Non
sarò certo io ad indossare - seppure per un attimo - i logori vestiti color
arcobaleno. Lascio queste comparsate farsesche ai giullari di corte, ai piagnoni
in Servizio permanente effettivo, alle baldracche pacifiste che, nel segno del
multiculturalismo più spinto (e che spinta!!) sarebbero pronte a farsi
ingravidare finanche da uno scimpanzè. Tuttavia, certe
cose vanno pur dette. Il "pacifismo" nostrano, senza la presenza massiccia della
sua parte più coerente e meno manipolabile, si è schierato a favore della
Missione in Libano, dopo aver cambiato opinione finanche sull'Afghanistan. La
Missione in Libano - dicono - è una missione di "Pace", una missione
dove si sparerà poco, forse con cartucce a salve o, in extrema
ratio, sparando per aria, solo al fine di spaventare quei mamelucchi degli
hezbollah. Peccato che il tempo sia cambiato e che gli Hezbollah non hanno alcun
timore dei caschi bleu, adusi come sono alla guerriglia ad oltranza. L'armata
brancaleone dei pacifisti era presieduta finanche da frati francescani che
insieme alle consorelle hanno benedetto questa guerra. La cosa, di per sè non mi
scandalizza. Anzi, magari fossero stati sempre così. Il problema è che
- stavolta - si tratta di una guerra "giusta", non di una guerra
imperialista ordinata da Bush ed eseguita da berlusconi, ma di una guerra che
avrà il benestare europeo e delle maggiori organizzazioni umanitarie. In parole
povere, si sparerà per la pace. EVVIVA LA PACE!!!
Proscritti, orfani di una nazione scomparsa. Rompiamo l'accerchiamento psicologico di chi ci vorrebbe nel ghetto, nella fogna delle opinioni irricevibili. Navighiamo a vista nelle rovine elettroniche del nostro tempo per preparare il terreno culturale della riscossa ideale.
lunedì 28 agosto 2006
sabato 26 agosto 2006
BARBARI!
Due giovaninissime
turiste francesi, rispettivamente di 20 e 22 anni, sono state violentate da
immigrati algerini, dopo che avevano accettato un passaggio in
macchina alla Stazione centrale di Milano, perchè avevano perso il treno. Le
due, probabilmente convinte da persone che parlavano la stessa lingua, hanno
accettato un passaggio in macchina per ovviare alla perdita del treno.
Il "viaggio" - pare - si è concluso nei pressi
di Arone, in un appartamento, dove le giovani turiste sono state costrette,
sotto la minaccia di un coltello, a soddisfare i bassi istinti di questi
"animali da circo" algerini. Lo
strazio è andato avanti per ore, durante le quali, i due "barbari", a turno, si
davano il cambio nella copula coatta. Dopo lo stupro, i due violentatori le
hanno riaccompagnate a Milano lasciandole in mezzo ad una strada. Visitate alla
cilinica Mangiagalli le turiste presentano i segni inequivocabili della
violenza sessuale. Come ben sappiamo, il parlamento ha
appena "evacuato" le carceri, ma non sappiamo ancora se i due fossero
pregiudicati oppure no. Dopo le violenze subita
dalle autoctone l'Italia - ormai porto franco per stupratori, spacciatori e
assassini - non garantisce nemmeno la sicurezza dei turisti.
Che vergogna!
Ps. In seguito al riconoscimento dei due aguzzini, da parte delle giovani turiste francesi, ho deciso di barrare la nazionalità; in effetti potevo correggere il post, inserendo i dati esatti, ma sarebbe stato poco corretto.
mercoledì 23 agosto 2006
Colletti Bianchi
Quattro miliardi di euro in tre anni per il rinnovo
dei contratti del pubblico impiego. Questa è la cifra occorrente per
"foraggiare" la sempre scontenta categoria dei Colletti bianchi. Ma, a quanto
pare, non basta: i sindacati, come era prevedibile, non sono d'accordo.
