mercoledì 21 giugno 2006

W Vittorio emanuele

La Procura di Potenza ha dato fuoco alle polveri, mettendo fuori gioco la Monarchia Sabauda. Potremmo anche essere d'accordo se, alla base di questo attacco, ci fosse una strenua difesa della Monarchia Borbonica. Purtroppo così non è. Alla base di tanto "Senso dello Stato" c'è invece tanta voglia di essere esposti alla luce dei riflettori per acquisire meriti che evidentemente non si hanno. Probabilmente i mass-media avevano dimenticato che anche a Potenza, non solo a Milano dunque, esiste una "procura".  E che Procura... Peccato, però, che a pagarne le spese sono gli ignari contribuenti. Si parla di trenta milioni d'intercettazioni.... E non mi va nemmeno di riportare la cifra di tali spese. Ad oggi sappiamo solo che il Re d'Italia voleva fare  qualche regalino una delle sue suddite, scambiando opinioni sul "dilettantismo" dimostrato da qualcuna di loro. Se Migliardi è stato tanto "ingenuo" (poverino..) da pagare 50.000 euro per entrare nell'Ordine Mauriziano e per altre corbellerie  non deve far altro che prendersela con se stesso. Niente. All'Italia ipocrita e falsamente puritana tutto ciò non va giù. Lo spazio dedicato al voyerismo è forte così pure quello dedicato ad un moralismo eccessivo, privo di senso della realtà. Si parla tanto di Stato Laico, di assumere comportamenti laici, distinguendo così tra vizi personali e reati pubblici; e poi si finisce sempre con l'eterno vizio: giudicare. Eppure i seguaci di nostro signore dovrebbero tenere a mente l'evangelico motto: "non giudicare", appunto. Invece, in questo periodo tutti si sentono giudici. E se non possono condannare, perché evidentemente non ne hanno il potere (meno male aggiungo), allora lanciano lunghissimi strali in difesa dell'ETICA, DEL "BUON COSTUME", FREGANDOSENE altamente dei diritti individuali. Allora si mettano d'accordo, questi soloni della "moral democrazia". Delle due l'una: o dev'esserci uno Stato Etico e Teocratico (come l'Iran per es.) o se ci deve essere uno stato Laico lasciamo che ognuno si occupi dei propri vizi e delle altrui virtù. Si farebbe onore almeno alla coerenza.

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