Tutte le società segrete esistite e esistenti ancora sulla nostra terra, tutte le mosse da molle misteriose che le fanno dominare il mondo malgrado i governi, nascono in uno scenario mistico. Queste società segrete create a misura dal bisogno sono distaccate in gruppi d'appartenenza  distinti e opposti. Esse professano, rispettivamente, di volta in volta,  le opinioni storicamente più contrastanti per guidare separatamente e con efficacia, tutti i partiti politici, religiosi, economici e letterari ma si collegano a un centro comune quando devono ricevere una direzione comune".
Una dichiarazione da sottoscrivere nella sua interezza e che costituisce una buona sintesi di quanto si qui esposto. Del resto, anche i giornali parlano spesso di "pellegrini" di riguardo del mondo politico italiano, esponenti di spicco dei partiti italiani i più contrapposti, che ascendono a i templi del vero Potere, da Occhetto a Maroni da Fini a D'Alema. (18)
Fini, ad esempio, venne ricevuto a pranzo il 15 e 16 Febbraio 1995 dall'ex ambasciatore britannico a Roma Sir Derek Thomas nella sua veste di direttore della Banca Rothschild, mentre D'Alema, segretario del PDS, ha iniziato il primo maggio 1995 un viaggio di tre giorni  a Londra incontrando rappresentanti della Banca ebraica Schroeder, del potente Royal Institute on Internazional affairs (R.I.I.A.), il direttore della London School Economics, Sir Ralph Dahrendorf, massone d'alto bordo, e membro di circoli esclusivi come il R.I.I.A. e il Bildeberg Group. Recentemente poi Fini nella sua tournee americana preparata con cura da Maxwell Raab, esponente di spicco dell'alta massoneria ebraica del B'NAI B'RITH, ha incontrato David Rockfeller, Henry Kissinger, esponenti della Anti diffamazione dello stesso B'nai B'rith, il numero uno della potentissima banca d'affari ebraica Lazard, Felix Rohatyn. Fini,  in quell'occasione, rilasciò dichiarazioni che la dicevano lunga sui vari centri del vero potere, come quella raccolta dal "Corriere della Sera" e pubblicata il 16 ottobre:
"So bene che devo sottopormi alle valutazioni della comunità ebraica" o quella, assai rivelatrice, riportata da "il Giornale", in data 18-10-1995 quando alla domanda di Kissinger: "Signor Fini mi sa dire quando si decideranno a mandarvi alle urne in Italia?" Fini Rispondeva: "Mr Kissinger, veramente speravo che fosse lei a dirmelo".

E' doveroso sottolineare che sarebbe erroneo ritenere tutti i membri di una società segreta coscienti e al corrente dei suoi scopi occulti, Il pretesto ostentato di filantropia, ad esempio di studi filosofici, letterari, artistici o altri, serve infatti per ottenere l'adesione di personalità eminenti (tenute accuratamente all'oscuro dei suoi reali obiettivi) che le apportano una garanzia morale necessaria alla propria "copertura". E'ancora al Guénon che dobbiamo chiedere conferma:
"... vi sono molti massoni, dovremmo dire addirittura la maggior parte, persino nei gradi più alti, ai quali è estranea ogni conoscenza reale della Massoneria..."(20)


5. Una possibile gerarchia Mondialista

 
Inquadrata sia pure per sommi capi la dottrina e la struttura delle società segrete si può tentare, alla luce delle attuali conoscenze, di individuare nelle posizioni sui vari  piani di quella piramide che appare sul dollaro americano, sempre più luminosa verso il culmine dove troneggia l'occhio onniveggente, e viceversa sempre più buia man mano che si procede verso la base, occupata dai meno iniziati, e dal popolo.
 
