Proscritti, orfani di una nazione scomparsa. Rompiamo l'accerchiamento psicologico di chi ci vorrebbe nel ghetto, nella fogna delle opinioni irricevibili. Navighiamo a vista nelle rovine elettroniche del nostro tempo per preparare il terreno culturale della riscossa ideale.
venerdì 22 settembre 2006
Dittatura Bianca
venerdì 15 settembre 2006
Siamo alla frutta
Adunata
| Adunata Fascista in Piazza Roma |
giovedì 14 settembre 2006
L'episteme del cittadino medio
sabato 9 settembre 2006
Pezze rosse
venerdì 8 settembre 2006
Voglia di "jihad"
martedì 5 settembre 2006
Le guerre umanitarie
In seguito al susseguirsi degli ultimi eventi
bellici è d'uopo - per i combattenti - scendere in campo e prendere posizione.
L'ONU (se ancora ci fosse il
bisogno di dimostrarlo) è un ricettacolo di bei propositi ad suo e consumo delle "menti
belle", che si fanno scudo della pace per proclamare la guerra.
Bisogna anzitutto affrancarsi
dalle congetture liberal-progressiste, secondo cui le "democrazie" devono
intervenire per ristabilire la "pace". Quale pace potrà esservi in un mondo
dominato dalle potenze della dissoluzione? Nell'ex Jugoslavia, in Afghanistan, in Iraq e in tutti
i territori del mondo gli americani e i reparti coloniali alleati hanno solo
portato distruzione e morte. Interventi eterodiretti, con lo scudo delle
"missioni di Pace" e degli interventi "umanitari", sono serviti unicamente a
modificare l'assetto geopolitico in funzione degli interessi ameriKani. Per tal
motivo, ogni popolo deve seguire il suo destino. E' ora che la gente apra gli
occhi e butti a mare tutto il ciarpame ideologico che sta alla base di queste
storture. Se, nel modo aumenta la disoccupazione, la povertà e quant'altro,
questo lo si deve al turbocapitalismo e al suo modo dissennato di guidare il
mondo. Beninteso: non esiterà mai un paradiso in terra! Credere questo equivale
ad essere dei "fanciulli dello spirito", degli imberbi inamidati e tirati a
lucido. lunedì 4 settembre 2006
Spinello Libero. Ferrero colpisce ancora.
Dopo la "stanza del buco" e l'assoluzione del "muro
antispaccio" a Padova, arriva per la gioia degli allucinati in servizio
permanente effettivo, lo Spinello depenalizzato. Tutti
potranno fumare senza essere fermati, perquisiti e neppure "derubati" della
piacevole sostanza. Si fumerà liberamente, senza paura di beccarsi qualche
sanzione, nemmeno una tiratina d'orecchie sarà consentita, poichè come dice uno
slogan rifondarolo "giusto o sbagliato, fumare uno spinello non è
reato"! Ognuno potrà fumare come e dove vuole: uno spinello al
bar, un altro in ufficio, un altro al parco e chi se frega se ci sono bambini;
si fumerà persino dove c'è il cartello "vietato fumare". Insomna non si può dire
che Ferrero sia contro le liberalizzazioni... Peccato sia ancora a pagamento, a
questo punto sarebbe lecito pensarlo. Se non altro si eviterebbero tutta una
serie di piccoli reati per procurarsi questa malerba. Il decreto non prevede il
carcere poichè il consumo di droga - asserisce il "dolce" Ferrero - non è
problema di ordine pubblico e non può penalizzare il libero consumatore. E dire
che c'è chi sostiene ancora che il "bravo" ministro rifondarolo sia contro le
liberalizzazioni! O forse si parlava d'altro...Ferrero: un nome, una garanzia.
A dispetto del nome che porta, il ministro per la
solidarietà sociale risulta essere un boccone amaro per i piccoli proprietari di
casa che rappresentano gran parte degli italiani. Come potrebbe essere
diversamente? Il blocco degli sfratti è una delle tante mosse truffaldine che
uno Stato di Diritto non dovrebbe in alcun modo tollerare. Invece, siccome il
diritto delle persone conta poco, ecco allora dare man forte ad un tipo di
legislazione che di sociale ha ben poco se non di rendere omaggio agli inquilini
morosi. Oggi, al pieno diritto di godimento della proprietà viene sostituito il
più incerto dei principi: quello della proprietà "controllata". Non è il
proprietario a decidere e nemmeno un contratto firmato e regolarmente
registrato. Decidono i giudici, tutti di sinistra, magari con la kefiah o col
foulard color arcobaleno. A cosa servirebbe un tale tipo di proprietà? Il
cittadino comune conosce le angherie degli inquilini molesti: ritardo nei
pagamenti, appartamenti lasciati in pessimo stato, lamentele fra i condomini
ecc. Il più delle volte sono proprio gli inquilini molesti ad essere oggetto di
sfratto e, sovente, sono proprio quelli peggiori ad avere la meglio, grazie ad
una legilslazione permissiva e tollerante verso questi falsi poveri, che
sprecano e spandono in altri generi di consumo, senza pensare di onorare quanto
avevano precedentemente sottoscritto. Spinello Libero. Ferrero colpisce ancora.
