Per capire il presente è necessario conoscere
il passato. Molti, durante i dieci anni di amministrazione di centro destra, si
sono lamentati di Sarro. Forse avevano ragione, forse no...tuttavia hanno
sicuramente dimenticato cosa erano le amministrazioni passate ...gli uomini e le
loro azioni. Di quell'epoca si da un'immagine distorta, tutta rose e fiori,
volutamente settaria e autocelebrativa. Un' immagine fuorviata e fuorviante,
artatamente distorta dai soliti millantatori, i soliti falsificatori della
realtà. Parlano di una "piccola Svizzera", dimenticando che molti giovani in
Svizzera ci sono andati, ma non per passare una vacanza. Parlano di posti di
lavoro elargiti a destra e a manca, dimenticando, però, che sono stati
"regalati" esclusivamente ad una piccola parte di "privilegiati" (per strane
simpatie, mai per merito). Parlano dell'Ospedale e si dimenticano del
cotonificio. Si parla di edifici scolastici realizzati e si dimentica la
professionalità, nonchè l'enorme mole di diplomati che sono rimasti con un pezzo
di carta in mano, inoccupati. Si dimenticano tutte quelle persone che sono
dovute emigrare, lasciando qui affetti e ricordi. Chi, per converso, ha
conosciuto emarginazione, disoccupazione ed ingiustizia sa bene di cosa parlo.
Le strade, così come i posti di lavoro, erano diligentemente sorvegliati da
solerti delatori che amabilmente svolgevano le loro mansioni con una pervicacia
degna di un servizio di intelligence. Oggi, per uno strano ricorso storico,
siamo precipitati di nuovo nel baratro. Oggi è difficile persino dissentire,
senza essere calunniato, diffamato, minacciato, messo alla berlina e odiato da
tutti. Si da tutti: poichè la gran parte degli elettori appoggiano
quest'amministrazione. E non bastano i cumuli di rifiuti a far riflettere,
semmai servono solo ad aizzare l'odio. Un odio rivolto non solo verso i
precedenti amministratori, ma anche verso tutti coloro che, più o meno
apertamente, si sono defilati dall'elogiare la nuova amministrazione. Nulla di
meglio allora che rileggere con occhi disincantati questa nostra storia.
Proscritti, orfani di una nazione scomparsa. Rompiamo l'accerchiamento psicologico di chi ci vorrebbe nel ghetto, nella fogna delle opinioni irricevibili. Navighiamo a vista nelle rovine elettroniche del nostro tempo per preparare il terreno culturale della riscossa ideale.
venerdì 22 settembre 2006
venerdì 15 settembre 2006
Siamo alla frutta
Le parole del Papa confermano la scelta
scellerata di inseguire un modello di comportamento che non paga più nemmeno nei
termini auspicati dalla chiesa: le ordinazioni sacerdotali diminuiscono e la
qualità dei sacerdoti pure. Una chiesa che ha abiurato
il suo passato per abbracciare il terzomondismo, il pacifismo e tutta le sequela
di filastrocche per fanciulli ormai grandicelli. Qualche mente bella
potrà accogliere con soddisfazione tale evento, poichè è questo lo spirito
dei Vangeli. Se si vuole seguire alla lettera il Vangelo, che si incominci
dall'alto, a dar l'esempio. A cosa servono i
sermoni che ormai si ascoltano da anni senza sortire alcun vantaggio?
Ora, senza entrare nel merito specifico, poichè molto
ci sarebbe da dire anche a tale proposito, dico solo questo: ma si rendono conto
lor signori di cosa ha prodotto il Concilio Vaticano II? Di cosa abbia
significato voler abiurare le crociate, aver colpevolmente cancellato l'ultimo
Ordine degno di questo nome? Non solo. E a quet'tultimo proposito ci sarebbe
molto da di scrivere... sulle abiure giuste e quelle mancate. Ma siccome
indietro non si può tornare, ora si paghi il fio.
Adunata
Adunata Fascista in Piazza Roma |
Mi
perdonino i lavoratori, i disoccupati, le massaie e tutta la brava gente del mio
paese. Chiedo venia proprio nel momento in cui la Chiesa chiede perdono
all'Islam per non aver "capito". Non lapidatemi dunque! Non scagliatevi contro
di me!
Che colpa ho io se - oggi - quelli che voi maldestramente avete
votato vi amministrano in modo così pedestre?
Quale colpa mi si può affibiare se lor signori, in barba al
deficit publico, hanno le mani bucate?
"Nessuna", direte voi... "Così fan tutti",
soggiunge qualcuno più oculato nell'elargire consigli a buon mercato.
Per questo, lasciate ogni intento maligno e... A S C O L T A T E M I!
Il precedente "amministratore" ha dimostrato di essere un abile
commediante, un sinistro replicante in salsa borghese, sin troppo loquace...
troppo...per i miei gusti.
Questo, invece, non è avvezzo alla politica... ma... sta
imparando.
Qual'è la politica che i vostri "beniamini" conoscono a
menadito e che VOI, COLPEVOLI ELETTORI, avete apertamente approvato? E' l'unica
politica possibile che il popolo italiota conosca: LA POLITICA DEL
COMPROMESSO; LA POLITICA DELLE CLIENTELE; LA POLITICA DEL DO UT
DES.
Si tratta, in buona sostanza, di accontentare i diversi
"centri di interesse" presenti sul terrirorio; Si tratta di mandare avanti la
baracca, anche quando questa fa acqua da tutte le parti; si tratta di saper
maneggiare la manovalanza elettorale in modo da soddisfare capra e cavoli. A
questo punto una domanda è d'obbligo. Servono veramente le elezioni o sono (come
si verifica puntualmnete) solo uno spreco di danaro pubblico?
Vi chiedo: cosa c'entrano la democrazia e i diritti, se voi, in
pratica, vi fate trattare come SUDDITI?
Perchè vi recate al seggio elettorale, persino con il solleone,
o durante una tempesta? Non sarebbe più saggio declinare tale inutile invito?
Basterebbe una delega in bianco, con annesso salvacondotto ai vostri referenti,
per esempio. Si potrebbe persino pensare ad un atto pubblico con tanto di timbro
notarile, risparmiandovi finanche la fatica di andare a votare. Invece no. Alle
urne bisogna andare, perchè voi volete "essere cittadini", voi "volete
scegliere"... Ah beata ingenuità, che strana razza d'ipocrisia è la vostra?
Personalmente ho stracciato da tempo la tessera elettorale e l'ho scaricata nel
wc del comune, in uno di quei tipici Wc, sporchi e luridi come le latrine
pubbliche e malfamate. Non era meglio avere una classe dirigente capace, un
manipolo di uomini eccellenti, agilmente guidati da un auriga di platonica
memoria, anzichè un numero imprecisato di mangiapatate a tradimento?
Sinceramente non vi capisco. Per tal motivo non posso provare dispiacere per ciò
che accade in questa "onorata società".
giovedì 14 settembre 2006
L'episteme del cittadino medio
Il tipo d'uomo
medio che vivacchia ai piedi del monte è principalmente egoista, maleducato,
quasi mai discreto, più attento al suo squallido "look", molto meno alla sua
"dignità" . E' favorevolmente incline al compromesso, dedito al vaniloquio auto
glorificante e, non di rado, sconfina nelle oscenità più licenziose. Il suo modo
di rapportarsi con gli altri oscilla fra un atteggiamento superbo,
spocchioso, ed uno più dimesso, a seconda dello status sociale che
immeritatamente riveste. Se occupa una qualsiasi carica risulta implacabile con
i sottoposti e ossequioso verso i superiori. Ottimista per natura, crede che il
mondo circostante sia "il migliore dei mondi possibili", e non si
chiede neppure se, per caso, "un altro mondo è possibile".
