Sono
letteralmente disgustato da tutto questo mercanteggiare, da questo insulso
"mercato delle vacche". La mostra amata repubblica democratica e antifascista,
maggioranza e opposizione, sta dando un cattivo spettacolo di se. Non entrerò
nel merito della
"missione di Pace", condotta sotto l'egida dell'ONU. Non
esprimerò alcun giudizio di merito circa la giustezza di questa guerra.
Purtuttavia, un governo serio deve mantener fede agli impegni presi. Altrimenti
siamo di fronte ad uno stato-pagliaccio. E se c'è un reale cambiamento di rotta
il governo in carica deve avvisare gli alleati e le forze in campo e accollarsi
tutte le responsabilità che una tale decisione comporta. Non si può procedere
sull'onda di un sensazionalismo, mirato a far combaciare due facciate di due
diverse medaglie. In altre parole, non si può un giorno dire una cosa e quello
successivo farne un'altra. Quest'atteggiamento schizofrenico è dovuto in gran
parte all'estrema litigiosita di uno schieramento, estremamente variegato, unito
solo da un pessimo antiberlusconismo di facciata. Purtroppo, le moderne
espressioni politiche mettono tutti nello stesso "calderone democratico" e vanno
necessariamente incontro a questa specie di problemi. D'altronde, tale
situazione la si conosceva fin dall'inizio. E, sotto questo punto di vista, il
centrosinistra ha ragione da vendere. Perciò chi reclama il diritto di ritornare
alle urne, di dare voce al "popolo sovrano" è in cattiva fede. Perchè è stato
proprio il popolo a scegliersi questo governiccchio. Un governicchio veramente
debole e sconclusionato. Sotto quest'ultimo aspetto, però, una parte di colpa la
si deve attribuire ad una pessima legge elettorale, giustamente giudicata da
qualcuno come una "porcata". Ciò nonostante tra il dire e il fare c'è di mezzo
il mare. Perchè una cosa è immaginare un conflitto interno (alla maggioranza)
altra cosa e viverlo in prima persona. Ma tant'è...
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