La distinzione tra potere e autorità è topograficamente sommaria, in quanto elementi delle società superiori sono sempre presenti con funzioni di controllo in quelle inferiori, e, è logico ritenerlo,  a insaputa d queste ultime. Si può anzi più precisamente parlare con sufficiente certezza di osmosi fra i vari livelli.
Tuttavia se accettiamo simili approssimazioni e fissiamo lo sguardo sul Governo Mondiale come  obiettivo prossimo da raggiungere, possiamo dire che oggi la politica mondiale si esercita in circoli con grandi capacità di influsso sui governi nazionali come la Commissione Trilaterale, composta da circa 300 membri ( di cui solo un centinaio sembrano essere veri iniziati) che annualmente si riunisce  in sedute di alcuni giorni dove vengono  dibattuti  soprattutto problemi sociali ed economici e dalla quale sortiscono le vari linee comportamentali da affidare ai vari governi. Più ristretto è invece Il Bildeberg Group, limitato ad un comitato di personalità della finanza e della politica, al diretori degli Istituti Affari internazionali o a generali, al quale sono delegati problemi più specifici, come gli assetti territoriali, gli interventi militari, le linee politiche delle nazioni in quel momento protagoniste.Il tutto discusso a porte chiuse in conferenze annuali che, al pari di quelle dellla Trilaterale, si svolgono ogni anno nelle diverse capitali occidentali. Il Bildberg come la Trilaterale. è articolato su cerchi concentrici dove i veri iniziati stanno al centro, mentre il cerchio più estremo solitamente ospita professori universitari o politici e capi di stato in vista. Le decisioni del Bildberg hanno efficacia anche dopo anni e vengono notificati ad organismi come il G7, o vengono perfezionate in simposi tenuti dall'Aspen Institute, dal Club di Roma o dallo World Economic Forum di Davos, che dal 1971, riunisce principalmente  ministri dell'economia, degli esteri, esponenti dell'alta finanza dei vai paesi a Davos, in Svizzera, nella prima settimana di febbraio di ogni anno. Superfluo sottolineare che i membri del Bildberg e della Trilaterale sono in prevalenza massoni e che, soprattutto nei cerchi interni, non esistono forme di alternanza democratica, una contraddizione a livello di élites, dove la stabilità è d'obbligo, e sono sempre le stesse figure ad apparire, come ad esempio David Rockfeller, Gianni Agnelli, Lord Roll Of Ipsden, Lord Carrington o Henry Kissinger.

I massoni presenti nelle società segrete sono tuttavia divisi in due obbedienze; quelle del ramo anglo-americano e quelli della massoneria francofila umanista. E qui salta fuori  una divisione storica della massoneria, quella che si rifà al palladismo d'oltreoceano e alle società segrete  britanniche, la via anglo-americana alla repubblica universale, che si avvale delle ricchezze principalmente dei Rockefeller, in concorrenza con l'europea, più nota come Sinarchia, operante sull'asse franco tedesco, appoggiata dai Rothschild , in questi tempi come del resto lo dimostra la presenza ad un tempo di massoni di entrambe le estrazioni nei circoli mondialisti - chiaro indice di un comune scopo da perseguire al di là di ogni opposizione interna - le distinzioni non sono mai nette, per cui non deve stupire che ad esempio di scoprire in certe vicende storiche recenti il nome dei Rothschild a fianco dei Rockefeller.
Negli ultimi 2 o tre anni sembra comunque che l'influenza del ramo europeo sulle decisioni di politica mondiale sia  davvero declinando rispetto a quella delle potenti logge angloamericane.
Organismi sinarchici europei sono la Banca per il regolamenti internazionali di Basilea (della quale è vicepresidente Carlo Azeglio Ciampi, membro del Bildberg Group) che supervisiona flussi finanziari per più di 1100 miliardi di dollari giornalieri, 40 volte il volume dei commerci reali giornalieri  e, naturalmente, le strutture  della CEE.
E' agevole constatare che ad organismi ormai collaudati come il Bildberg e la Trilaterale si affiancano istituzioni di ispirazione nettamente anglo-americana, come la Banca Mondiale, Il Fondo Monetario Internazionale, la NATO, il Tavistock Institute of Human relations di Londra, dove vengono messe a punto le tecniche di penetrazione e guerra psicologica, ma soprattutto il potente Royal Institute of International Affairs (RIIA) di Londra, particolarmente importante in quanto il primo istituto di questo tipo suscitato nel 1919 e seguito in ordine di importanza nel 1921 dal Council on Foreign Relations (C.F.R.) americano, che, assieme, daranno origini a tutta una serie di istituti omologhi nel mondo.

Note
8) René Guenon, "Reflexions à propos du pouvoir occulte", pubblicato sulla rivista cattolica  "France antimaçonique", con lo pseudonimo di Le Shimnx, numero dell'11-06-1914, pag. 277
9) Rivista Mysteria,  aprile 1914, cit in Pierre Virion, "Blentot un gouvernemente mondial!?" Ed. Saint-Michel, Rennes 1967.
10) Pierre Mariel, "La società occulte che dominano il mondo". cit pag. 7
119Ed. Graton Books, London 1986
13) ivi, pag.9
14) ivi p. 206
15) Gerald Suster, "Hitler the occult messiah", St. Martin Press, New York, 1991. p.123
16) Pierre Mariel, op. cit. p.13
17)ibidem
18) vedi ad es. "La Stampa" dell 11 marzo 1994, e "Il Sole 24 ore" del 3-5-1995, ma a questi viaggi a mpio spazio è stato dato su tutti i principali quotidiani nazionlali
19) vedi anche "la Repubblica" 16 e 17 ottobre 1995; "il Giornale" , 18 ottobre 1995; "il Secolo d'Italia", 20 ottobre 1995,
20) René Guénon "Forme Tradizionali e cicli cosmici", edizioni Mediterranee, Roma 1981, pag.74.



