Lo stato attuale - che
sarebbe meglio definirlo come un "sistema" di interessi trasversali - di fronte
alla sua conclamata "impotenza", sceglie la via più facile: l'indulto.
Le carceri sono sovraffollate? Che si fa? E che si può
fare...si mandano fuori alcuni suoi inquilini. Tanto -
si dice - sono poveracci, ladri di galline, che male possono fare? Peccato: in quanto, contro ogni logica, sono compresi invece i reati
finanziari e societari, come la corruzione, il falso in bilancio e il danno alla
pubblica amministrazione. Peccato che molti di loro non siano in carcere, ma
godano degli arresti domiciliari. E perciò non si capisce bene che cosa
c'entrino tali reati con il sovraffollamento delle carceri. Bene hanno fatto il
ministro Castelli e Antonio di Pietro, insieme ad una parte coraggiosa della
sinistra a non votare il decreto. Intanto mentre
«Radio carcere» diffondeva l'evento, nelle carceri italiane si viveva
un'atmosfera da "mondiali di Calcio": da Regina Coeli all'Ucciardone, da
Poggioreale alle Vallette non c'è stato detenuto scontento. Persino chi rimane
dentro partecipa entusiasta alla festa. E' una festa che si realizza sotto i
migliori auspici buonisti: dall'estrema sinistra pacifista fino alle stanze del
Vaticano. Mastella grida vittoria e il cardinal Martino esprime «grande
soddisfazione». Poca soddisfazione la esprimono i familiari delle vittime di via
dei Georgofili. E' un affronto gridano i giusti e tutti quelli che sul sito
della repubblica.it hanno espresso parere sfavorevole per l'impianto
dell'indulto (95%), Si parla di 12.000 delinquenti a piede libero.Meno contenti
sono i cittadini comuni, la gente che lavora e che dovrà subire le angherie
prossime e venture du questa masnada di delinquenti. Ora quindi ci troveremo con
le strade affollate di delinquenti. E meno male che non vivo in
città.
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