Chiedono un miliardo e mezzo di euro in più! Forse potrebbero anche aver
ragione, se questi "solerti" dipendenti facessero qualcosa in più, invece di
riscaldare le sedie a sbafo dei contribuenti. La cosa che più fa specie e la
totale assenza nell'agenda sindacale delle categorie non protette: disoccupati
di lungo e medio periodo e, soprattutto, inoccupati e lavoratori al nero. Per
loro i sindacati non muvono un dito! Ci si preoccupa solo di chi versa la quota
al proprio ufficio. Allora ecco una proposta. Aboliamo i contratti nazionali di
lavoro e mettiamo tutti sullo stesso piano. Ognuno avrà un contratto individuale
di lavoro, poichè nessun uomo è uguale all'atro. In tal modo sarà fatta
giustizia e non vi saranno sperequazioni sociali. Tutti, per
guadagnare, dovranno faticare e avere solo il corrispettivo per quanto sanno
veramente fare o per quanto hanno portato a termine. Più meritocrazia e meno
burocrazia, più efficienza e meno scansafatiche. Una regola aurea, che darebbe
una forte spinta alla crescita e ridurrebbe i costi al lumicino. Ma ciò,
evidentemente, è solo una dolce chimera.
martedì 22 agosto 2006
Fondi per accogliere meglio i clandestini
In due anni in Italia raddoppiati gli sbarchi, ma il ministro dei Trasporti chiede 10 milioni per l’emergenza
Un intervento «immediato e straordinario» di 10 milioni di euro per «potenziare l'operatività della Guardia Costiera» e dislocare a Lampedusa più uomini e mezzi per far fronte all'emergenza immigrazione. È la richiesta che il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, uno dei 5 ministri competenti sull'immigrazione, avanzerà nelle prossime ore al governo. La situazione «ha aspetti di vera drammaticità» ha spiegato Bianchi. Per questo c'è necessità di un intervento. Insomma, di fondi per accogliere i clandestini in nome di una «solidarietà» senza condizioni che solleva ovviamente anche polemica politica, con la Cdl che difende la Bossi-Fini. Intanto continuano senza sosta gli sbarchi a Lampedusa mentre proseguono le ricerche dei circa settanta immigrati dispersi negli ultimi due naufragi. Ieri sono approdate sull'isola due motovedette della Guardia Costiera con a bordo circa 200 clandestini, fra cui 15 donne, in prevalenza eritrei ed etiopi, clandestini appartenenti a un barcone intercettato a 38 miglia a Sud di Lampedusa.
articolo estrapolato da "il
Giornale"
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Benvenuti nel Selvaggio West
Banditi assaltano la banca ex direttore spara: un
morto. Una giovane donna viene strangolata in chiesa da un cingalese che preso
confessa. Fratello e sorella sono investiti da alcuni africani in stato
d'ubriachezza, extracomunitario aggredisce una minorenne a in discoteca a Milano
e un altro fa altrettanto in mezzo alla strada. A Chieti un algerino ha
violentato una ragazza. In provincia di Foggia un rumeno ha tentato di rapire
una bimba. Mi fermo qui, ma la lista sarebbe lunga. E' ovvio che l'Italia vive
un periodo difficile, un periodo dove i malviventi hanno la meglio: sono
compresi, aiutati, giustificati ecc. Mentre un cittadino normale potrebbe
passare un guaio serio se dovesse scegliere la via della difesa personale. Aveva
agito bene il precedente governo a dare l'opportunità di difendersi, senza
chiedere prima all'aggressore quale arma intendesse usare per commettere reato.
Eh si, perchè i nostri cari giudici
sostengono - in base al cirterio di uguaglianza, ormai presente in tutte le
salse - che deve esserci "parità" fra offesa e difesa. Come dire, se viene un
ladro a casa tua chiedigli prima quali sono le armi che ha a disposizione e,
soprattutto, quali intende usare. Siamo ormai alla fiera del ridicolo.
Berlusconi, seppure fuori tempo massimo, magari non senza il recondito scopo di
accaparrare il voto di commercianti e cittadini arrabbiati, aveva concesso un
certo riequilibrio delle forze. Ma dubito
che questo sistema di intrallazzi e buoni propositi (sarebbe ingeneroso
chiamarlo stato) abbia l'ardire di fare qualcosa di più per la nostra personale
incolumità e la sicurezza delle famiglie italiane.
lunedì 21 agosto 2006
Allarme "Extracomunitario"
“Un’altra
ragazza uccisa a Brescia, anche lei vittima di un extracomunitario.
