mercoledì 31 gennaio 2007

L'attacco alla Chiesa

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Sono rimasto ancora in silenzio per qualche giorno. Gli attacchi che il maligno ha scagliato per mezzo dei suoi inconsapevoli servi hanno raggiunto livelli intollerabili. Adesso è giunto il momento di parlare. Certe cose vanno pur dette. Stavolta per protestare contro questo assurdo attacco alla Chiesa Cattolica. Un attacco "multilaterale" che trova timidi appoggi persino all'interno della Chiesa. Quel che più mi colpisce è l'assoluto grado di sfrontatezza che viene usato nei confronti di un'Istituzione che, a torto e a ragione, è stato un baluardo di civiltà per tutto l'Occidente. Sono profondamente indignato per il livello dello scontro a cui stiamo giungendo. La Chiesa non dovrebbe mettere lingua sui "pacs" (che assurda terminologia) sulle cosiddette "unioni di fatto", sull'eutanasia, sul crocifisso nei luoghi pubblici, e tanto altro ancora. La Chiesa, secondo le anime "belle" e progressiste", dovrebbe starsene buona buona a recitare i salmi nel chiuso di qualche convento, magari lontano dalle persone "civili", per non disturbare il sonno dei benpensanti progressisti con le sue "campane a morto".
Non capiscono, i progressisti, che la Chiesa, per converso, è rimasta per troppo tempo "alla finestra", senza dire alcunché, lasciando che il popolo beota fosse condotto al macello dallo stato laico. Ha sopportato, senza reagire adeguatamente, l'Aborto ed il Divorzio: due cose assurde. Questa guerra è appoggiata da tutti i mass-media. Non c'è giornale, tv, sito web (a parte rarissime eccezioni), partito politico che eviti di colpire (anche in modo subliminale)  sistematicamente la Chiesa. C'è chi lo fa con circospezione, per mero calcolo politico, e chi lo fa in modo sfacciato, con tono di sfida. La cosa ancor più strana è che quelli che protestano con più veemenza contro la Chiesa, contro la sua "invasione di campo" SONO QUELLI CHE CHIEDONO il parroco al proprio capezzale in punto di morte. Sono quelli che vogliono il Matrimonio in Chiesa, anche se non meriterebbero nemmeno di mettere piede entro il sacro tempio di Cristo. Costoro, dopo aver fornicato, rubato, gozzovigliato, vissuto in flagrante adulterio, chiedono di entrare a far parte della famiglia di Dio. E Dio, nella sua infinita misericordia, li accoglie. Almeno abbiano la coerenza di stare Zitti. Farebbero una miglior figura ad uscire dalla Chiesa e a percorrere la loro strada autonomamente, rispettando, altresì il viatico altrui. 
inviato da Petrus Aloisius sul Blog "Paleologismi".

venerdì 26 gennaio 2007

Conversione di San Paolo

immagineIeri ho osservato una giornata di Silenzio Interiore. Ho preferito perciò esimermi dallo scrivere. Molti studiosi moderni, fra cui C.G. Jung, considerano Paolo di Tarso uno "schizoide". Quindi non ci sarebbe stata conversione alcuna, ma solo una manifestazione palese della sua malattia. La folgorazione sulla via di Damasco sarebbe appunto questo. Prima di esprimere giudizi sommari Jung avrebbe fatto bene a riflettere un poco. E' bene chiedersi se San Paolo avesse avuto in mente un obiettivo e se questo sia (o non) stato raggiunto... La risposta è senz'altro affermativa, quindi...
Eppure Jung, a differenza di Freud, ha avuto intuizioni brillanti, seppur collocate in un ottica diversa da quella religiosa. In questo, come in altri casi, ha commesso un errore. Del resto è un giudizio che potrebbe colpire tutti i mistici, senza distinzione alcuna. Fatto sta che senza Paolo di Tarso, forse il Cristianesimo e il cattolicesimo - in particolare - non sarebbero mai venuti alla luce.

Inviato da: Petrus_Aloisius  sul Blog "Paleologismi" di Libero.