Dal n° 313 - Febbraio 2012 di AVANGUARDIA
TiTolo: “Il Clun Bilderberg. La storia segreta dei padrini del mondo”
Autore: Daniel Estulin
Edizione: Arianna Editrice, Bologna 2009, pp. 375, euro 18,50
Scritto da Leonardo FONTE Mercoledì 01 Febbraio 2012
Il progetto sinarchico per la realizzazione del così detto “nuovo ordine mondiale” - “ordine” consolidato su basi di egemonia monopolistica da parte di un establishement industrial-bancario e finanziario multinazionale - appare quasi interamente realizzato.
Popoli, governi e Stati-nazione sono stati disarticolati, sventrati e privati d’ogni autodeterminazione ed identità. Speculatori internazionali operanti dietro le quinte, ossia segretamente e fuori da qualsiasi contesto, seppur marginale, di controllo politico [cosa contano le democrazie parlamentari borghesi?] e popolare [le masse della società consumistico-occidentale hanno intelletto e coscienza?], hanno divorato beni pubblici e smantellato lo stato sociale, restringendo le maglie della libertà personale e del pensiero. Nel contempo la politica istituzionale, smembrata d’ogni pulsione ideale e svuotata da qualsiasi proiezione verso il bene comune, ha alzato bandiera bianca, relegando del tutto il potere in mano ai tecnocrati.
Del resto, è successo in Italia col governo Monti. Così come i Grecia, dove la cricca mondialista ha suggerito al governo ellenico la svendita delle isole, ovvero l’industria greca per eccellenza, e la pressoché eliminazione del pubblico impiego!
Liberalizzazioni e privatizzazioni tout-court, fusioni ed acquisizioni, svendita e dismissioni di beni pubblici e demaniali, delocalizzazioni industriali, mobilità estrema della mano d’opera e costo del lavoro sempre più basso, caratterizzano il percorso verso il progetto globale voluto da pochi speculatori, da finanzieri filantropi e da una manciata di industriali, di grandi banchieri, di politici venduti e contigui a tal potere.
Il progetto di egemonia globale è lo strumento operativo, imperialista e neocolonialista, partorito dalle strutture mondialiste.
Cerchi concentrici di organi decisionali segreti, di sigle ed uomini, che non tentennano affatto a muovere guerre di aggressione, conflitti non convenzionali o a “bassa intensità”, pur di raggiungere gli scopi da loro prefissi. Strutture partorite nel grembo canceroso dell’Occidente giudaico-mondialista che rispondono al nome di “Bilderberg Group”, “Council on Foreign Relations”, “Trilateral Commission”.
Strutture entro le quali giostra un nome tra tutti, quello di uno dei discendenti della casta, o razza?,eletta delle dinastie finanziarie e che risponde al nome di David Rockefeller! Proprio l’ebreo David Rockefeller in un incontro del Bilderberg Group, in Germania nel 1991, in maniera diretta affermò alla platea dei propri sodali che “una sovranità sovranazionale, esercitata da una élite intellettuale e di banchieri mondiali, è sicuramente preferibile all’autodeterminazione delle nazioni ...”. E David Rockefeller, la cui famiglia ha finanziato il CFR, è il comune denominatore di tutti questi gruppi paralleli. Non solo è il presidente emerito del CFR, ma fornisce anche il suo personale supporto e continui finanziamenti alla Trilaterale, fondata e finanziata dal ‘nostro’ nel ‘73, al Council on Foreign Relations e al gruppo Bilderberg.
“Il Club Bilderberg. La storia segreta dei padroni del mondo” è un libro che traccia, attraverso una nitida e corposa documentazione, oltre ad episodi di ricatti e di minacce sulla vita vissuti in prima persona da parte dell’autore, il percorso della struttura mondialista nata nel 1954, in una piccola cittadina olandese, presso l’hotel Bilderberg.
Il “Bilderberg Group”, scrive Daniel Estulin a ragion veduta e molto consapevolmente, così come da un ventennio riportato dalle pagine di questo periodico - rivoluzionario e antimondialista - e non a caso un Tribunale della repubblica coloniale ce lo contesta in una sentenza di condanna, “ha il potere e l’influenza per imporre le sue politiche a tutte le nazioni del mondo. Abbiamo già visto quanto siano lunghi i suoi tentacoli, tanto da riuscire a controllare il Presidente degli Stati Uniti, il Primo Ministro del Canada, tutti i principali mass media operanti in Occidente, tutti i più importanti uomini politici, i principali personaggi del mondo finanziario e le banche centrali dei maggiori Paesi del mondo - tra cui la Federal Reserve degli Stati Uniti - il «Fondo Monetario Internazionale», la Banca Mondiale e le Nazioni Unite”.
James Warburg, figlio di Paul, uno dei fondatori del CFR e braccio destro del presidente F.D.Roosevelt, altro tipico esempio della casta finanziaria d’origine ebraica imperante nel pianeta, nel febbraio del 1950 rilasciò una dichiarazione ben precisa alla commissione senatoriale per gli Affari esteri degli Usa che suonò da monito: “Formeremo un governo mondiale, che vi piaccia o no, e lo otterremo o col consenso o con la forza”.
In Italia, il gruppo Bilderberg ha tenuto quattro incontri.Il primo nel 1957 a Fiuggi. Poi nel ‘65 e nel 1987 a Villa d’Este. Infine, nel 2004 a Stresa. Incontri ai quali non sono ammessi interlocutori, nè la stampa.Ameno che non si tratti di giornalisti sodali ed operativi con le strategie del gruppo semiocculto. Più italiani hanno, nel corso degli anni, partecipato ai lavori del Bilderberg. Da Franco Bernabè, vicepresidente di “Rothschild Europa” a John Elkann e Gianni Agnelli della Fiat; da Mario Monti, attuale premier e responsabile della Bocconi di Milano, a Paolo Scaroni dell’ENI; da Domenico Siniscalco, ministro di Economia e Finanze nel secondo e terzo governo Berlusconi ed uomo di “Morgan Stanley” a Roberto Ducci, Raffaele Girotti, Siro Lombardini, Cesare Merlini ed Ugo Stille partecipanti all’incontro del 1973 in Svezia. Eppoi Mario Draghi e Romano Prodi presenti, insieme a Tommaso Padoa-Schioppa, Elkann e Bernabè, all’incontro del 2009 in Grecia. Fino al ministro del centrodestra Giulio Tremonti.
Sin dall’origine degli incontri di tale sodalizio para-criminale, traspare in sintesi il delinearsi delle tracce della politica radicale neocon in auge nel Nord America, che ha caratterizzato il corso degli attuali eventi nella politica estera. Un tracciato compreso e tracciato da guerre di aggressione, da operazioni per il controllo geopolitico e geoeconomico delle nazioni in via di sviluppo, dall’accaparramento banditesco delle fonti energetiche, dal controllo del nucleare e dei flussi immigratori, utili per l’abbassamento coatto del costo della manodopera e del lavoro e d’un nuovo e segnato schiavismo. Tutto sommato alle deindustrializzazioni controllate lì ove il gruppo decide ed al controllo delle industrie siderurgiche e militari ove il gruppo di potere decide di investire. Addirittura la manipolazione della società attraverso una accurata campagna mediatica diretta ad infondere paura, terrore e controllo nelle masse planetarie, sviandole dai reali problemi e depistandole verso un ‘nemico’ aleatorio e virtuale. Vedi al-quaeda e bin laden, strumenti diretti ad uso e consumo delle agenzie di spionaggio nordamericano. Oltre al controllo delle nascite ed al decremento della popolazione, così come prospettato per l’Italia in una delle conferenze del Bilderberg, insieme allo smantellamento della propria industria pesante. “Uno dei segreti meglio custoditi - riporta Daniel Estulin, cfr.pag. 113 - riguarda al’accordo con cui un gruppo di grandi multinazionali - tutte appartenenti al “Bilderberg Group”, o al CFR, o alla NATO, o al “Club di Roma” o alla Trilaterale - controlla il flusso mondiale di informazioni: decide quello che vediamo in televisione, ascoltiamo alla radio e leggiamo sui giornali, sulle riviste, sui libri o su Internet”. Appena cinque multinazionali, del resto, controllano la vita, i consumi e le abitudini di oltre cento milioni di nordamericani.
Il progetto di un unico governo mondiale, con un singolo mercato globale, controllato da un unico esercito mondiale (la Nato), regolato da un’unica banca e che si avvia all’utilizzo di un’unica moneta, ha previsto delle tappe. Molte già realizzate. Ma qualche intoppo, vedi l’Iran Sciita ed Hezbollah, il socialismo radicato nelle identità nazionali andine, così come la battaglia per la liberazione della Palestina dal cancro ebraico-sionista, ha fatto segnare il passo al percorso voluto dal Bilderberg ed alle consorelle del CFR e della Trilaterale.
Il percorso mondialista sviluppato per l’egemonia su base planetaria, così come traccia anche Estulin, prevede un’unica civiltà internazionale che mira a distruggere identità e tradizioni nazionali; il controllo centralizzato delle persone, obbligate ad obbedire alle volontà della lobby voluta da Rockefeller; una società a “crescita zero”; un continuo stato di squilibrio psicologico, attraverso una serie di crisi costruite a tavolino in maniera tale da tenere i singoli in uno stato di continua prigionia fisica mentale ed emozionale. Poi, il controllo centralizzato di tutti i sistemi educativi, che avviene già attraverso la scuola e l’università, la televisione, internet ed i social network; il controllo centralizzato di tutte le politiche interne ed estere degli Stati-nazione; il rafforzamento dell’ONU; il mercato unico occidentale attraverso l’espansione dei trattati del NAFTA in tutto l’emisfero occidentale del pianeta, sud america compreso, in maniera tale da avere una “unione americana”, simile all’unione europea; l’espansione della Nato; un unico sistema legale, sistema liberticida che l’Europa ha avviato con il blasfemo “mandato di cattura europeo”.In ultimo, Estulin afferma che il governo semiocculto prospetta un unico “welfare state” socialista, tale da “instaurare un regime socialista del “welfare state”, in cui gli schiavi obbedienti saranno premiati e quelli ribelli verranno sterminati.
Ci appare superfluo affermare che le trame di potere del Bilderberg vengono districate ad ogni elezione dei presidenti degli Stati Uniti, di stampo democratico o repubblicano che sia, in maniera tale che Casa Bianca, Pentagono ed agenzie di controllo rispondano in maniera univoca alle direttive ed ai voleri del sistema unico di potere. Sia John Kerry che George W.Bush, così come Obama, sono finanziati sempre dallo stesso gruppo di potere - membri delle strutture citate.“Il fatto - aggiunge Estulin - è che conta poco chi vince: l’epicentro del potere rimane sempre tra le persone che vogliono imporre un unico governo mondiale, un unico mercato globale”.
Estulin (ma guarda un po’... siamo in buona compagnia) sottolinea, inoltre, il fatto che tutte le amministrazioni statunitensi sembrano salvaguardare più gli interessi di ...Israele che non quelli della nazione nordamericana.