 

mercoledì 1 maggio 2013

Primo maggio

Il primo Maggio è una festa ridicola, al giorno d'oggi. Essa rappresenta la festa di una minoranza di raccomandati rispetto ad una maggioranza di "sfortunati". Un italiano su dieci non ha un lavoro stabile e un italiano su quattro non lavora per ragioni di età: troppo vecchio per essere assunto o troppo giovane (senza esperienza) per l'identico motivo. Un italiano su quattro inoltre si divide tra disoccupazione, sottooccupazione, cassa integrazione ecc. Quello che resta deve mantenere gli altri tre. Se poi a queste nequizie vi aggiungiamo la crisi sistemica che sta attanagliando l'Europa tutta allora il quadro è completo. I sinistri estremi invocano più tempo libero, meno lavoro, dimenticando che il tempo libero tende ad esaltare l'ineguaglianza, non ad attenuarla. Infatti, se ci fate caso, a lavorare di meno ci sono solo due categorie: quelli che non hanno bisogno di lavorare e sono una sparuta minoranza e quelli che vorrebbero lavorare ma non trovano un lavoro che invece rappresentano la stragrande maggioranza della persone. Del resto, oggi, ogni nuovo spazio di "libertà" viene colonizzato dal consumismo. Pertanto, in quest'ottica, se la godono coloro che dispongono delle risorse necessarie per togliersi qualsiasi capriccio. Gli altri, i coatti, i proletari dello spirito, se la passano assai male. I comunisti, materialisti per antonomasia, lavorano per il mercato, per il sistema bancario. Sono i veri agenti del potere economico globale. Per questo il compianto Duce del fascismo, il primo maggio istituì l'Opera Nazionale Dopolavoro col compito precipuo di sostenere e organizzare il tempo libero dei lavoratori. Secondo la definizione statutaria l'O.N.D "cura l'elevazione morale e fisica del popolo, attraverso lo sport, l'escursionismo, il turismo, l'educazione artistica, la cultura popolare, l'assistenza sociale, igienica, sanitaria, ed il perfezionamento professionale".
 L'Opera Nazionale Dopolavoro rientrava in quel piano di orientamento dei costumi e delle abitudini  del regime fascista, in quell'opera immane tesa a plasmare l'uomo nuovo, avviato dal Duce nel corso del ventennio. L'obbiettivo era costruire stili di vita nuovi e, soprattutto, vitali  che fossero d'uopo nell'opera di polarizzazione nazionale.
 Oggi, invece, dopo il fascismo c'è il nulla. Cosa è stato ottenuto da allora, premesso che le otto ore lavorative giornaliere e le 40 ore settimanali rimangono una conquista incontestabile del ventennio fascista? I Sindacati sono ormai abbarbicati in una battaglia di retroguardia, tesa esclusivamente a salvare il salvabile, senza prospettiva alcuna. Alla festa del lavoro non ci crede più nessuno, eccezion fatta per quei poveri mentecatti che vanno al "concertone" del primo maggio.

mercoledì 10 aprile 2013

Il Fascismo tradito


Spesso sentiamo parlare di "Risorgimento tradito" oppure di "Resistenza tradita"... ma, mai e poi mai, sentiremo parlare (almeno nelle alte sfere accademiche) di "Fascismo tradito". Perché? A cosa dobbiamo questa deficienza? Le risposte sono parecchie ma la prima che ci viene in mente è quella legata alla guerra perduta e al lascito che i vincitori affibbiarono alla nostra Italia.
Eppure se dovessimo portare il nostro pensiero scevro da pregiudizi a ciò che il fascismo degli albori aveva nel suo programma si scoprirebbero tensioni ideali,  culturali, sociali e moti di giustizia, legate ad una profonda ansia di trasformazione totale della società e dei rapporti economici civili e politici. E allora ben si può affermare che questi nobili ideali, furono traditi nella prassi conciliatoria di un "fascismo-regime" che poco aveva a che fare con quello che i nostalgici della prima ora avevano in mente e nei cuori. 
Il risultato di questa profonda dicotomia che si venne a creare fra la prassi instaurata dalla diarchia Mussolini-Savoia è stata a lungo evidenziata dal fratello più amato dal Duce: Arnaldo Mussolini. Arnaldo Mussolini scrisse che: "le conseguenze non sono uguali alle premesse". Da questo punto di vista, in vero assai autorevole, la distinzione fra una teoria rivoluzionaria  e una prassi conciliatoria appare in tutta la sua essenza di "rivoluzione tradita". 