Apparentemente ben vestito, se non altro per gli abiti griffati che
indossa, raramente sa essere davvero elegante, mancando, appunto, di quella
merce rara che si chiama "classe". Nelle sue goffe esibizioni mondane assomiglia
molto al compianto Alberto Sordi che, nelle sue innumerevoli "gags", ha saputo
fotografare magnifica-mente il prototipo levantino in salsa italiota. Il
pedemontano medio non si discosta molto dal modello italiota, agilmente
interpretato dall'attore prima citato. Quando riesce ad abbindolare una
"puledra" autoctona inizialmente è sempre disponibile e generoso,
finchè, una volta raggiunti gli infimi scopi che si era prefisso, se la
puledra non potrà affiancarlo "degnamente" alle feste mondane di questa “onorata
società” o aiutarlo a salire gli scalini del “successo”, la abbandona in un
angolo come un giocattolo rotto. Se, per converso, è di “buona famiglia”, ossia
se la madre e la nonna della puledra possono vantare nei loro
curriculum vitae ottime referenze e credenziali, la cosa muta
radicalmente aspetto: il tipo diventa comprensivo, premuroso, a tratti
addirittura servile. Le referenze di queste non meglio identificate
puledre di “razza” assumono un peso decisivo nella scelta della compagna del
“tipo pedemontano”, in specie quando vengono raccomandate da
arcipreti e politicanti in auge in quel particolare momento. Ed è facile intuire
il perché. Ovviamente, quando il tipo in questione si trova di fronte ad una
tale “puledra” può anche accadere che le parti si invertano, con
conseguenze nefaste per il povero pony piccolo-borghese. Per la verità non sono
pochi i casi in cui, nello stesso clima di opportunismo rampicante, le parti,
per uno strano scherzo del caso, si invertono irrimediabilmente, mandando in
frantumi il piccolo castello di certezze del "buon uomo pedemontano".
Quest'ultimo, a detta delle poche ragazze veramente oneste, si rivela malandato
persino nell’intimità; oppure, per contro, è un vero e proprio cafone
malfamato. Legge poco e male, preferendo la cronaca locale a quella nazionale.
Ignora del tutto storia e filosofia o, al massimo, si entusiasma per le
tradizioni folkloristiche locali, prediligendo quelle manifestazioni presiedute
da compaesani e consaguinei. Professionalmente riesce quasi sempre a far
prevalere le sue ragioni, con ogni mezzo, lecito e non. L'importante è
prevaricare, non importa se poi qualcuno ci rimette le penne e neppure se a
farne le spese sia addirittura l'intera collettività. Quando non riesce nel suo
intento ripiega su posizioni subordinate, ossequiando il potente di turno,
aspettando tempi migliori per emergere e riguadagnare la posizione perduta. In
questo viene sempre aiutato dalla consorte che si prodiga in tutto e per tutto
affinché il suo amato "prode" raggiunga la vetta più alta possibile (molte volte
è necessario uno sgabello). Tutto è lecito per sedersi al desco dei potenti:
ossequi, regalie e, finanche proposte
indecenti. Nel tempo libero il cafone pedemontano
incontra i suoi simili al bar, per concedersi un aperitivo e scambiare le solite
inutili chiacchiere. In occasioni particolari organizza dei piccoli festini
privati dove si raccoglie tutta la "créme de la créme..." Molti di questi dandy
da strapazzo sono anche proprietari di vetture e moto di grossa cilindrata e
qualcuno più in su nella “scala” dei “disvalori” finanche di Ferrari testa
rossa. Il proprietario di un tale tipo di vettura, naturalmente, si
discosta dal medio interprete della borghesia locale. La sua lei sarà sempre una
spanna sopra le altre, magari molto più giovane di lui, sempre alla moda. Lui
indosserà oltre l’abito firmato anche un Rolex d’oro, e il suo look sarà sempre
in ordine, mai con un capello fuori posto. Ovviamente un tal tipo di personaggio
non rientra nella fattispecie qui esaminata. A questo punto sorge spontanea una
domanda: esiste veramente una superiorità antopologico-culturale, fra la massa
degli arrampicatori sociali e "l'elite" presa a modello dai
primi?
sabato 9 settembre 2006
Pezze rosse
Ieri
sera, in una delle due piazze principali, c'è stato un vanaglorioso sventolio
di bandiere rosse, di falci e di martelli. C'era bisogno davvero di una
sceneggiata simile? Cartelli che documentavano il degrado cittadino, attraverso
la macabra esposizione di fotografie scattate da dilettanti della ripresa.
Un'altra bacheca testimoniava lo sperpero di denaro pubblico, attraverso lo
scandaloso aumento dell'indennità di carica. Una compilation con le immagini
delle "gloriose" tessere del PCI. Peccato che il PRC assomiglia nè poco né
punto a quel grande partito di massa che fu il P.C.I. C'era veramente bisogno
di tutto questo? O forse i cittadini non vedono quanto accade dinanzi ai loro
occhi?
Ieri correva l'anniversario di un giorno triste per l'Italia
tutta, il giorno della vergogna.
E loro che fanno? Fanno una festa. Bravi! E cosa dovremmo
festeggiare? La gloria del nostro paese? O quello di Badoglio? Hanno saputo
costoro rispettare il sangue dei vinti, onorare le morti innocenti, assumere il
peso gravoso della storia?
Cosa hanno fatto di così encomiabile per dare lustro ad una
tradizione che ormai rappresenta solo una realtà marginale, quasi folkloristica,
che non rispetta nemmeno se stessa? Le sue scaturigini sono state piegate dalla
deriva economicista, dal lusso conformista di un intellettualismo squallido e
fine a se stesso. Perchè costoro, imberbi narcisisti, figli del benessere
borghese, sventolano le bandiere rosse e indossano improbabili T-shirt? Queste
manifestazioni "legali" fanno il verso a quelle parodistiche processioni
"illegali" in quel di Predappio, dove ogni anno, si recano turiferi
religiosi in camicia nera a menar vanto della loro vetusta fede. In che cosa si
sono adoperati - fattivamente - questi figli della borghesia? Pensano forse
basti aver imbastito quattro articoli per la compilazione di un giornalino per
dire di avercela fatta? Due fogli di carta formato A3, pieni di amenità e luoghi
comuni, di denuncie mai presentate, di articoli presi a prestito senza permesso,
di sproloqui senza nè capo nè coda. Che cosa avranno poi da sventolare così
orgogliosamente?
venerdì 8 settembre 2006
Voglia di "jihad"
Senza volerlo, l'altro ieri, mi sono imbattutto in
alcuni tizi che discutevano, con fare fra il serio e il faceto,
dell'imperversare in Europa di movimenti filoislamici che reclutano, soprattutto
fra i giovani, "adepti" da impiegare nella annosa battaglia contro
l'occidente.
Ebbene, neanche a farlo apposta, lo stesso giorno "il FOGLIO"
di Giuliano Ferrara (o di Veronica Lario) pubblicava in prima pagina la cronaca
di un arresto avvenuto in Danimarca di nove persone, con un età compresa fra i
diciotto e i 35 anni. Non solo giovanissimi, dunque. I nove arrestati sono
tutti danesi Doc. Questa notizia, più dell'arresto in se
stesso, ha destato uno scalpore spropositato.
Ci si meraviglia che nel "ventre molle dell'Europa" (come lo
chiama Ferrara) si possano verificare eventi del genere. Non quindi immigrati
fanatici che praticano lo "Jihad" , ma guerriglieri autoctoni che hanno
abbracciato la causa islamica.
Niente di più prevedibile, invece! Appare superfluo rimarcare
che si tratta di "cellule dormienti", non "movimenti di massa". Ed anche questo
è logico. Poichè è sempre una élite che si eleva sulla massa umanoide per far si
che le cose cambino realmente. Il legame con i fratelli musulmani, dunque, non è
un caso. L'islam - oggi - rappresenta un punto nevralgico di "coagulazione"
entro cui è possibile formare l'èlite. Quale giovane ardimentoso potrebbe essere
entusiasta d'entrare in un movimento che invece della lotta propone la "non
azione", la stasi . O se propone la guerra lo fa esclusivamente per mantenere lo
status quo per biechi interessi economici. Uno stato - è bene ricordarlo - che
non è più espressione della tradizione occidentale. Oggi tale tradizione è stata
inquinata da elementi spuri che ne hanno minato le fondamenta ed è ovvio che chi
ha uno spirito guerriero, non riesca ad aderivi più. L'alternativa esiste per
evitare di "cadere nelle braccia degli Isalmici" ma, ovviamente, non tutti la
conoscono.
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martedì 5 settembre 2006
Le guerre umanitarie
"Completato lo
sbarco del primo contingente di caschi bleu
italiani. Ottocentosettanta i militari destinati a rafforzare la misione
Onu nel Libano del sud. Obiettivo assistere l''esercito linbanese nell'azione di
bonifica da armi e miliziani hezbollah...".
In seguito al susseguirsi degli ultimi eventi
bellici è d'uopo - per i combattenti - scendere in campo e prendere posizione.
L'ONU (se ancora ci fosse il
bisogno di dimostrarlo) è un ricettacolo di bei propositi ad suo e consumo delle "menti
belle", che si fanno scudo della pace per proclamare la guerra.