Nel testo, del quale raccomandiamo la lettura, al di là di certe discrasie presenti e che tratteremo in sintesi alla fine, si documenta anche il coinvolgimento del Bilderberg nell’assassinio di Aldo Moro, episodio ulteriore della stagione della “strategia della tensione”, che ha segnato a suo tempo la sovranità limitata dell’Italia in politica estera, relegandola nella gabbia dell’atlantismo nel segno della politica filoisraeliana ed antiislamica. “Nel 1982 - cfr.pag. 71/72 -, John Coleman, un ex agente dell’intelligence che poteva accedere a tutti gli stadi del potere e a tutte le carte segrete, rivelò che ...Aldo Moro ... fu ucciso da killer gestiti dalla loggia massonica P2, allo scopo di piegare l’Italia ai voleri del “Club di Roma” e del Bilderberg, volti a deindustrializzare il Paese e a ridurne in modo considerevole la popolazione. In La Cerchia dei Cospiratori, Coleman afferma che le forze della globalizzazione volevano utilizzare l’Italia per destabilizzare il Medio Oriente, loro obiettivo principale. (...) Coleman descrive con dovizia di particolari la sequenza di eventi, che paralizzò l’Italia: il rapimento Moro e la spietata esecuzione della sua scorta, da parte delle Brigate Rosse, nella primavera del 1978 alla luce del giorno, e la sua successiva uccisione. Il 10 novembre 1982, in un’aula del tribunale di Roma, Corrado Guerzoni, un intimo amico della vittima, testimoniò che Aldo Moro ... «fu minacciato da un agente del “Royal Institute for International Affaire” (RIIA), mentre era ancora ministro».Coleman racconta che, durante il processo ai membri delle Brigate Rosse, «molti di loro testimoniarono di essere venuti a conoscenza dell’implicazione di un alto funzionario degli Stati Uniti nel piano per per uccidere Moro». Tra il giugno e il luglio del 1982, «la vedova di Aldo Moro testimoniò che l’omicidio di suo marito era stato il risultato di una serie di minacce alla sua vita, mosse da qualcuno che lei definì una figura molto importante della politica degli Stati Uniti».”
Il già citato Guerzoni, durante una fase del processo, fece esplicitamente il nome di Henry Kissinger. Precedentemente al caso italiano, il Cile di Allende conobbe sulle proprie spalle l’interessamento e le intromissioni di Kissinger, oltre a quelle della multinazionale IBM.
Nella realtà con Rockefeller, il defunto Gianni Agnelli, l’ineffabile Peter Sutherland (uomo della Goldman Sachs, ex direttore del GATT e del WTO e presidente della British Petroleum ...ricordate la catastrofe ecologica al largo delle coste meridionali degli Usa?) e Zibgniew Brzezinski, Kissinger è stato il più assiduo ed il più influente tra i partecipanti del Bilderberg. In pratica il nocciolo teorico che negli anni ha articolato, sviscerato e materializzato l’idea della globalizzazione.
Banche, fondi finanziari - più che illimitati e difficili da quantificare - potere politico, militare ed industriale permettono a questi individui di limitare le libertà a miliardi di persone, di accumulare risorse e profitti incommensurabili, di muovere guerre, di decidere vita e morte di governi e di irretire le coscienze attraverso un controllo ed un depistaggio dei mezzi di informazione davvero mefistofelico.
In sintesi si potrebbe scrivere che “la chiave per far sì che il potere si accentri nelle loro mani sta nel fatto di convincerci a «rinunciare alle nostre libertà, per far fronte a un comune nemico o a una crisi globale».”
È davvero curioso notare la simpatia, l’apprezzamento di David Rockefeller verso la rivoluzione cinese di Mao.
Così come dalla lettura del testo in questione emerge una verità storica ben precisa, inconfutabile. Ovvero la funzione fisiologica avuta dai filantropi, dai banchieri ipercapitalisti - gli antesignani del Bilderberg ...- nel finanziare la rivoluzione bolscevica e nel sostenere la scalata al potere di elementi quali Lenin e Trotskij. In tal contesto un ruolo di primo piano, ancora, lo ebbero i Rockefeller.
“Fin dagli anni ‘20 - scrive Estulin -, gli interessi del duo Morgan-Rockefeller hanno giocato un ruolo determinante in molti accordi commerciali pro-Sovietici. Costoro controllavano le più importanti aziende che facevano affari con la Russia sovietica ...Nel 1926, la “Vacuum Oil Company”, una proprietà di Rockefeller, firmò un accordo con l’azienda sovietica “Naphta” per commercializzare il petrolio sovietico nei Paesi europei, attraverso la Chase National Bank (anch’essa di Rockefeller). Tal gruppo di potere bancario e finanziario, oltre a sostenere Stalin durante la II Guerra Mondiale, trasferì sin dagli anni ‘50 nella Russia sovietica tecnologia bellica prodotta negli USA.
