martedì 2 febbraio 2010

Breve storia della politica mediterranea

Incomincia, con questo post, la pubblicazione di un interessante e lungo articolo (Tempo Perduto) apparso per la prima volta sul settimanale illustrato a colori, "TEMPO" del 25 luglio 1940, A. XVIII, E.F. - Anno IV - n. 61 - ROMA -


Gerard Fiennes , in un libro che pubblicò nel 1917 Potenza navale e libertà” (Sea power and freedom), fece alcune considerazioni sulla posizione dell’Inghilterra nel Mediterraneo e sulle ragioni per cui essa tanto teneva al dominio di quel mare.

“Qualche altra ragione – egli scriveva – è necessaria per spiegare l’istinto profondamente radicato in noi, per cui ci attacchiamo con tanta tenacia al Mediterraneo. La vera risposta sembra paradossale. Fu nel Mediterraneo che noi
difendemmo il nostro secolare interesse; la libertà dei Paesi Bassi. Il punto vitale della strategia nell’Europa Centrale è sul Medio Danubio. Là fu combattuta la contesa fra la casa D’Asburgo e la Casa di Borbone, e, per la Francia, la via più facile per accedervi è quella attraverso l’Italia; e gran parte dell’Italia, a quel tempo, era un dominio dei Borboni. Ma l’Italia è una penisola, e per la Francia la via attraverso l’Italia non è mai sicura, se essa non ha il dominio del mare. Fu, dunque, per impedire alla Francia di godere del dominio del mediterraneo e di assicurarsi, così, le comunicazioni col Medio Danubio, che noi tenemmo, si può dire, ad ogni costo ad una posizione così lontana dalle basi di casa nostra”.


C’è qualche imprecisione storica in queste considerazioni. Non è esatto che la secolare contesa fra la casa D'Asburgo e quella di Borbone si combattè solo sul medio Danubio. Si combattè da per tuitto, In europa a Rocroy come a Saint Quentin, in Francia come nel palatinato. Ma lasciamo da parte la Storia, la quale è così varia che può sempre fornire elementi per qualsiasi teoria. Il fatto è che, secondo il Fiennes, l'Inghilterra teneva tanto alla sua posizione nel Mediterraneo, unicamente per difendere l'Italia dalla cupidigia francese o per lo meno che la Francia potesse attaccare gli Asburgo passando per l'Italia.
Vi è molta fantasia in questa interpretazione della politica europea. E in ogni omodo essa non spiega affatto perchè l'Inghilterra, pure avendo il dominio del Mediteraneo, non impedì a Napoleone di venire in Italia o di passarvi per combattere la casa d'Austria; come non spiega perchè, quando un attacco francese all'Austria attraverso l'Italia diventò impossibile, l'Inghilterra continuòa tenere al dominio del Mediterraneo esattamente come vi teneva prima, anzi più di quanto vi teneva prima.
Le ragioni per cui l'Inghiltera si impiantò nel Mediterraneo e poi volle rimanervi a tutti i costi furono esaminate cento e cento volte soprattutto da scrittori e da uomini politici inglesi, e, anzi, raramente è capitato che un paese, avendo il dominio di un mare e di alcuni territori, , sentisse così spesso il bisogno di procedere a esami di coscienza e di domandarsi per quali ragioni o per quali scopi avesse quel dominio e se valesse la pena di conservarlo. I risultati di queste indagini sono abbastanza concordi. I vari studiosi riconoscono che l'Inghilterra è nel Mediterraneo e ha interesse a rimanervi per tre ordini di ragioni: commerciali (alcuni preferiscono chiamarle economiche), politiche (o diplomatiche), militari (o strategiche). Alcuni inglesi aggiungevano un quarto ordine di ragioni, che si potrebbero dire umanitarie o educative. Ma l'aggiunta suscitava vari dubbi anche in Inghilterra. Molti inglesi - diceva la signora Monroe - amano aggiungere che la Gran Bretagna è vincolata dai doveri verso i popoli che abitano intorno al Mediterraneo. ma l'esame dimostra che questa teoria non si applica da per tutto. Se la Gran Bretagna abbandonase il Mediterraneo, gli arabi della Palestina la vedrebbero andar via con delizia. Anche i greci di Cipro voterebbero con gioia per l'uione con la Grecia. ecc, Tutto si ridurrebbe dunque alla protezione degli ebrei di Palestina. Ma è facile rispondere che prima dell'immigrazione sionistica l'Inghilterra teneva al dominio del Mediterraneo esattamente quanto vi ha tenuto dopo.
Mettiamo, dunque, da parte i cosiddetti obblighi morali dell'impero Britannico, e veniamo al sodo: ragioni politiche, commerciali e militari. Io semplificherei e ridurrei tutto alle ultime: alle ragioni militari. L'Inghilterra teneva alla sua posizione nel Mediterraneo per controllare il Continente Europeo. Il suo sistema di "supremazia invisibile" reggeva su alcuni postulati: il dominio del mare, il "balance of power" in Europa - (ossia la divisione dell'Europa in due gruppi di forze quasi eguali) - l'indipendenza dei Paesi Bassi, ecc. E uno di questi postulati era il controllo del Mediterraneo.
Procedimamo con ordine.
Sul mediterraneo, in genere, e sulla posiione dell'Inghilterra nel Mediterraneo, in ispecie, esiste un'immensa bibliografia: italiana, tedesca, inglese, francese. A voler fare un rapido schizzo della storia della posizione dell'Inghilterra e dei suoi interessi nel Mediterraneo, si è imbarazzati nella scelta del libro da prendere per guida. Ottime pubblicazioni italiane e tedesche non mancano. Ma, poichè la semplice narrazione storica è la migliore condanna della politica mediterranea della Gran Bretagna, preferisco seguire una esposizione inglese e, per giunta, di carattere semiufficioso; Political and strategie interests of the United Kingdom di un gruppo di studiosi del Royal Institute of International Affairs. Così, ex ore tuo te judico.
RICCIARDETTO.
1-continua

Nessun commento:

Posta un commento