giovedì 1 gennaio 2015

I gendarmi del mondo

Autoproclamatisi gendarmi del mondo, gli USA agiscono a loro piacimento, obbligando i loro alleati e sottoposti a finanziare con l'oro ed il sangue le loro turpi missioni. A colpi di bombe e missili - oppure, molto più ipocritamente, minacciando sanzioni - impongono il loro NUOVO ORDINE MONDIALE nella totale indifferenza delle genti. C'è persino chi applaude ed esorta alla pugna... i più subdoli sono quelli che, viceversa, parlano di pace o, peggio, di MISSIONI di Pace.

Questo è quanto ho scritto ieri sulla mia bacheca, a conclusione di un anno ormai concluso nella rassegnazione generale, ed anche in coincidenza con la dipartita della quasi totalità delle truppe statunitensi e della NATO.
Per gli Occidentali la guerra in Afghanistan è finita, ma non lo stesso può dirsi per gli afghani che continuano a spararsi fra di loro. Infatti, dall'inizio dell'anno venturo gli afghani alleati degli "S.U.A." dovranno arrangiarsi da soli per difendersi dagli attacchi dei Taliban! Essi dovranno fare a meno pure dei mezzi pesanti e della preponderante forza aerea. In queste condizioni sarà così molto difficile per loro farsi carico di tutti i compiti prima svolti dalle forze occidentali.  I mesi precedenti sono stati molto sanguinosi, anche se noi non abbiamo avuto notizie dalla TV. Del resto cosa aspettarsi dai mass-media occidentali? Costoro scrivono e accendono le telecamere a comando, ossia solo quando serve ai "padroni del vapore"!
A nulla, dunque, son serviti i miliardi di dollari spesi per finanziare questa guerra. E, soprattutto, a nulla è la valsa la morte di 2349 soldati. Il bilancio della guerra è assai pesante. I morti afghani sono assai più numerosi, anche se è molto difficile stabilirne la cifra precisa.
Fin dall'inizio dalla famigerata guerra al terrorismo la missione USA ha avuto due obiettivi dichiarati:
  1. combattere Al Qaeda, i talebani e i ribelli;
  2. seguire da vicino l'evoluzione politica al fine di stabilizzare la zona.

La situazione attuale

Le elezioni presidenziali a doppio turno nel 2014 sono state caratterizzate da frodi elettorali, denunciate da tutti gli osservatori internazionali. Ciò ha portato il paese sull'orlo di una guerra civile. La soluzione adottata di concerto con gli occupanti a stelle e strisce è stata una forma di condivisione del potere. Ma è chiaro a tutti che questa forma di Condivisione non tiene conto degli insorgenti armati e di chi li sostiene. E' una forma di governo fantoccio, fatta passare come il risultato della "volontà popolare" per il tramite delle "elezioni". E' la solita vecchia tattica che gli "esportatori di democrazia" adottano da quando si è sviluppata la cosiddetta "democrazia parlamentare".
E' la medesima strategia, purtroppo,  già utilizzata anche qui da noi, in occasione della cosiddetta "unità d'Italia", tanto osannata da storici e cattedratici di ogni genere e risma. Le elezioni erano il "must" per dare una patente di legittimità a tutte le soperchierie compiute, in danno di Stati Sovrani, assolutamente pacifici e non belligeranti. I soloni di Storia Patria si guarderanno bene dal ricordare al "popolo bue" che il famigerato regno di Ferdinando II a "negazione di Dio" (così come lo aveva truffaldinamente denominato la "perfida Albione")  non aveva fatto né ricevuto da parte del "civilissimo" Regno di Sardegna alcuna dichiarazione di Guerra. E che la prima (o quasi) guerra batteriologica fu messa in pratica proprio dal "civilissimo" Piemonte, allorquando Gaeta, l'ultima fortezza Borbonica assediata da ingenti forze nemiche, non dava segni di cedimento.
La storia si ripete, dunque, anche in terra afghana. E, come giustamente affermò  George Santayana: « Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo»