Senza volerlo, l'altro ieri, mi sono imbattutto in
alcuni tizi che discutevano, con fare fra il serio e il faceto,
dell'imperversare in Europa di movimenti filoislamici che reclutano, soprattutto
fra i giovani, "adepti" da impiegare nella annosa battaglia contro
l'occidente.
Ebbene, neanche a farlo apposta, lo stesso giorno "il FOGLIO"
di Giuliano Ferrara (o di Veronica Lario) pubblicava in prima pagina la cronaca
di un arresto avvenuto in Danimarca di nove persone, con un età compresa fra i
diciotto e i 35 anni. Non solo giovanissimi, dunque. I nove arrestati sono
tutti danesi Doc. Questa notizia, più dell'arresto in se
stesso, ha destato uno scalpore spropositato.
Ci si meraviglia che nel "ventre molle dell'Europa" (come lo
chiama Ferrara) si possano verificare eventi del genere. Non quindi immigrati
fanatici che praticano lo "Jihad" , ma guerriglieri autoctoni che hanno
abbracciato la causa islamica.
Niente di più prevedibile, invece! Appare superfluo rimarcare
che si tratta di "cellule dormienti", non "movimenti di massa". Ed anche questo
è logico. Poichè è sempre una élite che si eleva sulla massa umanoide per far si
che le cose cambino realmente. Il legame con i fratelli musulmani, dunque, non è
un caso. L'islam - oggi - rappresenta un punto nevralgico di "coagulazione"
entro cui è possibile formare l'èlite. Quale giovane ardimentoso potrebbe essere
entusiasta d'entrare in un movimento che invece della lotta propone la "non
azione", la stasi . O se propone la guerra lo fa esclusivamente per mantenere lo
status quo per biechi interessi economici. Uno stato - è bene ricordarlo - che
non è più espressione della tradizione occidentale. Oggi tale tradizione è stata
inquinata da elementi spuri che ne hanno minato le fondamenta ed è ovvio che chi
ha uno spirito guerriero, non riesca ad aderivi più. L'alternativa esiste per
evitare di "cadere nelle braccia degli Isalmici" ma, ovviamente, non tutti la
conoscono.
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