domenica 21 marzo 2010

Stesse facce, medesima operatività


di Manuel NegriL'analisi di revisione del "neofascismo", realizzata attraverso gli scritti di Vincenzo Vinciguerra, uno dei caposaldi del progetto politico-rivoluzionario di Avanguardia, necessita di un approfondimento e di un continuo aggiornamento, cui possiamo contribuire grazie alla nostra esperienza vissuta attraverso non molti, ma intensi anni di militanza politica.

Una ricognizione tra i nebulosi "movimenti nazionalpopolari" ci consente di poter convalidare quanto già sostenuto dallo stesso Vinciguerra: "da destra non si poteva nè si doveva attaccare lo stato". Oggi, come allora, esistono movimenti ed organizzazioni apparentemente indipendenti, ma accomunati dalla medesima caratteristica; ovvero risultano essere guidati dai medesimi personaggi, dagli stessi volti protagonisti della strategia della tensione; immuni a qualsivoglia sorta di ricambio generazionale. "Se c'è stato un mondo politico che non ha conosciuto, ai vertici, ricambio generazionale questo è stato proprio quello neofascista. I nomi di coloro che, nei primi anni cinquanta, avevano già conquistato un posto di preminenza all'interno del M.S.I., li ritroviamo oggi, a distanza di oltre trent'anni, fra gli esponenti di punta di un mondo che non esiste più (...) Una longevità politica che non si spiega con le capacità carismatiche dei capi, bensì con la loro totale integrazione nel sistema al cui rafforzamento hanno concorso in maniera determinante".(1)

Come allora veniva propagato l'anticomunismo viscerale quale cavallo di battaglia principale, in funzione di stabilizzazione dell'ordine atlantico occidentale, oggi, a distanza di anni, la parola d'ordine è cambiata, ma la funzione rimane la medesima. Lo slogan all'ordine del giorno è quello della lotta all'immigrazione, in particolar modo la denuncia del pericolo islamico, sempre al fine di difendere l'Occidente bianco giudeo-plutocratico.

Il Ms-Ft di Pino Rauti, Fn di Tilgher e compagni e Forza Nuova di Fiore e Morsello palesano la totale assenza di un progetto politico rivoluzionario realmente e organicamente antagonista al Sistema, presentando tre programmi-fotocopia, identici nei loro intenti e funzionali solamente a coadiuvare l'apparato di controllo dei presidi oligarchici di una repubblica antifascista, subordinata agli interessi neocolonialistici degli Usa e degli apparati mondialisti. I leit-motiv rimangono il razzismo xenofobo antiimmigratorio, la lotta all'aborto, alla prostituzione, alla droga e via dicendo...

Ma andiamo per gradi. Per quanto riguarda il problema dell'immigrazione, una analisi fredda e lucida non può che vedere "...il fenomeno immigratorio come la conseguenza terminale provocata dalla prassi di sfruttamento planetario 'intensivo' attuata dal colonialismo plutocratico occidentale (per limitarci al secondo dopoguerra) in Asia, Africa o America Latina, nel corso di quasi 50 anni. Le oligarchie mondialiste (plutocratiche, politiche, intellettuali) hanno 'attirato' in Europa i destabilizzanti effetti dei massicci flussi immigratori extraeuropei (e non solo extraeuropei). La responsabilità politica della genesi e dell'operatività del fenomeno immigratorio non è dei senegalesi o dei tunisini, ma di chi ha depredato le materie prime delle loro terre costringendoli ad emigrare (non crediamo che essi 'prediligano' vendere gli accendini per le strade o diventare manovalanza d'accatto per la malavita organizzata) dopo aver impedito loro qualsiasi opportunità di sviluppo autonomo fondata sulle rispettive identità culturali e razziali: la plutocrazia giudaico-massonica occidentale e mondialista è dunque politicamente responsabile della tragedia collettiva correlata al fenomeno immigratorio (...) E benchè sia nostro compito 'attrarre' magneticamente la minoranza qualificata (o "sana"...) dell'Europa non è sicuramente 'conforme' proporci unilateralmente - tra l'altro non chiamati nè, tantomeno, graditi - quali difensori della maggioranza razzialmente putrescente dell'Occidente 'bianco'. Sono loro che dovrebbero seguirci - se vogliono 'salvarsi' - e non noi che dobbiamo 'tirare' per i lembi della giacca gli individui degradati e scomposti (ammesso che ci interessi la loro sorte ...) dell'Occidente plutocratico."(2)

Per quanto riguarda la lotta alla prostituzione ed alla droga, sono problemi che non ci riguardano, ma rimangono di interesse della Jervolino o di chi di dovere, coadiuvati dagli sbirri di complemento difensori dell'ordine pubblico di questa Repubblica, esulando l'interesse e lo sforzo di un movimento rivoluzionario che lotta contro il Sistema per l'annientamento del Sistema.

Anche la questione dell'aborto rimane pur sempre legata alle diatribe 'etiche' dei bigotti sacrestani e delle gerarchi ecclesiastiche (pur che di 'etica' conoscano ancora il significato). Se questi movimenti, soprattutto Forza Nuova, sentono fortemente la loro identità cristiano-cattolica, perchè mai non iniziano a far circolare le opere ed attualizzare le analisi di un ex sacerdote come Giovanni Preziosi, il cui nome è stato cancellato dalla storia del neofascismo italiano? Come mai questi persistono, in linea con Don Abbondio Nitoglia, a stigmatizzare Julius Evola quando questo è risultato la maggior preoccupazione rilevata dalla comunità ebraica romana nel risolvere i problemi di 'legittimazione' di Alleanza Nazionale, invitando il partito di Fini ad impegnarsi ad impedire la diffusione dei testi di Evola tra le organizzazioni giovanili di destra?(3) Ci chiediamo ancora: come Fiore e Morsello abbiano potuto operare indisturbati per anni, intrattenere rapporti politici a livello internazionale, dal cuore della city londinese, presidio dell'Internazionale ebraica, senza incontrare alcuna difficoltà?