Un’altra donna violentata a Milano, stuprata da un clandestino.
L’emergenza immigrazione solleva polemiche e l’inadeguatezza della
politica delle «porte aperte» appare evidente”.
testo estrapolato da “il Giornale” odierno
Il buonismo sinistro di questo
“governo” sarà il “cavallo di Troia” per l’emigrazione incontrollata.
Sinceramente non se ne può più di essere esautorati da una “minoranza”
di beduini e dai loro rappresentanti nel parlamento italiota. Si, perché
di “mamelucchi” ne son pien le stanze dei partiti comunisti, dei
pacifisti, dei terzomondisti, dei sindacati, della “Caritas” e finanche
della Chiesa cattolica! Ormai, a parte i soliti perdigiorno, nessuno
sogna il “comunismo”. Se si parla di comunismo a qualcuno che l’ha
vissuto in prima persona, sulla propria pelle, si rischia di venire
malmenati. Allora ecco pronta la soluzione: accogliamo questa massa
amorfa di clandestini, non importa se troveranno un lavoro onesto oppure
no, diamo loro piena cittadinanza e, soprattutto, facciamoli votare,
diamo loro persino qualche scranno in parlamento… e il gioco è fatto.
Gli immigrati, sicuramente, ci ringrazieranno. Questo è, in parole
povere, il ragionamento di “bassa macelleria” che fanno i comunisti
“radical-chic” come Bertinotti. In pratica, il comunismo all’amatriciana
fa il gioco del capitalismo selvaggio, pur seguendo vie traverse. La
sinistra tutta vuole far si che il suolo italico diventi un “porto
franco” per tutti. Solo così potranno continuare a mantenere gli scranni
caldi al Parlamento, solo così potranno finanziare i loro luridi “fogli
di carta”(in barba al referendum sul finanziamento dei partiti), solo
in questo modo potranno mantenere tutto l’ambaradan dello spreco
legalizzato (inutili uffici di rappresentanza, elargizioni di cariche e
consulenze onerose e dispendiose per tutti), solo così potranno
contrastare il volere degli italiani! Questo gioco sporco viene condotto
con la collaborazione silente delle varie “mafie”. Sono le “mafie” che
reclutano i clandestini, che organizzano i “viaggi” e che, una volta
sbarcati, li riceveranno procurandogli un “lavoro”, in piena sintonia
con le organizzazioni malavitose locali. Detto questo è opportuno
precisare che – data la situazione attuale – non si possono del tutto
chiudere le frontiere. Nessuno con un po’ di sale in zucca lo pensa. La
manovalanza serve, soprattutto quella a basso costo. Così avviene in
tutto il mondo. E’ inutile essere ipocriti, facendo mostra di “buoni”
sentimenti. Ed è giusto che gli italiani godano di privilegi, rispetto
agli extracomunitari. Invece, qui in Italia, per uno strano caso di
demenza collettiva frutto dell’ideologia buonista, si verifica l’esatto
contrario: si forniscono aiuti per chi esce di galera; si cercano gli
sponsor per questi “poveracci” ecc. Ma non si forniscono aiuti agli
autoctoni, non si creano le condizioni affinché la disoccupazione torni
entro livelli accettabili. Se poi consentiamo anche – attraverso una
legislazione largamente permissiva – di violentare anche le nostre
donne, allora vuol dire che siamo alla frutta! E adesso, per completare
l’opera, si aprono le “porte”, così come farebbe una vecchia baldracca
di bassa lega di fronte ai suoi clienti, in modo tale da consentire a
questi mamelucchi il diritto di voto e di cittadinanza.
