venerdì 23 marzo 2007

Un Dramma inevitabile


23-03-2007 - 21:46

immagineNegli ultimi cinque anni la presenza di immigrati nell'italia-paese è raddoppiata. Se a questo dato si aggiunge l'eccessiva prolificità di talune popolazioni tale dato assume un rilievo ancor maggiore. Questa notizia, presa così come è, non sembra destare alcuna preoccupazione nella maggioranza della popolazione indigena. In realtà, il grande dramma rappresentato da questa ondata d'urto non viene registrato come tale. Appare scontato che, nel giro di alcuni decenni, si determinerà accanto alla mescolanza materiale anche una mescolanza "spirituale". Ora, è chiaro che l'Italia, allo stato attuale, è già un miscuglio fra varie razze; ma ciò è avvenuto gradualmente, attraverso i secoli. Per converso l'incremento esponenziale attuale di allogeni non sarà affatto indolore. Già alla fine dell'Impero Romano, con la conversione dei germani al Cristianesimo, si determinò un avvicinamento spirituale che ebbe conseguenze incalcolabili sia nel costume sia nelle istituzioni. In quel caso, però, si trattava di una giusta mescolanza. Inoltre, la mortalità infantile era elevatissima, così pure la vita media di un uomo, per cui non si determinò uno strappo violento fra il prima e il dopo. Attualmente, nel clima globalizzante, non esistono barriere di alcun tipo. Per tal motivo assistiamo inermi ad una mescolanza frenetica e, soprattutto, estremamente disordinata. Inoltre, come se non bastasse, una parte ingente dei popoli migranti sono estremamente diversi da noi. Per tale motivo, risulterà difficile per tutti adattarsi ad una convivenza pacifica, soprattutto stabilmente organizzata. Del resto, tale sradicamento ci viene imposto dall'esterno in modo del tutto inusitato. Si incomincia col dire che è impossibile trovare un lavoro che duri per tutta la vita, poi si spiega che è impossibile trovarlo sotto casa e che quindi bisogna spostarsi e, poi, una volta spostati si afferma che non c'è una manodopera qualificata e quella non qualificata la si sceglie sempre fra le persone immigrate. Insomma, è il sistema-paese che impone a tutti lo sradicamento, il misconoscimento delle proprie origini, della propria individualità, della propria vocazione. In questo modo il liberalcapitalismo ha imposto il suo diktat a cui pochi sanno o possono opporre resistenza.

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