La
lettera che Sircana ha inviato alla "Stampa" rappresenta - sostanzialmente - un
atto di "confessione". Sirca ha ammesso di "essersi fermato per curiosare". E'
la solita vecchia storia: una volta colti sul fatto, obtorto collo, si deve
ammettere qualcosa. Allora, prima si da il via libera alla publicazione delle
foto bloccate, e poi si commenta l'accaduto con un malcelato distacco, mirato a
"coprire" le reali intenzioni del momento. Ora, una persona dabbene, non si
mette a guardare un viados se non c'è un istinto perverso a sospingerlo. Forse
Sircana alla fine non è andato oltre. Ma solo Dio e lui sanno il perchè ...
Francamente la cosa non dovrebbe destare alcun interesse e, così sarebbe stato,
se non si fosse trattato del portavoce ufficiale del Presidente del Consiglio.
Il Ministro Mastella ha caldamente invitato Sircana a dimettersi, citando un
vecchio adagio latino:"
Si parli di Cesare ma non della moglie di
Cesare". E' chiaro che c'è molto di più che una foto.
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