domenica 11 giugno 2006

Homo novus

Bambino geopolitico guarda la nascita dell'uomo nuovo - Salvador D'Ali - 1943
E' assolutamente indispensabile che l'uomo - affinchè tale parola  rivesta un senso che oltrepassi la soglia del mero apparire - si adopri alla costruzione di un centro di gravità. Esso rappresenta il contenuto, il vero pulsare, la differenza che segna il passo fra un burattino e un Uomo incoronatosi Re. Parimenti, è assolutamente vero, basta constatare le miserie umane in cui viviamo, che oggi non solo tale obiettivo è lontano, ma che, a causa dell'involuzione, l'uomo è carente perfino di un perimetro di un cerchio che delimiti lo spazio esterno da quanto essa rappresenta. Continue commistioni, pulsioni, compulsioni, trovano facile accesso al cerchio fisico, al cerchio mentale, fino ad restringere sempre più il cerchio animico, rendendo quindi di fatto impossibile il contatto con la scintilla Divina. Ognuno di noi si trova ad un livello difforme dell'essere. Troveremo nostri "simili" intenti ad arrancare nel fango del braccio orizzontale della Santa Croce, altri che lo percorrerranno maestosi, e altri - i più ardimentosi - che si innerpicano lungo il braccio verticale, oppure precipitano lungo le alte e vetrificate mura di babele. Invero non esiste un solo labirinto, ma ne esistono molteplici, e ognuno di essi rappresenta una sfida costante, che può essere superata ricordandoci che il labirinto fisico, si supera attraverso la mente, e che il labirinto della mente, si supera attraverso l'anima, e i meandri dove l'anima è dispersa sono superati solamente grazie al Matrimonio Celeste fra essa e lo Spirito.


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