Infatti, c'è stata tutta una generazione che - per ovvi motivi anagrafici - non è nata affetta dal "morbo antifascista"... ma lo è diventata col passare del tempo ed in seguito agli effetti nefasti ingenerati dalla guerra perduta.  La perdita della guerra che fu anche e soprattutto una guerra del sangue contro l'oro influenzò notevolmente queste generazioni che non avevano fatto in tempo a combatterla attraverso delle riflessioni  su ciò che il fascismo aveva espresso sul piano pratico, dimenticando quello che invece esso aveva alacremente teorizzato.

Occorre qui fare qualche esempio per rendere più comprensibile quanto vado affermando.
Sarebbe  assai difficile - per uno studioso coi paraocchi - immaginare Elio Vittorini ospite ufficiale a un convegno del Ministero della Propaganda  nazista... più facile è collocare un Evola o un Preziosi al suo posto. E invece,  a Weimar , nel bel mezzo della guerra (1942), c'era proprio lui: Elio Vittorini. Questo è quanto emerge in "Mussolini Censore" - Laterza -  Bari, a firma di Guido Bonsaver, docente di storia della cultura italiana alla prestigiosa università di Oxford. E ancora.
"Gli Indifferenti" di Alberto Moravia fu accolto con favore dai fascisti più convinti proprio per la descrizione negativa che l'autore faceva della borghesia. Infatti il primo a pubblicare il romanzo a pagamento, per i tipi della Alpes, fu il fratello del Duce: Arnaldo Mussolini. Del resto lo scrittore romano oltre ad essere  cugino dei fratelli Rosselli era, altresì, nipote di Augusto De Marsanich, fascista di lunga data e futuro segretario del M.S.I. 
Sul piano teorico il fascismo si fece portatore di una concezione spirituale della vita, di una concezione profondamente anti-borghese. Nel fascismo regime tutto questa concezione si sciolse come neve al sole.  
Tale affermazione viene confermata dall'adesione di ampi strati della cultura dell'epoca. Artisti come Renato Guttuso, scrittori come  Elio VittoriniElsa Morante, e registi come Carlo Lizzani, ed altri furono letteramente calamitati dallo spirito anti-borghese e dalle istanze sociali che il fascismo delle origini affermò con forza. Tuttavia costoro rimasero assai delusi da quello che fu realizzato sul piano pratico. Bisogna anche dire, però, che Mussolini voleva fare le cose in modo graduale e che quindi sarebbe forse arrivato con il tempo dove non gli fu possibile arrivare con la guerra.  Sotto questo punto di vista l'accellerazione impostagli dalla guerra risultò fatale.

Per questo motivo criminalizzare il fascismo di un Eugenio Scalfari, di Guttuso, di Vittorini, Spadolini ecc. fu un errore grossolano. A dimostrazione del pressappochismo culturale di alcuni esegeti poco accorti, di quel fascismo ricco di significati, spesso eterodossi, ma pur sempre presenti nei futuri antifascisti.  Tale cosa venne frettolosamente liquidata come "voltagabbanismo", mentre chi potè lo rimosse in fretta e furia per costruirsi una grottesca patente di verginità antifascista. 