Potremo adesso apparire presuntuosi. Negli anni dalle nostre voci, dalla nostra carta stampata, dalle nostre articolazioni e denunce, dalla nostra esigenza di ricerca della verità storica, quanto compreso nelle pagine del pregevole testo di Estulin - uomo caparbio, coraggioso e generoso, sopra tutto un uomo libero - era stato gridato a gran voce. Ci han presi per complottisti, per visionari, ci han censurati, denunciati, presi per ...pazzi!
Ma osiamo affermare fermamente e lucidamente che per arrestare l’ondata usurpatrice mossa dalle strutture mondialiste, così come per sconfiggere la ristrutturazione neoliberista della società, bisogna uscir fuori ed abbattere ogni logica capitalista e struttura che ne avalli la funzione. “Le attuali democrazie rappresentative - leggiamo nel libro oggetto della nostra recensione - si basano su governi “eletti” ...i quali possono essere “scaricati” creando delle “crisi orchestrate a tavolino” tramite un terzo potere (chiamato “sistema delle banche centrali indipendenti”, che di fatto li finanzia.
Negli Stati Uniti, questa banca centrale si chiama “Federal Reserve” ed è un istituto privato strettamente collegato al Bilderberg. In Europa, abbiamo la “Banca Centrale Europea”, le cui politiche monetarie sono stabilite dall’élite del Bilderberg, di cui fa parte il suo presidente, Jean Claude Trichet”.
Una nota finale. Una critica fondata che non sappiamo se Estulin leggerà mai.
Nella esplicazione della sua analisi, il giornalista canadese afferma (pag.108) che, durante il periodo di isolazionismo tra le due guerre mondiale negli Usa, “ ...nessuno si accorse della somiglianza di obiettivi che vi era tra il nazismo e il progetto di un nuovo ordine mondiale”, così come auspicato dai sostenitori d’un mondo unico.
A parte la lungimiranza e la chiarezza della dottrina nazionalsocialista a sviscerare la questione finanziaria e dell’usura apportata ai danni delle nazioni europee, in primis la Germania, prede dell’egemonia del grande capitale che nella realtà aveva affamato e derubato, oltre a succhiarne il sangue, i popoli d’Europa, la geopolitica del NSDAP guardò unicamente ai territori dell’Est. Agli immensi territori che compongono il cuore del continente euroasiatico, onde assicurare la pace, la libertà, lo sviluppo e il benessere all’Europa.
Nel pensiero e nella dottrina hitleriana non aleggiarono minimamente, in nessun contesto, progetti di egemonia planetaria. A Hitler non interessava minimamente l’intero continente americano, né l’Australia, né l’Africa o l’Estremo Oriente. L’Indonesia ed Hong Kong. Neanche il sud d’Europa, come lo stesso Tirolo. Intervenne militarmente nei Balcani e in Nord Africa unicamente per salvare dalla disfatta lo sbrindellato alleato italiano, militarmente nei mezzi a disposizione non idoneo ad una guerra di tal portata, i cui stati maggiori già tramavano con la massoneria d’Oltremanica.
Altro non c’è da aggiungere.
Leggete, in ogni caso, “Il ClubBilderberg”. La comprensione del suo contenuto Vi porterà a conoscere il lato occulto della politica. La regia segreta che tien per mano il nostro destino. Leggete - che lo facciano prioritariamente i nostri ‘controllori’ - ed avrete la consapevolezza di quale dannazione siamo i destinatari. Pur se i mondialisti, i banchieri filantropi ed i sodali del progetto sinarchico, mai potranno acquistare l’animo e l’onore degli Uomini liberi.
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