I reggenti della repubblica coloniale italiota ci rassicurano ogni giorno che passa sull'andamento positivo della "ripresa economica". "La crisi è arrivata al traguardo", "Segni di ripresa sono già tangibili" e via di questo passo. In realtà le cose vanno molto diversamente. Secondo il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, ci sarebbero nuovi problemi in arrivo, come la sostenibilità del debito Pubblico, per esempio. Tuttavia, le ricette che "spedisce" il Governatore ai suoi "camerieri" sono sempre le stesse: taglio delle spese sociali, di servizi pubblici, e, soprattutto, l'allargamento del precariato a tutte le attività economiche, (anche per ridare equità fra le varie classi sociali) . Del resto, da oltreoceano, non arrivano buone notizie. Per esempio, il premio "Nobel", Paul Krugman, ritiene che gli U.S.A. abbiano ancora sufficiente spazio per indebitarsi. Come dire: continuate tranquilli a spendere attraverso le vostre carte di credito che alla fine qualcuno pagherà... E chi, verrebbe da dire? Se il debito allargato degli USA restasse entro i confini nazionali, poco c'interesserebbe. Se la piangerebbero gli Yankees... Invece, come è già accaduto, il tutto finisce per alimentare solo speculazioni finanziarie. Speculazioni il cui ingente costo sarà pagato dal resto del mondo. La libertà non deve diventare arbitrio. Purtroppo, gli "amici" di oltreoceano hanno dimenticato questo importante distinguo, per cui si sentono autorizzati a fare come credono più opportuno. Il dollaro, dunque, diventa un problema nostro e se si stesse preparando il crollo, sarebbero guai seri, per tutti noi! Altro che segni di ripresa economica!
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