Bisogna anzitutto affrancarsi
dalle congetture liberal-progressiste, secondo cui le "democrazie" devono
intervenire per ristabilire la "pace". Quale pace potrà esservi in un mondo
dominato dalle potenze della dissoluzione? Nell'ex Jugoslavia, in Afghanistan, in Iraq e in tutti
i territori del mondo gli americani e i reparti coloniali alleati hanno solo
portato distruzione e morte. Interventi eterodiretti, con lo scudo delle
"missioni di Pace" e degli interventi "umanitari", sono serviti unicamente a
modificare l'assetto geopolitico in funzione degli interessi ameriKani. Per tal
motivo, ogni popolo deve seguire il suo destino. E' ora che la gente apra gli
occhi e butti a mare tutto il ciarpame ideologico che sta alla base di queste
storture. Se, nel modo aumenta la disoccupazione, la povertà e quant'altro,
questo lo si deve al turbocapitalismo e al suo modo dissennato di guidare il
mondo. Beninteso: non esiterà mai un paradiso in terra! Credere questo equivale
ad essere dei "fanciulli dello spirito", degli imberbi inamidati e tirati a
lucido.
La guerra è una cosa
giusta. Ma lo è quando essa avviene secondo i canoni della normalità, quando
essa rispetta il CODICE DI GUERRA, quando la guerra è vissuta per se stessa,
non per motivi di second'ordine. Non è un caso che i militari d'oggi vengano chiamati
"sold-ati", quindi mercenari al soldo del potentati economici e non più
guerrieri al servizio dello spirito.
Sic transit gloria
mundi.
lunedì 4 settembre 2006
Spinello Libero. Ferrero colpisce ancora.
Dopo la "stanza del buco" e l'assoluzione del "muro
antispaccio" a Padova, arriva per la gioia degli allucinati in servizio
permanente effettivo, lo Spinello depenalizzato. Tutti
potranno fumare senza essere fermati, perquisiti e neppure "derubati" della
piacevole sostanza. Si fumerà liberamente, senza paura di beccarsi qualche
sanzione, nemmeno una tiratina d'orecchie sarà consentita, poichè come dice uno
slogan rifondarolo "giusto o sbagliato, fumare uno spinello non è
reato"! Ognuno potrà fumare come e dove vuole: uno spinello al
bar, un altro in ufficio, un altro al parco e chi se frega se ci sono bambini;
si fumerà persino dove c'è il cartello "vietato fumare". Insomna non si può dire
che Ferrero sia contro le liberalizzazioni... Peccato sia ancora a pagamento, a
questo punto sarebbe lecito pensarlo. Se non altro si eviterebbero tutta una
serie di piccoli reati per procurarsi questa malerba. Il decreto non prevede il
carcere poichè il consumo di droga - asserisce il "dolce" Ferrero - non è
problema di ordine pubblico e non può penalizzare il libero consumatore. E dire
che c'è chi sostiene ancora che il "bravo" ministro rifondarolo sia contro le
liberalizzazioni! O forse si parlava d'altro...
Ferrero: un nome, una garanzia.
A dispetto del nome che porta, il ministro per la
solidarietà sociale risulta essere un boccone amaro per i piccoli proprietari di
casa che rappresentano gran parte degli italiani. Come potrebbe essere
diversamente? Il blocco degli sfratti è una delle tante mosse truffaldine che
uno Stato di Diritto non dovrebbe in alcun modo tollerare. Invece, siccome il
diritto delle persone conta poco, ecco allora dare man forte ad un tipo di
legislazione che di sociale ha ben poco se non di rendere omaggio agli inquilini
morosi. Oggi, al pieno diritto di godimento della proprietà viene sostituito il
più incerto dei principi: quello della proprietà "controllata". Non è il
proprietario a decidere e nemmeno un contratto firmato e regolarmente
registrato. Decidono i giudici, tutti di sinistra, magari con la kefiah o col
foulard color arcobaleno. A cosa servirebbe un tale tipo di proprietà? Il
cittadino comune conosce le angherie degli inquilini molesti: ritardo nei
pagamenti, appartamenti lasciati in pessimo stato, lamentele fra i condomini
ecc. Il più delle volte sono proprio gli inquilini molesti ad essere oggetto di
sfratto e, sovente, sono proprio quelli peggiori ad avere la meglio, grazie ad
una legilslazione permissiva e tollerante verso questi falsi poveri, che
sprecano e spandono in altri generi di consumo, senza pensare di onorare quanto
avevano precedentemente sottoscritto.
Gli antichi romani dicevano: "Pacta servanda sunt
".
Ma noi, purtroppo, assomigliamo sempre meno ai nostri illustri antenati.domenica 3 settembre 2006
Dipendenti statali
Stamattina, per puro caso, ho comprato il giornale
diretto da Vittorio Feltri. Neanche a farlo apposta, l'editoriale a sua firma,
nel commentare un articolo di Pietro Ichino sul più blasonato Corriere della
Sera, faceva riferimento all'ipotesi (che qui da noi assume il ruolo di una
"chimera") di licenziamento anche per i cosidetti lavoratori pubblici. Come ho
avuto modo di scrivere anch'io qualche giorno fa, questo è un problema di
portata enorme, poichè i pubblici dipendenti godono di una protezione
- pressochè assoluta - da parte della "trimurti" sindacale. E non c'è verso per
farli muovere dallo loro sedia. Non si può far ricorso alla "mobilità"; non si
possono chiedere cose non contemplate dal contratto e, nel caso di veri e propri
nullafacenti, non si può nemmeno lontanamente pensare al licenziamento in tronco
del dipendente inoperoso. Una protezione che non trova eguali in altri settori.
Per esempio il sindacato nulla fa per i disoccupati e gli inoccupati. Alla fine
ho avuto una vaga impressione: forse il Direttore di "libero" legge il mio Blog.
lunedì 28 agosto 2006
Guerrieri Arcobaleno
Non
sarò certo io ad indossare - seppure per un attimo - i logori vestiti color
arcobaleno. Lascio queste comparsate farsesche ai giullari di corte, ai piagnoni
in Servizio permanente effettivo, alle baldracche pacifiste che, nel segno del
multiculturalismo più spinto (e che spinta!!) sarebbero pronte a farsi
ingravidare finanche da uno scimpanzè. Tuttavia, certe
cose vanno pur dette. Il "pacifismo" nostrano, senza la presenza massiccia della
sua parte più coerente e meno manipolabile, si è schierato a favore della
Missione in Libano, dopo aver cambiato opinione finanche sull'Afghanistan. La
Missione in Libano - dicono - è una missione di "Pace", una missione
dove si sparerà poco, forse con cartucce a salve o, in extrema
ratio, sparando per aria, solo al fine di spaventare quei mamelucchi degli
hezbollah. Peccato che il tempo sia cambiato e che gli Hezbollah non hanno alcun
timore dei caschi bleu, adusi come sono alla guerriglia ad oltranza. L'armata
brancaleone dei pacifisti era presieduta finanche da frati francescani che
insieme alle consorelle hanno benedetto questa guerra. La cosa, di per sè non mi
scandalizza. Anzi, magari fossero stati sempre così. Il problema è che
- stavolta - si tratta di una guerra "giusta", non di una guerra
imperialista ordinata da Bush ed eseguita da berlusconi, ma di una guerra che
avrà il benestare europeo e delle maggiori organizzazioni umanitarie. In parole
povere, si sparerà per la pace. EVVIVA LA PACE!!!
sabato 26 agosto 2006
BARBARI!
Due giovaninissime
turiste francesi, rispettivamente di 20 e 22 anni, sono state violentate da
immigrati algerini, dopo che avevano accettato un passaggio in
macchina alla Stazione centrale di Milano, perchè avevano perso il treno. Le
due, probabilmente convinte da persone che parlavano la stessa lingua, hanno
accettato un passaggio in macchina per ovviare alla perdita del treno.
Il "viaggio" - pare - si è concluso nei pressi
di Arone, in un appartamento, dove le giovani turiste sono state costrette,
sotto la minaccia di un coltello, a soddisfare i bassi istinti di questi
"animali da circo" algerini. Lo
strazio è andato avanti per ore, durante le quali, i due "barbari", a turno, si
davano il cambio nella copula coatta. Dopo lo stupro, i due violentatori le
hanno riaccompagnate a Milano lasciandole in mezzo ad una strada. Visitate alla
cilinica Mangiagalli le turiste presentano i segni inequivocabili della
violenza sessuale. Come ben sappiamo, il parlamento ha
appena "evacuato" le carceri, ma non sappiamo ancora se i due fossero
pregiudicati oppure no. Dopo le violenze subita
dalle autoctone l'Italia - ormai porto franco per stupratori, spacciatori e
assassini - non garantisce nemmeno la sicurezza dei turisti.
Che vergogna!
Ps. In seguito al riconoscimento dei due aguzzini, da parte delle giovani turiste francesi, ho deciso di barrare la nazionalità; in effetti potevo correggere il post, inserendo i dati esatti, ma sarebbe stato poco corretto.
mercoledì 23 agosto 2006
Colletti Bianchi
Quattro miliardi di euro in tre anni per il rinnovo
dei contratti del pubblico impiego. Questa è la cifra occorrente per
"foraggiare" la sempre scontenta categoria dei Colletti bianchi. Ma, a quanto
pare, non basta: i sindacati, come era prevedibile, non sono d'accordo.
Chiedono un miliardo e mezzo di euro in più! Forse potrebbero anche aver
ragione, se questi "solerti" dipendenti facessero qualcosa in più, invece di
riscaldare le sedie a sbafo dei contribuenti. La cosa che più fa specie e la
totale assenza nell'agenda sindacale delle categorie non protette: disoccupati
di lungo e medio periodo e, soprattutto, inoccupati e lavoratori al nero. Per
loro i sindacati non muvono un dito! Ci si preoccupa solo di chi versa la quota
al proprio ufficio. Allora ecco una proposta. Aboliamo i contratti nazionali di
lavoro e mettiamo tutti sullo stesso piano. Ognuno avrà un contratto individuale
di lavoro, poichè nessun uomo è uguale all'atro. In tal modo sarà fatta
giustizia e non vi saranno sperequazioni sociali. Tutti, per
guadagnare, dovranno faticare e avere solo il corrispettivo per quanto sanno
veramente fare o per quanto hanno portato a termine. Più meritocrazia e meno
burocrazia, più efficienza e meno scansafatiche. Una regola aurea, che darebbe
una forte spinta alla crescita e ridurrebbe i costi al lumicino. Ma ciò,
evidentemente, è solo una dolce chimera.
martedì 22 agosto 2006
Fondi per accogliere meglio i clandestini
In due anni in Italia raddoppiati gli sbarchi, ma il ministro dei Trasporti chiede 10 milioni per l’emergenza
Un intervento «immediato e straordinario» di 10 milioni di euro per «potenziare l'operatività della Guardia Costiera» e dislocare a Lampedusa più uomini e mezzi per far fronte all'emergenza immigrazione. È la richiesta che il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, uno dei 5 ministri competenti sull'immigrazione, avanzerà nelle prossime ore al governo. La situazione «ha aspetti di vera drammaticità» ha spiegato Bianchi. Per questo c'è necessità di un intervento. Insomma, di fondi per accogliere i clandestini in nome di una «solidarietà» senza condizioni che solleva ovviamente anche polemica politica, con la Cdl che difende la Bossi-Fini. Intanto continuano senza sosta gli sbarchi a Lampedusa mentre proseguono le ricerche dei circa settanta immigrati dispersi negli ultimi due naufragi. Ieri sono approdate sull'isola due motovedette della Guardia Costiera con a bordo circa 200 clandestini, fra cui 15 donne, in prevalenza eritrei ed etiopi, clandestini appartenenti a un barcone intercettato a 38 miglia a Sud di Lampedusa.
articolo estrapolato da "il
Giornale"
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Benvenuti nel Selvaggio West
Banditi assaltano la banca ex direttore spara: un
morto. Una giovane donna viene strangolata in chiesa da un cingalese che preso
confessa. Fratello e sorella sono investiti da alcuni africani in stato
d'ubriachezza, extracomunitario aggredisce una minorenne a in discoteca a Milano
e un altro fa altrettanto in mezzo alla strada. A Chieti un algerino ha
violentato una ragazza. In provincia di Foggia un rumeno ha tentato di rapire
una bimba. Mi fermo qui, ma la lista sarebbe lunga. E' ovvio che l'Italia vive
un periodo difficile, un periodo dove i malviventi hanno la meglio: sono
compresi, aiutati, giustificati ecc. Mentre un cittadino normale potrebbe
passare un guaio serio se dovesse scegliere la via della difesa personale. Aveva
agito bene il precedente governo a dare l'opportunità di difendersi, senza
chiedere prima all'aggressore quale arma intendesse usare per commettere reato.
Eh si, perchè i nostri cari giudici
sostengono - in base al cirterio di uguaglianza, ormai presente in tutte le
salse - che deve esserci "parità" fra offesa e difesa. Come dire, se viene un
ladro a casa tua chiedigli prima quali sono le armi che ha a disposizione e,
soprattutto, quali intende usare. Siamo ormai alla fiera del ridicolo.
Berlusconi, seppure fuori tempo massimo, magari non senza il recondito scopo di
accaparrare il voto di commercianti e cittadini arrabbiati, aveva concesso un
certo riequilibrio delle forze. Ma dubito
che questo sistema di intrallazzi e buoni propositi (sarebbe ingeneroso
chiamarlo stato) abbia l'ardire di fare qualcosa di più per la nostra personale
incolumità e la sicurezza delle famiglie italiane.
lunedì 21 agosto 2006
Allarme "Extracomunitario"
“Un’altra
ragazza uccisa a Brescia, anche lei vittima di un extracomunitario.
Un’altra donna violentata a Milano, stuprata da un clandestino.
L’emergenza immigrazione solleva polemiche e l’inadeguatezza della
politica delle «porte aperte» appare evidente”.
testo estrapolato da “il Giornale” odierno
Il buonismo sinistro di questo
“governo” sarà il “cavallo di Troia” per l’emigrazione incontrollata.
Sinceramente non se ne può più di essere esautorati da una “minoranza”
di beduini e dai loro rappresentanti nel parlamento italiota. Si, perché
di “mamelucchi” ne son pien le stanze dei partiti comunisti, dei
pacifisti, dei terzomondisti, dei sindacati, della “Caritas” e finanche
della Chiesa cattolica! Ormai, a parte i soliti perdigiorno, nessuno
sogna il “comunismo”. Se si parla di comunismo a qualcuno che l’ha
vissuto in prima persona, sulla propria pelle, si rischia di venire
malmenati. Allora ecco pronta la soluzione: accogliamo questa massa
amorfa di clandestini, non importa se troveranno un lavoro onesto oppure
no, diamo loro piena cittadinanza e, soprattutto, facciamoli votare,
diamo loro persino qualche scranno in parlamento… e il gioco è fatto.
Gli immigrati, sicuramente, ci ringrazieranno. Questo è, in parole
povere, il ragionamento di “bassa macelleria” che fanno i comunisti
“radical-chic” come Bertinotti. In pratica, il comunismo all’amatriciana
fa il gioco del capitalismo selvaggio, pur seguendo vie traverse. La
sinistra tutta vuole far si che il suolo italico diventi un “porto
franco” per tutti. Solo così potranno continuare a mantenere gli scranni
caldi al Parlamento, solo così potranno finanziare i loro luridi “fogli
di carta”(in barba al referendum sul finanziamento dei partiti), solo
in questo modo potranno mantenere tutto l’ambaradan dello spreco
legalizzato (inutili uffici di rappresentanza, elargizioni di cariche e
consulenze onerose e dispendiose per tutti), solo così potranno
contrastare il volere degli italiani! Questo gioco sporco viene condotto
con la collaborazione silente delle varie “mafie”. Sono le “mafie” che
reclutano i clandestini, che organizzano i “viaggi” e che, una volta
sbarcati, li riceveranno procurandogli un “lavoro”, in piena sintonia
con le organizzazioni malavitose locali. Detto questo è opportuno
precisare che – data la situazione attuale – non si possono del tutto
chiudere le frontiere. Nessuno con un po’ di sale in zucca lo pensa. La
manovalanza serve, soprattutto quella a basso costo. Così avviene in
tutto il mondo. E’ inutile essere ipocriti, facendo mostra di “buoni”
sentimenti. Ed è giusto che gli italiani godano di privilegi, rispetto
agli extracomunitari. Invece, qui in Italia, per uno strano caso di
demenza collettiva frutto dell’ideologia buonista, si verifica l’esatto
contrario: si forniscono aiuti per chi esce di galera; si cercano gli
sponsor per questi “poveracci” ecc. Ma non si forniscono aiuti agli
autoctoni, non si creano le condizioni affinché la disoccupazione torni
entro livelli accettabili. Se poi consentiamo anche – attraverso una
legislazione largamente permissiva – di violentare anche le nostre
donne, allora vuol dire che siamo alla frutta! E adesso, per completare
l’opera, si aprono le “porte”, così come farebbe una vecchia baldracca
di bassa lega di fronte ai suoi clienti, in modo tale da consentire a
questi mamelucchi il diritto di voto e di cittadinanza.