domenica 20 agosto 2006
Incompatibilità totale
Il caso di Hina Saleem dimostra,
se ancora ve ne fosse bisogno, l’estrema incompatibilità del mondo
occidentale con quello orientale. Tutte le chiacchiere sull’integrazione
dell’altro, del “diverso”, si sono sciolte come neve al sole. Del resto
anche nell’Olanda “multietnica” si sono verificati episodi
“incresciosi”, oltre che “inaspettati”. Non entrerò, dunque, nel merito
della vicenda, ovvero delle cause che hanno spinto il padre della
giovane pachistana all’insano gesto. Si, perché sarebbe tempo perso,
inchiostro sprecato (se scrivessi ancora con la penna e il
calamaio). Quasi tutti i pachistani intervistati sono concordi nel
ritenere giusta la punizione che il padre ha inflitto – suo malgrado –
alla figlia. Ma per noi ciò è inconcepibile. E appunto in questo sta la
misura dell’incompatibilità totale fra due modi di vedere la vita. Sono
dunque inutili tutte le “indagini” psicologiche, sociologiche; sono
inutili perché non potranno mai capire né comprendere un tale gesto. Di
qui il fallimento dell’integrazione, del dialogo con l’altro; a meno che
il “diverso” non abdichi la sua cultura in favore della nostra. E
perché mai dovrebbe farlo? Perché qualcuno si è svegliato e ha detto che
così dev’essere? Così è giusto? E se pure così fosse, devono essere
loro a rendersene conto, non noi ad imporre la nostra “sicumera”.
giovedì 17 agosto 2006
Razzismo, una "brutta" parola
Osservo
come, nel mare magnum della disinformazione, esiste una confusione
capillare, diffusa; in parte crea ad arte, voluta dai mass-media,
emanazione diretta del “potere Mondiale”, per la restante parte dovuta
in larga misura ad “ignoranza”. Esistono varie modalità per intender il
concetto abusato di Razza e di razzismo. In primo luogo possiamo
individuare il “valore” proprio di una “razza”, in base ad un insieme
di norme, ormai desuete, individuabili solo presso le antiche civiltà,
dove vigeva, di norma, il regime delle “caste”. In queste
civiltà, come quella INDO-ARIA, vigeva la legge dell’endogamia che, in
una qualche misura, è sopravvissuta fino ad alcuni secoli fa nelle
famiglie aristocratiche. Ed in tale contesto, si può sicuramente
parlare di un razzismo “reale”, non teorico o frutto di teorie
filosofiche campate in aria. Allora c’era l’esigenza di mantener vivo il
fuoco degli avi, le tradizioni di una schiatta. Tali tradizioni erano
tanto più sentite quanto più si saliva su per la scala dei valori
aristocratici. Ciò è avvenuto, tanto in OCCIDENTE, con i culti patrizi,
quanto in Oriente. In Oriente si è rimasti più a lungo legati a questo
modo di concepire la vita, mentre da noi in occidente, tali
sopravvivenze son perite molto tempo prima. Ora, senza impelagarmi in
lunghe digressioni che qui, non avrebbero senso alcuno, dirò quanto
appresso.
Johann Gottlieb Fichte |
sabato 12 agosto 2006
The final countdown
In
seguito alla modifica della legge sulla cittadinanza per gli stranieri
immigrati, il popolo di destra insorge, esclamando a voce alta il suo
sdegno. A sinistra, secondo alcuni sondaggi, ci sarebbe una spaccatura
in atto circa le facilitazioni apportate dalle nuove norme in materia
d’immigrazione e di cittadinanza. In pratica ci si sta rendendo conto
che la demagogia del “siamo tutti fratelli” comporta rischi che
potrebbero compromettere il sano equilibrio di un popolo(?). In realtà
non v’è nessuna sorpresa da parte mia per quanto sta accadendo. La
svolta conferita dal centrosinistra alla questione deve essere
inquadrata nell’ottica di un’accelerazione in vista della “dissoluzione
finale”. The final countdown. Rebus sic stantibus, appare
evidente che starnazzare e gridare allo scandalo serve ormai a ben poco.
Bisogna mettere in pratica – per chi ne abbia le qualificazioni adatte –
l’aforisma del “maestro” che così recita: “far che ciò su cui non si può far nulla, nulla possa su di noi”.
lunedì 7 agosto 2006
The final countdown
sabato 5 agosto 2006
Italiani, un popolo verso il tramonto.