Viceversa se si fosse proceduto con la cautela del ricercatore anzichè con la scure del fanatismo sarebbe stato possibile decodificare, in termini obiettivi, il lungo viaggio dell'Italia durante il fascismo, distinguendo in esso il grano dal loglio. Il tutto senza le lenti colorate delle ideologie dominanti ma seguendo la logica e il buon senso, separando ciò che voleva essere il fascismo da quello che effettivamente fu.  Solo operando questa divisione è possibile rivalutare il fascismo nella sua pura essenza, privandolo di tutto quanto fu accessorio, complementare o dannoso. 
In questa ottica è possibile rivalutare tutte quelle esperienze che volens nolens aderirono al fascismo con assoluta onestà e che, poi a guerra persa, cambiarono schieramento con altrettanta onestà, poichè cercarono sempre di realizzare quegli immortali ideali di giustizia e libertà che li avevano animati prima. Un esempio eclatante è quello dello scrittore siciliano Andrea Camilleri. Costui cambiò casacca allorquando comprese come  "la realtà fosse lontana dagli ideali di trasformazione sociale che l'ideologia fascista asseriva portare con se".  La delusione, accompagnata alla considerazione fatta nella premessa, portò lo scrittore siciliano ad abbracciare il PCI. Del resto il programma fascista del 1919 piacque persino a Nenni. In quel fascismo non vi è alcuna traccia di antisemitismo o di razzismo e nemmeno, di un sincero sentimento antidemocratico. Quel programma infatti mantiene intatta una sua originalità e persino una certa attualità. In estrema sintesi possiamo dire che quel programma rappresento per intero il fascismo tradito dalla prassi. A quel tipo di fascismo si aggrapparono gli antifascisti del dopoguerra.
Ma non fu il solo. Prendiamo il caso di un altro esponente politico italiano del dopoguerra: Giulio Andreotti. 
 Andreotti da giovane fascista scrisse:
"L'ordine nuovo non segnerà una livellazione egualitaristica delle categorie sociali, segno ormai sconfessato dalla stessa esperienza storica... dovrà invece fare leva su una grande coscienza sociale, ridestata in ogni ceto con i potenti elevatori del nazionalismo..."
Costoro videro nel fascismo  un ordine nuovo sociale e nazionale, una rivoluzione insomma. E tale essa fu nella loro mente.  Purtroppo quanto si verificò nella prassi fu assai diverso.  Non vi fu alcun ordine nuovo anti-borghese.
Marcello Capurso in una lettera inviata alla rivista del Partito d'Azione  Realtà politica scrisse;

"Fu la crisi che la società moderna attraversava... l'elemento determinante che certamente ne provocò la mia accettazione come quella di tanti miei coetanei... oggi il fascismo si condanna in blocco e senza esitazioni, ma allora esso si presentò a noi come lo strumento  politico più a portata di mano per risolvre quella crisi... il fascismo portava con sé anche motivi innovatori, che aveva raccolto particolarmente dall'attivismo dei primi anni del novecento, dal socialismo e dal sorellismo, atti perciò a determinare a mantenere per molto tempo in noi quell'illusione".
Il fascismo dunque, ben lungi dal rappresentare il braccio armato del capitale, fu antesignano di speranze rivoluzionarie, che però non si concretizzarono in una rivoluzione vera e propria.  Ciò evidentemente non si traduce in un mero atto di accusa.
All'uopo è emblematico quanto scriveva Eugenio Scalfari  nel 1942, il quale forse più di tutti percepiva la forza della portata rivoluzionaria:
"Rivoluzione sociale ha un significato preciso: è la distruzione di un vecchio ordinamento di rapporti... e la sostituzione con uno nuovo e originale. Tale distruzione non avviene in via "meccanica"... noi crediamo che avvenga a ragione di una "volontà disciplinata" e auto determinatasi... Fino ad oggi è sempre stata una classe ad essere depositaria  di questa volontà... oggi una classe  del genere non esiste più... perché il Fascismo, chiusasi l'era individualistica di cui la classe è stato il prodotto tipico, mira all'instaurazione dell'era associativa il cui prodotto più genuino è il "popolo". Nel popolo i motivi sociali  si confondono e si amalgamano con quelli nazionali... un popolo che sia depositario di un'idea universale  può e deve compiere e concretare in una nuova organizzazione sociale la sua grande rivoluzione".
 Questo scritto offre - più di qualsiasi altro - il motivo verace dell'adesione della migliore gioventù dell'epoca.  Il fascismo - di là da come è stato indebitamente tratteggiato - non era incolto e aveva suscitato nelle giovani generazioni fervide speranze, animato bracci e rinvigorito  petti di quanti vollero abbracciare quella immensa fede.  Forse fu proprio quel fascismo a dissetare le menti degli antifascisti. I vari Scalfari, Pasolini, Nenni, ecc. si sono tenuti dentro il loro "fascismo" senza esplicitarlo, senza mai nominarlo, per non dover  ammettere - prima con loro stessi e poi con gli altri - che il fascismo -movimento aveva ragione, aveva trovato la giusta dimensione all'uomo e al suo essere nella storia. E fu solo la guerra perduta a decretarne l'ingiusta fine.

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