domenica 20 agosto 2006
Incompatibilità totale
Il caso di Hina Saleem dimostra,
se ancora ve ne fosse bisogno, l’estrema incompatibilità del mondo
occidentale con quello orientale. Tutte le chiacchiere sull’integrazione
dell’altro, del “diverso”, si sono sciolte come neve al sole. Del resto
anche nell’Olanda “multietnica” si sono verificati episodi
“incresciosi”, oltre che “inaspettati”. Non entrerò, dunque, nel merito
della vicenda, ovvero delle cause che hanno spinto il padre della
giovane pachistana all’insano gesto. Si, perché sarebbe tempo perso,
inchiostro sprecato (se scrivessi ancora con la penna e il
calamaio). Quasi tutti i pachistani intervistati sono concordi nel
ritenere giusta la punizione che il padre ha inflitto – suo malgrado –
alla figlia. Ma per noi ciò è inconcepibile. E appunto in questo sta la
misura dell’incompatibilità totale fra due modi di vedere la vita. Sono
dunque inutili tutte le “indagini” psicologiche, sociologiche; sono
inutili perché non potranno mai capire né comprendere un tale gesto. Di
qui il fallimento dell’integrazione, del dialogo con l’altro; a meno che
il “diverso” non abdichi la sua cultura in favore della nostra. E
perché mai dovrebbe farlo? Perché qualcuno si è svegliato e ha detto che
così dev’essere? Così è giusto? E se pure così fosse, devono essere
loro a rendersene conto, non noi ad imporre la nostra “sicumera”.
giovedì 17 agosto 2006
Razzismo, una "brutta" parola
Osservo
come, nel mare magnum della disinformazione, esiste una confusione
capillare, diffusa; in parte crea ad arte, voluta dai mass-media,
emanazione diretta del “potere Mondiale”, per la restante parte dovuta
in larga misura ad “ignoranza”. Esistono varie modalità per intender il
concetto abusato di Razza e di razzismo. In primo luogo possiamo
individuare il “valore” proprio di una “razza”, in base ad un insieme
di norme, ormai desuete, individuabili solo presso le antiche civiltà,
dove vigeva, di norma, il regime delle “caste”. In queste
civiltà, come quella INDO-ARIA, vigeva la legge dell’endogamia che, in
una qualche misura, è sopravvissuta fino ad alcuni secoli fa nelle
famiglie aristocratiche. Ed in tale contesto, si può sicuramente
parlare di un razzismo “reale”, non teorico o frutto di teorie
filosofiche campate in aria. Allora c’era l’esigenza di mantener vivo il
fuoco degli avi, le tradizioni di una schiatta. Tali tradizioni erano
tanto più sentite quanto più si saliva su per la scala dei valori
aristocratici. Ciò è avvenuto, tanto in OCCIDENTE, con i culti patrizi,
quanto in Oriente. In Oriente si è rimasti più a lungo legati a questo
modo di concepire la vita, mentre da noi in occidente, tali
sopravvivenze son perite molto tempo prima. Ora, senza impelagarmi in
lunghe digressioni che qui, non avrebbero senso alcuno, dirò quanto
appresso.
Johann Gottlieb Fichte |
sabato 12 agosto 2006
The final countdown
In
seguito alla modifica della legge sulla cittadinanza per gli stranieri
immigrati, il popolo di destra insorge, esclamando a voce alta il suo
sdegno. A sinistra, secondo alcuni sondaggi, ci sarebbe una spaccatura
in atto circa le facilitazioni apportate dalle nuove norme in materia
d’immigrazione e di cittadinanza. In pratica ci si sta rendendo conto
che la demagogia del “siamo tutti fratelli” comporta rischi che
potrebbero compromettere il sano equilibrio di un popolo(?). In realtà
non v’è nessuna sorpresa da parte mia per quanto sta accadendo. La
svolta conferita dal centrosinistra alla questione deve essere
inquadrata nell’ottica di un’accelerazione in vista della “dissoluzione
finale”. The final countdown. Rebus sic stantibus, appare
evidente che starnazzare e gridare allo scandalo serve ormai a ben poco.
Bisogna mettere in pratica – per chi ne abbia le qualificazioni adatte –
l’aforisma del “maestro” che così recita: “far che ciò su cui non si può far nulla, nulla possa su di noi”.
lunedì 7 agosto 2006
The final countdown
sabato 5 agosto 2006
Italiani, un popolo verso il tramonto.
Come
accade per l’albero, che non si giudica affatto dalla sua evanescente
vegetazione, ma dai suoi frutti primitivi; allo stesso modo si deve
giudicare l’operato di questo governo, buono nelle intenzioni, ma molto
meno nei risultati conseguiti. Il mefitico connubio fra la “pietas”
cristiano-pauperista e l’internazionalismo progressista sta dando i suoi
primi ” frutti”. Il varo della riforma dell’immigrazione costituisce un
vero e proprio nulla osta all’invasione incondizionata. Bastono infatti
soli cinque anni (dico 5) per diventare cittadino italiano:
un’assurdità. Un’assurdità vista anche la tipologia dell’immigrazione
clandestina, per la maggior parte di religione musulmana L’Italia si
prepara a cambiar pelle, invece di essere la punta più avanzata
dell’Europa nel mediterraneo, diventerà la punta più avanzata del
continente Africano in Europa. Diventerà, dunque, la rampa di lancio per
la conquista del continente europeo, la sua “portaerei”, in vista della
conquista definitiva del futuro continente “euro-islamico”.
La sinistra, in tal modo, spera, con un ragionamento di piccolo
cabotaggio politico, di assicurarsi il voto delle masse depauperate del
continente africano, onde poter continuare a “regnare” indisturbata. In
prospettiva, però, le cose appaiono ben diverse dallo scenario iniziale
prefigurato dai soliti “progressisti”. Le popolazioni extracomunitarie,
essendo molto più prolifiche di quelle indigene, nel lasso di poco
tempo, grazie anche alle misure varate dal centrosinistra, diventeranno
via via un gruppo sempre più consistente e, grazie al diritto di
cittadinanza, potranno persino (come già accade in modo molto ridotto)
occupare cariche istituzionali e, poco a poco ci ritroveremo, nostro
malgrado, ad essere minoranza sul suolo natio.
giovedì 3 agosto 2006
Libertà incondizionata
Le migliaia di clandestini che stanno uscendo dalle carceri grazie al famigerato decreto sull’indulto dovrebbero, a rigor di legge, ritornare a casa.
In realtà a costoro è stato consegnato all’uscita un semplice “foglio di via” che li intima a lasciare il paese entro cinque giorni dalla data del rilascio.
Sarà così? Io temo di no!
Dove andranno questi delinquenti???
mercoledì 2 agosto 2006
Razzismo al rovescio
La porta lasciata aperta dal ministro
Ferrero continua a far innervosire gli italiani. Non
solo si smantella quel poco fatto con le quote, abolendo - di fatto - la
clandestinità, ma si procede oltre con molta disinvoltura. La nuova trovata del Ministro Ferrero consiste nell'assegnare una
"dote" e uno "sponsor" per ogni immigrato. Lo sponsor lo deve fornire un'
associazione, magari di volontariato....e la dote servirà per il mantenimento
dell'immigrato nel periodo di ricerca del lavoro. E i figli di questo
"stramaledetto" suolo italico a chi dovranno rivolgersi per trovar lavoro? Chi
darà loro qualcosa, visto che in Italia gli inoccupati non
percepiscono nulla? Si tranquillizzino invece le mamme
italiane che così, non dovranno sudare per garantire una "dote" alla propria
figlia, si dovranno accontentare di un immigrato con la "dote incorporata"(
circa 3000 euro). Tanto certe usanze sono desuete, abolite. I figli maschi,
però, si dovranno arrangiare, cioè fare come fanno quelli di colore: emigrare
all'estero.