Come
accade per l’albero, che non si giudica affatto dalla sua evanescente
vegetazione, ma dai suoi frutti primitivi; allo stesso modo si deve
giudicare l’operato di questo governo, buono nelle intenzioni, ma molto
meno nei risultati conseguiti. Il mefitico connubio fra la “pietas”
cristiano-pauperista e l’internazionalismo progressista sta dando i suoi
primi ” frutti”. Il varo della riforma dell’immigrazione costituisce un
vero e proprio nulla osta all’invasione incondizionata. Bastono infatti
soli cinque anni (dico 5) per diventare cittadino italiano:
un’assurdità. Un’assurdità vista anche la tipologia dell’immigrazione
clandestina, per la maggior parte di religione musulmana L’Italia si
prepara a cambiar pelle, invece di essere la punta più avanzata
dell’Europa nel mediterraneo, diventerà la punta più avanzata del
continente Africano in Europa. Diventerà, dunque, la rampa di lancio per
la conquista del continente europeo, la sua “portaerei”, in vista della
conquista definitiva del futuro continente “euro-islamico”.
La sinistra, in tal modo, spera, con un ragionamento di piccolo
cabotaggio politico, di assicurarsi il voto delle masse depauperate del
continente africano, onde poter continuare a “regnare” indisturbata. In
prospettiva, però, le cose appaiono ben diverse dallo scenario iniziale
prefigurato dai soliti “progressisti”. Le popolazioni extracomunitarie,
essendo molto più prolifiche di quelle indigene, nel lasso di poco
tempo, grazie anche alle misure varate dal centrosinistra, diventeranno
via via un gruppo sempre più consistente e, grazie al diritto di
cittadinanza, potranno persino (come già accade in modo molto ridotto)
occupare cariche istituzionali e, poco a poco ci ritroveremo, nostro
malgrado, ad essere minoranza sul suolo natio.
giovedì 3 agosto 2006
Libertà incondizionata
Le migliaia di clandestini che stanno uscendo dalle carceri grazie al famigerato decreto sull’indulto dovrebbero, a rigor di legge, ritornare a casa.
In realtà a costoro è stato consegnato all’uscita un semplice “foglio di via” che li intima a lasciare il paese entro cinque giorni dalla data del rilascio.
Sarà così? Io temo di no!
Dove andranno questi delinquenti???
mercoledì 2 agosto 2006
Razzismo al rovescio
La porta lasciata aperta dal ministro
Ferrero continua a far innervosire gli italiani. Non
solo si smantella quel poco fatto con le quote, abolendo - di fatto - la
clandestinità, ma si procede oltre con molta disinvoltura. La nuova trovata del Ministro Ferrero consiste nell'assegnare una
"dote" e uno "sponsor" per ogni immigrato. Lo sponsor lo deve fornire un'
associazione, magari di volontariato....e la dote servirà per il mantenimento
dell'immigrato nel periodo di ricerca del lavoro. E i figli di questo
"stramaledetto" suolo italico a chi dovranno rivolgersi per trovar lavoro? Chi
darà loro qualcosa, visto che in Italia gli inoccupati non
percepiscono nulla? Si tranquillizzino invece le mamme
italiane che così, non dovranno sudare per garantire una "dote" alla propria
figlia, si dovranno accontentare di un immigrato con la "dote incorporata"(
circa 3000 euro). Tanto certe usanze sono desuete, abolite. I figli maschi,
però, si dovranno arrangiare, cioè fare come fanno quelli di colore: emigrare
all'estero.
Il poster: Gino Boccassile - La venere di
Milo predata
|
Razzismo al rovescio
Gino Boccassile – La venere di Milo predata |
La
porta lasciata aperta dal ministro Ferrero continua a far innervosire
gli italiani. Non solo si smantella quel poco fatto con le quote,
abolendo – di fatto – la clandestinità, ma si procede oltre con molta
disinvoltura. La nuova trovata del Ministro Ferrero consiste
nell’assegnare una “dote” e uno “sponsor” per ogni immigrato. Lo sponsor
lo deve fornire un’ associazione, magari di volontariato….e la dote
servirà per il mantenimento dell’immigrato nel periodo di ricerca del
lavoro. E i figli di questo “stramaledetto” suolo italico a chi dovranno
rivolgersi per trovar lavoro? Chi darà loro qualcosa, visto che in
Italia gli inoccupati non percepiscono nulla? Si tranquillizzino invece
le mamme italiane che così, non dovranno sudare per garantire una
“dote” alla propria figlia, si dovranno accontentare di un immigrato con
la “dote incorporata” (circa 3000 euro). Tanto certe usanze sono
desuete, abolite. I figli maschi, però, si dovranno arrangiare, cioè
fare come fanno quelli di colore: emigrare all’estero.
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