Un quotidiano inglese, più precisamente il "Guardian" ha riportato la notizia che Fiore e Morsello sarebbero stati agenti britannici. "Fiore e Morsello - riporta il quotidiano britannico - arrivarono in Gran Bretagna dal Libano, dove erano stati reclutati nei primi anni 80 dal Mi6 (servizio segreto britannico equivalente alla Cia, ndr). I britannici in quei momenti di guerra civile (in Libano, ndr) avevano disperato bisogno di informatori nelle file dei gruppi terroristici mediorientali dove agivano estremisti di varie tendenze (notizia tratta da Internet)". Riprendendo gli atti giudiziari relativi alla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, riemerge, dalle dichiarazioni di Abu Ayad, esponente dell'Olp, la resenza di neofascisti italiani ed europei, soprattutto legati ai tedeschi del gruppo Hoffman, nei campi d'addestramento falangisti a Aqura a nord-est di Beirut.

Adesso noi non disponiamo di elementi tali per poter confermare o smentire tutto ciò, ma continuano ad emergere i presunti legami intercorsi, da sempre, fra 'neofascisti' e gli apparati di sicurezza di Stati democratici ed antifascisti.

"Il ritorno di tanti giovani neofascisti alla vita politica attiva passa, quindi, attraverso l'esperienza compiuta in organizzazioni paramilitari dello Stato, dirette da ufficiali delle Forze Armate provenienti, in gran parte, dai Servizi di Sicurezza. Nessuno di costoro darà, nel tempo, segni di reminescenza, dimostrerà di aver compreso l'errore politico compiuto, di essersi reso conto di esser stato strumentalizzato dallo Stato antifascista. Al contrario, tutti resteranno fedeli a questo loro passato di "ausiliari" delle forze di polizia confortati dal fatto che nei gruppi politici nei quali confluiranno, quando la situazione si sarà definitivamente stabilizzata, ai primi degli anni '50, troveremo gli stessi schemi organizzativi al servizio delle stesse scelte politiche".(4)

Nulla è cambiato e il Ms-Ft di Pino Rauti, Forza Nuova, il FN, fungono da presidio all'estrema destra del Sistema oligarchico, nonchè da "sacca di contenimento" destinata all'intercettazione dell'emorragico flusso proveniente dalle basi di An; ciò al fine di evitare 'pericolose' (per il Sistema...) aggregazioni interne a 'poli' politico-organizzativi autenticamente antisistema. Questo è il ruolo di queste organizzazioni che nonostante tutto mantengono stretti rapporti coi vertici di An, come il "Msi non ha mai perso il controllo delle organizzazioni extra parlamentari, nemmeno quando, in apparenza, la loro attività ha assunto coloritura anti-partito ed è parsa danneggiare gli interessi elettorali." (5)

"Questi rapporti li mantiene soprattutto Rauti che, contro il volere della maggiorparte del partito, intende stringere alleanze elettorali con il Polo di Fini e Berlusconi; ma li mantengono anche Forza Nuova e i ragazzi di Boccacci che, soprattutto a Roma, sono stati spesso presenti ad espletare i servizi d'ordine ai comizi degli uomini di An, così come accadde qualche anno fa con Gramazio nella periferia della capitale. Dall'interno del Ms-Ft si sono levate accuse contro il segretario, reo, secondo molti esponenti, di amministrare il partito come una proprietà personale, gestendo enormi quantitativi di denaro (150 milioni al mese per Linea, per 300 copie vendute). Lo stesso Rauti viene accusato di rappresentare in Italia il 'tappo di un ambiente che vuole esplodere'; sì perchè Pino Rauti è da 50 anni che opera al servizio del Sistema, bruciando e manipolando centinai di militanti in buona fede, soprattutto tra i più giovani, e soprattutto eliminando i più coerenti poichè il compito del neofascismo italiano è stato quello di epurare dal proprio interno tutti coloro che non intendevano rassegnarsi alla sconfitta militare e che non hanno mai accettato di dover scendere a patti con il sistema democratico imposto dagli Stati Uniti d'America. Questo atteggiamento vile è perdurato per mezzo secolo e permane tuttora adempiendo il massimo ostracismo e la più totale indifferenza nei confronti di chi rimane ancora in piedi a difendere l'identità autentica del Fascismo e del Nazionalsocialismo; quell'identità antiplutocratica ed antitetica al Sistema giudaico-massonico, negata da quelle forze che da mezzo secolo hanno solo ed esclusivamente rappresentato sul piano parlamentare, con l'Msi poi diventato An, il supporto logistico ai partiti di potere e, sul piano extra-parlamentare hanno intrapreso azioni funzionali alla logica degli opposti estremismi alimentata dalla strategia della tensione, in funzione di stabilizzazione dell'ordine plutocratico-occidentale.

Tutto questo, senza elaborare sul piano dottrinario un progetto politico-culturale indipendente e rivoluzionario! Ma questo non possono e non devono farlo. Gli ordini impartiti sono ben altri...



Note:

1) Vincenzo Vinciguerra. "Camerati addio", inedito;
2) Maurizio Lattanzio, "Epistolario militante", su "Avanguardia" n.76 del Febbraio 1992;
3) "la Stampa" del 6 marzo 1998
4) "Camerati addio", cit.
5) ibidem

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