Il poster: Gino Boccassile - La venere di
Milo predata
|
Razzismo al rovescio
Gino Boccassile – La venere di Milo predata |
La
porta lasciata aperta dal ministro Ferrero continua a far innervosire
gli italiani. Non solo si smantella quel poco fatto con le quote,
abolendo – di fatto – la clandestinità, ma si procede oltre con molta
disinvoltura. La nuova trovata del Ministro Ferrero consiste
nell’assegnare una “dote” e uno “sponsor” per ogni immigrato. Lo sponsor
lo deve fornire un’ associazione, magari di volontariato….e la dote
servirà per il mantenimento dell’immigrato nel periodo di ricerca del
lavoro. E i figli di questo “stramaledetto” suolo italico a chi dovranno
rivolgersi per trovar lavoro? Chi darà loro qualcosa, visto che in
Italia gli inoccupati non percepiscono nulla? Si tranquillizzino invece
le mamme italiane che così, non dovranno sudare per garantire una
“dote” alla propria figlia, si dovranno accontentare di un immigrato con
la “dote incorporata” (circa 3000 euro). Tanto certe usanze sono
desuete, abolite. I figli maschi, però, si dovranno arrangiare, cioè
fare come fanno quelli di colore: emigrare all’estero.
domenica 30 luglio 2006
Indulto
Lo stato attuale - che
sarebbe meglio definirlo come un "sistema" di interessi trasversali - di fronte
alla sua conclamata "impotenza", sceglie la via più facile: l'indulto.
Le carceri sono sovraffollate? Che si fa? E che si può
fare...si mandano fuori alcuni suoi inquilini. Tanto -
si dice - sono poveracci, ladri di galline, che male possono fare? Peccato: in quanto, contro ogni logica, sono compresi invece i reati
finanziari e societari, come la corruzione, il falso in bilancio e il danno alla
pubblica amministrazione. Peccato che molti di loro non siano in carcere, ma
godano degli arresti domiciliari. E perciò non si capisce bene che cosa
c'entrino tali reati con il sovraffollamento delle carceri. Bene hanno fatto il
ministro Castelli e Antonio di Pietro, insieme ad una parte coraggiosa della
sinistra a non votare il decreto. Intanto mentre
«Radio carcere» diffondeva l'evento, nelle carceri italiane si viveva
un'atmosfera da "mondiali di Calcio": da Regina Coeli all'Ucciardone, da
Poggioreale alle Vallette non c'è stato detenuto scontento. Persino chi rimane
dentro partecipa entusiasta alla festa. E' una festa che si realizza sotto i
migliori auspici buonisti: dall'estrema sinistra pacifista fino alle stanze del
Vaticano. Mastella grida vittoria e il cardinal Martino esprime «grande
soddisfazione». Poca soddisfazione la esprimono i familiari delle vittime di via
dei Georgofili. E' un affronto gridano i giusti e tutti quelli che sul sito
della repubblica.it hanno espresso parere sfavorevole per l'impianto
dell'indulto (95%), Si parla di 12.000 delinquenti a piede libero.Meno contenti
sono i cittadini comuni, la gente che lavora e che dovrà subire le angherie
prossime e venture du questa masnada di delinquenti. Ora quindi ci troveremo con
le strade affollate di delinquenti. E meno male che non vivo in
città.
|
sabato 29 luglio 2006
Immigrazione
Ferrero esulta e non so
voi... Oltre al progressivo smantellamento della
Bossi-Fini, a forza di condoni sanatorie e salvacondotti d'ogni
genere, si stanno regolarizzando un sempre più massiccio numero di clandestini.
Con l'abolizione delle quote, che non son servite del tutto a fermare
l'immigrazione clandestina, si da il via libera a trafficanti d'ogni genere e
risma. Il cavallo di troia sarà quello dei cosiddetti ricongiungimenti
familiari. Non solo più moglie e figli, ma anche zii, nonni, cugini e pronipoti
fino alla settima generazione. Il fatto più preoccupante è che dietro il
ricongiungimento famigliare si cela un'altro cavallo di Troia: il voto
agli immigrati. Questa assurdità giuridica, a dispetto di quanti
sostengono che sarà avversata (da chi?), sta prendendo sempre più piede, anche
in ambiti "insospettabili". Aspettiamoci allora città d'arte invase da
quest'orda di barbari, monumenti usati come vespasiani e tende allestite in
Campidoglio. E se non ci sarà nessuno che offrirà un lavoro regolare, non c'è
problema: la strada è sempre pronta ad accogliere i suoi figli prediletti. Poi
c'è la Caritas e tutta la sequela di associazioni/fondazioni sempre pronte a
dare una mano e anche due, se occorre. La polizia sarà comprensiva e lascierà
ampia discrezionalità d'ingaggio e, se per puro caso, si va "al fresco", prima o
poi se ne esce.
Buon giorno.
|
venerdì 28 luglio 2006
Assurdità italiote
A Padova due
gruppi di malviventi hanno ingaggiato una lotta senza esclusione di colpi per il
controllo dell'area. Da una parte, gli spacciatori Nigeriani che hanno devastato
un sottoscala adibito a "moschea" e, dall'altra, i "religiosi" maghrebini che,
per salvare l'onore, hanno vendicato l'offesa. In mezzo i poliziotti che hanno
faticato a sedare la rissa gigantesca. Dopo cinque ore di guerriglia urbana, la
rissa si conclude con 21 arresti e 50 espulsioni. In mezzo a questo putiferio
c'è chi riesce pure a trovare scusanti per i delinquenti e a criticare persino
i proprietari degli appartamenti che chiederebbero troppo per l'affitto. I
secondi, a detta di alcuni sedicenti opinionisti e pennivendoli del sistema,
sarebbero più responsabili dei primi del grave degrado che esiste in quei
quartieri.Tutti noi sappiamo come andrà a finire: gli espulsi ritorneranno e gli
arrestati saranno rilasciati. Quello che stupisce è che agli arabi è consentito
salvaguardare il proprio "onore" mentre a noi altri tocca stare zitti o
accodarci al coro delle prefiche buoniste che sanno sempre compiatire e
compredere questi "poveri
sventurati".
Buonanotte.
|
mercoledì 26 luglio 2006
Orientamenti
"Ma quand'anche il destino che il mondo moderno si è creato, e che
ancora sta travolgendo, non dovesse essere contenuto, presso a tali premesse le
posizioni interne saranno mantenute: in qualsiasi evenienza ciò che potrà essere
fatto sarà fatto e apparterremo a quella patria che da nessun nemico potrà mai
essere occupata o distrutta".
Julius Evola, Orientamenti 1950. |
domenica 25 giugno 2006
Clima estivo e referendum
I
referendum e le votazioni – in genere – mi rendono malinconico. Cosa ne
può capire un macellaio di Riforme Costituzionali? La forbice
dell’analfabetismo si è così allargata che non risparmia nemmeno altre
categorie! Avete mai provato a chiedere ad un comune mortale qual è la
differenza fra la riforma attuale, quella cioè di cui oggi siete
chiamati a pronunciarvi e quella varata dal centrosinistra nel 2001 con
soli 4 voti di scarto? Forse qualcuno saprà anche rispondere. Ma la
massa? Quella che – per intenderci – forma il consenso sa dire qualcosa
nel merito? Io temo di no. Le cose non migliorerebbero affatto se
dovessimo allargare il nostro ristretto orizzonte alla politica
internazionale e ai delicati equilibri geopolitici in atto. La gente sa
ciò che riesce a comprendere e ciò che è in diretto rapporto con la
propria situazione contingente. Tutto il resto è tabù, roba per esperti
del settore. Per questo è necessario uscire dall’ipocrisia
“democratica” che illude ed inganna, senza dare risposte concrete alle
esigenze di tutti. Così dietro lo spauracchio dell’autoritarismo, del
“fascismo”, si compiono i peggiori misfatti a danno dell’intera
collettività. Il tutto in nome del nobile ideale democratico. Detesto
questo tipo di politica che vuole apparire buona e giusta, quando invece
non lo è affatto. La democrazia è una pura invenzione ad uso e consumo
dei “mangiapatate a tradimento”. Il popolo non ha mai comandato e mai
(credo) comanderà. E forse, sotto certi aspetti, è anche un bene.
Pensate a cosa si andrebbe incontro se una cosa del genere – con tutte
le varianti del caso – accadesse: sarebbe il caos. E’ giusto invece che a
comandare siano i più giusti, i più bravi, i migliori insomma. Si
dovrebbe creare una “scuola d’élite “ che preparasse la classe
dirigente al governo del paese. Invece, per via della “democrazia”, ci
troviamo una classe politica mediamente impreparata, che deve spesso far
ricorso ad aiuti “esterni” per far fronte a problemi tecnici urgenti.
