giovedì 22 ottobre 2009

Orrore annunciato

Mi piange il cuore nel vedere certe oscenità: donne italiane che si accompagnano (e poi, disgraziatamente, si accoppiano) con uomini di altre razze ed etnie, senza tener in debito conto la loro genìa... I fatti diventano ancor più gravi allorquando, certi allarmanti "fenomeni", avvengono nelle famiglie "benestanti" di sedicenti "camerati", di coloro che ancor oggi, si autodefiniscono "Nazionalsocialisti". Dimenticano, costoro, che nel nazionalsocialismo il concetto di Volk è intimamente legato a quello di "stirpe"! Il paragrafo 4 del programma originario distingueva il cittadino vero e proprio (Reichsbϋrger) dal semplice appartenente allo Stato (Staats-angehoriger). Cittadino a pieno diritto è solo il primo, indipendentemente dalla sua fede religiosa. Il secondo è un concetto prettamente giuridico che si esplica nel solo contesto formale. Il Fϋhrer aveva considerato un vero e proprio scandalo il fatto che per moltissimo tempo non si fosse tenuto in debito conto il paradigma etnico razziale! Solo chi fosse stato in possesso di questa comunanza di Stirpe sarebbe stato considerato un cittadino del Reich a pieno diritto. Non si può divenire membri di uno Stato, attraverso una semplice domanda, approvata da un burocrate qualsiasi!Non si poteva permettere che uno zulù, un mongolo o anche peggio divenisse, di punto in bianco, un cittadino del Terzo Reich a tutti gli effetti!Infatti, la nascita sul suolo tedesco poteva, al massimo, definire una situazione di fatto, ma non poteva modificare il senso spirituale e genealogico di una razza. Inoltre nel Mein Kampf, viene fatta richiesta di una ulteriore convalida, basata oltre che sul già citato concetto razziale legato alla stirpe, anche sulla sanità mentale e fisica della persona richiedente. Infine, vi sarebbe stato un vero e proprio giuramento di fedeltà alla Volksgemeinschaft, alla comunità della stirpe, appunto. Oggi una cosa del genere farebbe inorridire. Ma noi, contrariamente a tutti, inorridiamo vedendo intorno a noi il cumulo di miserie che ci circonda.

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