Bambino geopolitico guarda la nascita dell'uomo nuovo - Salvador D'Ali - 1943 |
E'
assolutamente indispensabile che l'uomo - affinchè tale parola rivesta un senso
che oltrepassi la soglia del mero apparire - si adopri alla costruzione di un
centro di gravità. Esso rappresenta il contenuto, il vero pulsare, la differenza
che segna il passo fra un burattino e un Uomo incoronatosi Re. Parimenti, è assolutamente vero, basta
constatare le miserie umane in cui viviamo, che oggi non solo tale obiettivo è
lontano, ma che, a causa dell'involuzione, l'uomo è carente perfino di
un perimetro di un cerchio che delimiti lo spazio esterno da quanto
essa rappresenta. Continue commistioni, pulsioni, compulsioni, trovano facile
accesso al cerchio fisico, al cerchio mentale, fino ad restringere sempre più il
cerchio animico, rendendo quindi di fatto impossibile il contatto con la
scintilla Divina. Ognuno di noi si
trova ad un livello difforme dell'essere. Troveremo nostri "simili" intenti ad
arrancare nel fango del braccio orizzontale della Santa Croce, altri che lo
percorrerranno maestosi, e altri - i più ardimentosi - che si innerpicano lungo
il braccio verticale, oppure precipitano lungo le alte e vetrificate mura di
babele. Invero non esiste un solo
labirinto, ma ne esistono molteplici, e ognuno di essi rappresenta una sfida
costante, che può essere superata ricordandoci che il labirinto fisico, si
supera attraverso la mente, e che il labirinto della mente, si supera
attraverso l'anima, e i meandri dove l'anima è dispersa sono superati
solamente grazie al Matrimonio Celeste fra essa e lo Spirito.
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