La forma dello stato dovrebbe essere piramidale, su base meritocratica.
Ma una tal cosa è inimmaginabile oggi. Quindi, non so voi, ma io me ne
vado in montagna.
sabato 24 giugno 2006
L’uomo e il suo "divenire"
Come ho detto e ripetuto, giova fare un profondo lavoro di scavo prima di porre le fondamenta.
Evidentemente, in accordo con il moderno slogan del “Tutto e subito”, non si ha la pazienza di aspettare, di analizzare, di meditare. Quindi darò alcuni brevi cenni circa l’uomo nuovo da allevare. Bisogna cercare anzitutto un miglior valore, una vita degna di essere vissuta. L’umanità, nel suo insieme, non rappresenta affatto uno sviluppo verso il migliore, verso il superiore. V’è in effetti un regresso spirituale di contro al progresso materiale, all’elevazione della quantità contro la qualità.
Il problema, direte voi, qual è la qualità?
La qualità è il vero sé, l’essere rispondente alle proprie inclinazioni, fedele alla sua natura…
Ma come facciamo a scoprilo se siamo influenzati dalle apparenze e circonfusi nel mondo. Siamo condizionati inconsapevolmente. Crediamo di saper discernere, ma è una pura illusione. Per esempio anche qui, in rete, ci comportiamo come damerini, dialoghiamo troppo amabilmente, come gatte che fanno le fusa; in realtà, in determinate circostanze, siamo diversi. Alcuni di noi sono delle belve dalle sembianze umane. Qualcuno potrebbe anche obiettare che avviene il contrario. Vero, verissimo! Ma un tale tipo d’atteggiamento non può ascriversi ad un “diverso sentire”. A meno che non si abbia acquisito una reale presa di coscienza. Troppo spesso, per converso, si agisce così per darsi delle arie, per apparir “duri e puri”, per suscitar l’altrui ammirazione. E qui si ritorna al punto di partenza, poiché non è possibile affermare un tipo d’uomo nuovo senza aver prima smantellato l’esistente. Le macerie comprometterebbero l’esito finale del nuovo, corrompendolo già sul nascere.
Evidentemente, in accordo con il moderno slogan del “Tutto e subito”, non si ha la pazienza di aspettare, di analizzare, di meditare. Quindi darò alcuni brevi cenni circa l’uomo nuovo da allevare. Bisogna cercare anzitutto un miglior valore, una vita degna di essere vissuta. L’umanità, nel suo insieme, non rappresenta affatto uno sviluppo verso il migliore, verso il superiore. V’è in effetti un regresso spirituale di contro al progresso materiale, all’elevazione della quantità contro la qualità.
Il problema, direte voi, qual è la qualità?
La qualità è il vero sé, l’essere rispondente alle proprie inclinazioni, fedele alla sua natura…
Ma come facciamo a scoprilo se siamo influenzati dalle apparenze e circonfusi nel mondo. Siamo condizionati inconsapevolmente. Crediamo di saper discernere, ma è una pura illusione. Per esempio anche qui, in rete, ci comportiamo come damerini, dialoghiamo troppo amabilmente, come gatte che fanno le fusa; in realtà, in determinate circostanze, siamo diversi. Alcuni di noi sono delle belve dalle sembianze umane. Qualcuno potrebbe anche obiettare che avviene il contrario. Vero, verissimo! Ma un tale tipo d’atteggiamento non può ascriversi ad un “diverso sentire”. A meno che non si abbia acquisito una reale presa di coscienza. Troppo spesso, per converso, si agisce così per darsi delle arie, per apparir “duri e puri”, per suscitar l’altrui ammirazione. E qui si ritorna al punto di partenza, poiché non è possibile affermare un tipo d’uomo nuovo senza aver prima smantellato l’esistente. Le macerie comprometterebbero l’esito finale del nuovo, corrompendolo già sul nascere.
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mercoledì 21 giugno 2006
W Vittorio emanuele
La Procura di Potenza ha dato fuoco alle polveri,
mettendo fuori gioco la Monarchia Sabauda. Potremmo anche essere
d'accordo se, alla base di questo attacco, ci fosse una strenua difesa
della Monarchia Borbonica. Purtroppo così non è. Alla base di tanto
"Senso dello Stato" c'è invece tanta voglia di essere esposti alla luce
dei riflettori per acquisire meriti che evidentemente non si hanno.
Probabilmente i mass-media avevano dimenticato che anche a Potenza, non
solo a Milano dunque, esiste una "procura". E che Procura... Peccato,
però, che a pagarne le spese sono gli ignari contribuenti. Si parla di
trenta milioni d'intercettazioni.... E non mi va nemmeno di riportare la
cifra di tali spese. Ad oggi sappiamo solo che il Re d'Italia voleva
fare qualche regalino una delle sue suddite, scambiando opinioni sul
"dilettantismo" dimostrato da qualcuna di loro. Se Migliardi è stato
tanto "ingenuo" (poverino..) da pagare 50.000 euro per entrare
nell'Ordine Mauriziano e per altre corbellerie non deve far altro che
prendersela con se stesso. Niente. All'Italia ipocrita e falsamente
puritana tutto ciò non va giù. Lo spazio dedicato al voyerismo è forte
così pure quello dedicato ad un moralismo eccessivo, privo di senso
della realtà. Si parla tanto di Stato Laico, di assumere comportamenti
laici, distinguendo così tra vizi personali e reati pubblici; e poi si
finisce sempre con l'eterno vizio: giudicare. Eppure i seguaci di nostro
signore dovrebbero tenere a mente l'evangelico motto: "non giudicare",
appunto. Invece, in questo periodo tutti si sentono giudici. E se non
possono condannare, perché evidentemente non ne hanno il potere (meno
male aggiungo), allora lanciano lunghissimi strali in difesa dell'ETICA,
DEL "BUON COSTUME", FREGANDOSENE altamente dei diritti individuali.
Allora si mettano d'accordo, questi soloni della "moral democrazia".
Delle due l'una: o dev'esserci uno Stato Etico e Teocratico (come l'Iran
per es.) o se ci deve essere uno stato Laico lasciamo che ognuno si
occupi dei propri vizi e delle altrui virtù. Si farebbe onore almeno
alla coerenza.
venerdì 16 giugno 2006
Cibele
Nel vasto panorama delle religioni tardoantiche di
tipo misterico non poteva non mancare Cibele, la cui storia è alquanto ricca
di dettagli. La Madre degli Dei frigia, che i Romani "adottarono" per
contrapporla all'Astarte cartaginese in tempo di guerra, non era inizialmente
benvoluta a Roma e alla sua mentalità razionale, perchè contemplava riti che un
Romano difficilmente avrebbe accettato. Poi, invece, si arrivò a farsi dare da
Pessinunte, sede originaria del culto, la famosa "pietra nera". Nel III sec
Cibele rivaleggiava addirittura, quanto a popolarità, con Dioniso e Iside. Vi è
un aspetto del mito originario che spesso è trascurato. Cibele possedeva due
aspetti: uno benevolo e l'altro terribile. Nel mito più antico, vi è un
personaggio ermafrodito che incarna" questo aspetto: è un essere dal nome di
Asfargatis o qualcosa di simile, volubile e passionale, potente come un dio,
desideroso di comandare su tutti i mondi. Quest'essere sarebbe nato dal seme di
un dio che voleva ingravidare Cibele, che si scostò, rifiutando
l'amplesso. Asfargatis dovrà essere fermato dagli dei per bloccare il
suo delirio di onnipotenza; seguono poi le nozze sventate di Attis, l'uccisione
di Attis e la sua sepoltura.....da cui rinasceranno le sementi, dunque la
vita. In alcuni stralci del mito di cui siamo a conoscenza, in cui compare il
perfido Asfagartis, Cibele gli dice:
"Io fui l'Una, ma verso il Molteplice tu sei caduto..." Questo tema della molteplicità nel creato, contrapposta all'unitarietà prima della Creazione, mi ricorda molto i miti gnostici. Curioso poi, che la Sophia genera l'Errore perchè "divora" il suo stesso desiderio, e questo Asfargatis è invece generato da un seme che non ha trovsto compimento in un grembo... In questo intravedo come una scissione, o dell'essere umano, o a chi lo creato...che trova conferma anche in questo antichissimo mito ricadente nel bacino Mediterraneo.
"Io fui l'Una, ma verso il Molteplice tu sei caduto..." Questo tema della molteplicità nel creato, contrapposta all'unitarietà prima della Creazione, mi ricorda molto i miti gnostici. Curioso poi, che la Sophia genera l'Errore perchè "divora" il suo stesso desiderio, e questo Asfargatis è invece generato da un seme che non ha trovsto compimento in un grembo... In questo intravedo come una scissione, o dell'essere umano, o a chi lo creato...che trova conferma anche in questo antichissimo mito ricadente nel bacino Mediterraneo.
giovedì 15 giugno 2006
Madonna divinità cristiana o Pagana?
Madonna with St. Jerome (The Day) - Correggio about 1522 - Oil on canvas, 205,7 x 141 cm Galleria Nazionale, Parma |
martedì 13 giugno 2006
Il Bisogno
13-06-2006 - 17:45 |
Oggi esistono una quantità
infinita di bisogni. Ma sono tutti
necessari? Io trovo che questa
società è "drogata" da una quantità infinita di bisogni. Oggi non ci si contenta più di una passeggiata,
di una piccola gita, di buone letture. Si pretende ciò che i media ci propinano continuamente. E se
non riusciamo ad ottenere certi "lussi" ci sentiamo "out" e cominciamo a provare
sentimeti d'invidia o di ammirazione verso chi detiene questi "Beni".
Questa società crea beni surettizi,
inestinguibili, creando una sorta di paranoia nel consumatore che diventa - in
certi casi - "psicopatico". Esiste
una sorta di coazione a ripetere senza sapere bene il perché : invece di
conservare si distrugge. Il PC, la macchina, il televisore, lo stereo, ecc.
In questo siamo incoraggiati
dall'industria che fa in modo che un determinato utensile diventi obsoleto in
pochissmo tempo. E così che l'uomo
rimane bambino, non sapendo più distinguere ciò che è necessario da ciò che non
lo è.
|
lunedì 12 giugno 2006
"Al di là del bene e del male"
Le norme di comportamento sociale ci spingono ad avere un'idea
precisa di cosa sia "bene" e cosa, invece, sia "male". Tuttavia se ci poniamo da
una diversa angolazione, da altro "piano", scopriremo che non esiste un "abisso"
fra le due parole. Bene
e male, sotto tale ottica, non rappresentano un crinale di giudizio, hanno
solamente finalità strumentali. Tali concetti
sono la risultante di un incrocio spazio-temporale. Per esempio, senza andare troppo lontano nello spazio e nel
tempo, possiamo fare questo paragone: la Germania Nazionalsocialista incarnava valori ed idee
antitetici alla Germania odierna. Eppure sono passati solo una sessantina
d'anni... Null'altro che dualismo.
Il dualismo è un espediente posto in
essere dall'Assoluto per pervenire alla conoscenza di se. Noi percepiamo la
creazione, e le sue manifestazioni, in termini di bene e male, di buono e
cattivo, di maschio e femmina, di bianco e nero. E questo perchè anche noi siamo
frutto di un dualismo, anche noi siamo frutto della creazione. Siamo immersi in
questa teofania. Fino a quando continueremo a percepire ciò che ci circonda con
la mente, usando cioè soltanto la nostra capacità di leggere la materia, avremo
una visione dualistica della creazione.
La conoscenza, la consapevolezza di noi
stessi, implica l'andare oltre ogni dualismo: cogliere l'unità delle cose. La
conoscenza è il percepire il tutto in termini di unità, immedesimandoci
nell'oggetto conosciuto. Essa non ha valenza morale, non è buona né cattiva.
Essa è semplicemtente:immutabile e perenne, avulsa da qualsiasi valore. Fino a
quando percepiremo la creazione, e noi stessi che ne facciamo parte, con i
nostri sensi fisici, saremo condannati al dualismo e all'imperfezione. In tale
situazione rimarremo ancorati ad un ingannevole moralismo. Ad un
eterno oscillare, fra una posizione e l'altra, credendo - sotto l'influsso di
questa mutevolezza - di essere nel giusto sempre e comunque. Andare oltre è il fine della nostro cammino.
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Ragioni d’un’Apolitìa
Nel panorama politico attuale, entrambi gli schieramenti appaiono appiattiti sullo stesso identico programma.
Non esistono differenze sostanziali e persino nella frange estreme non si nota nulla di veramente interessante.
Qualche indirizzo diverso potrebbe anch’esserci, ma è
ovvio che le plutocrazie occidentali non permetterebbero mai che tali
istanze trovino un qualsiasi porto d’approdo.
Per converso, in tali frange, esistono individui
veramente ambigui, tanto a destra quanto a sinistra. Individui
senz’esperienza alcuna che, in alcun modo, potrebbero prendere la guida
del paese. Individui votati al raggiungimento di qualche piccolo
scranno, tutt’al più di qualche obolo, di qualche briciola di potere.
Nulla che sia consono alla linea di guida presentata agli ignari
militanti. “Individui” insomma, non “Persone”. Ovvio
affermare che non sono tutti esseri abietti, che ci sono delle
eccezioni… ma le eccezioni, si sa, non fanno altro che confermare ciò
che invece è la regola. Le altrettante rappresentazioni mentali di
partito e di tesseramento sono, dopo la prova dei fatti, concetti
mefitici, rimasugli esiziali dell’esperienza liberale e democratica.
Queste idee, cui, sovente, fanno riferimento i politici nostrani, sono
scaturite dalla Rivoluzione Francese. Gli stessi concetti di destra e di
sinistra sono degli ambiti di riferimento troppo angusti e, spesso
capziosi, che non danno idea alcuna dell’eterogeneità degli
schieramenti. Se, poi, usciamo dai confini nazionali, questi concetti
sono addirittura vertibili. Il liberalismo e con esso il liberismo sono
presentati come idee di “destra”, dimenticando cosa abbia rappresentato
la destra nei secoli passati. Oggi tutto è infettato dall’umanitarismo,
dal plebiscitarismo, dall’immonda bugia che fa capo all’idea malsana di
“democrazia”. Già Platone nella sua “Repubblica” indica quale forma di
governo sia quella più giusta. E la democrazia, a mio parere, è
preferibile solo alla tirannide. Quanto all’aristocrazia bisogna operare
una netta distinzione. Oggi, siamo soliti attribuirle un significato
adulterato dal tempo. L’aristocrazia non è il governo di pochi o dei
ricchi, ma è il governo dei migliori. Il problema, oggi, è trovare i
migliori: merce rara nel lugubre paesaggio esistenziale.
© Arthos
© Arthos
domenica 11 giugno 2006
Agartha
"Vi è
un modello fissato nei cieli
per chiunque voglia vederlo
e, avendolo visto,
conformarvisi in sè stesso.
Ma che esso esista in qualche luogo
o abbia mai ad esistere, è cosa priva d'importanza;
perchè questo è il solo stato nella politica di cui egli possa
considerarsi parte".
(da: Platone, Repubblica)
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Homo novus
Bambino geopolitico guarda la nascita dell'uomo nuovo - Salvador D'Ali - 1943 |
E'
assolutamente indispensabile che l'uomo - affinchè tale parola rivesta un senso
che oltrepassi la soglia del mero apparire - si adopri alla costruzione di un
centro di gravità. Esso rappresenta il contenuto, il vero pulsare, la differenza
che segna il passo fra un burattino e un Uomo incoronatosi Re. Parimenti, è assolutamente vero, basta
constatare le miserie umane in cui viviamo, che oggi non solo tale obiettivo è
lontano, ma che, a causa dell'involuzione, l'uomo è carente perfino di
un perimetro di un cerchio che delimiti lo spazio esterno da quanto
essa rappresenta. Continue commistioni, pulsioni, compulsioni, trovano facile
accesso al cerchio fisico, al cerchio mentale, fino ad restringere sempre più il
cerchio animico, rendendo quindi di fatto impossibile il contatto con la
scintilla Divina. Ognuno di noi si
trova ad un livello difforme dell'essere. Troveremo nostri "simili" intenti ad
arrancare nel fango del braccio orizzontale della Santa Croce, altri che lo
percorrerranno maestosi, e altri - i più ardimentosi - che si innerpicano lungo
il braccio verticale, oppure precipitano lungo le alte e vetrificate mura di
babele. Invero non esiste un solo
labirinto, ma ne esistono molteplici, e ognuno di essi rappresenta una sfida
costante, che può essere superata ricordandoci che il labirinto fisico, si
supera attraverso la mente, e che il labirinto della mente, si supera
attraverso l'anima, e i meandri dove l'anima è dispersa sono superati
solamente grazie al Matrimonio Celeste fra essa e lo Spirito.
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