Dopo la “stanza del buco” e l’assoluzione del “muro antispaccio” a Padova, arriva per la gioia degli allucinati in servizio permanente effettivo, lo Spinello depenalizzato. Tutti potranno fumare senza essere fermati, perquisiti e neppure “derubati” della piacevole sostanza. Si fumerà liberamente, senza paura di beccarsi qualche sanzione, nemmeno una tiratina d’orecchie sarà consentita, poiché come dice uno slogan rifondarolo “giusto o sbagliato, fumare uno spinello non è reato”! Ognuno potrà fumare come e dove vuole: uno spinello al bar, un altro in ufficio, un altro al parco e chi se frega se ci sono bambini; si fumerà persino dove c’è il cartello “vietato fumare“. Insomma, non si può dire che Ferrero sia contro le liberalizzazioni… Peccato sia ancora a pagamento, a questo punto sarebbe lecito pensarlo. Se non altro si eviterebbero tutta una serie di piccoli reati per procurarsi questa malerba. Il decreto non prevede il carcere poichè il consumo di droga – asserisce il “dolce” Ferrero – non è problema di ordine pubblico e non può penalizzare il libero consumatore. E dire che c’è chi sostiene ancora che il “bravo” ministro rifondarolo sia contro le liberalizzazioni! O forse si parlava d’altro…
domenica 3 settembre 2006
Dipendenti statali
lunedì 28 agosto 2006
Guerrieri Arcobaleno
sabato 26 agosto 2006
BARBARI!
Ps. In seguito al riconoscimento dei due aguzzini, da parte delle giovani turiste francesi, ho deciso di barrare la nazionalità; in effetti potevo correggere il post, inserendo i dati esatti, ma sarebbe stato poco corretto.
mercoledì 23 agosto 2006
Colletti Bianchi
martedì 22 agosto 2006
Fondi per accogliere meglio i clandestini
In due anni in Italia raddoppiati gli sbarchi, ma il ministro dei Trasporti chiede 10 milioni per l’emergenza
Un intervento «immediato e straordinario» di 10 milioni di euro per «potenziare l'operatività della Guardia Costiera» e dislocare a Lampedusa più uomini e mezzi per far fronte all'emergenza immigrazione. È la richiesta che il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, uno dei 5 ministri competenti sull'immigrazione, avanzerà nelle prossime ore al governo. La situazione «ha aspetti di vera drammaticità» ha spiegato Bianchi. Per questo c'è necessità di un intervento. Insomma, di fondi per accogliere i clandestini in nome di una «solidarietà» senza condizioni che solleva ovviamente anche polemica politica, con la Cdl che difende la Bossi-Fini. Intanto continuano senza sosta gli sbarchi a Lampedusa mentre proseguono le ricerche dei circa settanta immigrati dispersi negli ultimi due naufragi. Ieri sono approdate sull'isola due motovedette della Guardia Costiera con a bordo circa 200 clandestini, fra cui 15 donne, in prevalenza eritrei ed etiopi, clandestini appartenenti a un barcone intercettato a 38 miglia a Sud di Lampedusa.
Benvenuti nel Selvaggio West
lunedì 21 agosto 2006
Allarme "Extracomunitario"
“Un’altra
ragazza uccisa a Brescia, anche lei vittima di un extracomunitario.
Un’altra donna violentata a Milano, stuprata da un clandestino.
L’emergenza immigrazione solleva polemiche e l’inadeguatezza della
politica delle «porte aperte» appare evidente”. domenica 20 agosto 2006
Incompatibilità totale
Il caso di Hina Saleem dimostra,
se ancora ve ne fosse bisogno, l’estrema incompatibilità del mondo
occidentale con quello orientale. Tutte le chiacchiere sull’integrazione
dell’altro, del “diverso”, si sono sciolte come neve al sole. Del resto
anche nell’Olanda “multietnica” si sono verificati episodi
“incresciosi”, oltre che “inaspettati”. Non entrerò, dunque, nel merito
della vicenda, ovvero delle cause che hanno spinto il padre della
giovane pachistana all’insano gesto. Si, perché sarebbe tempo perso,
inchiostro sprecato (se scrivessi ancora con la penna e il
calamaio). Quasi tutti i pachistani intervistati sono concordi nel
ritenere giusta la punizione che il padre ha inflitto – suo malgrado –
alla figlia. Ma per noi ciò è inconcepibile. E appunto in questo sta la
misura dell’incompatibilità totale fra due modi di vedere la vita. Sono
dunque inutili tutte le “indagini” psicologiche, sociologiche; sono
inutili perché non potranno mai capire né comprendere un tale gesto. Di
qui il fallimento dell’integrazione, del dialogo con l’altro; a meno che
il “diverso” non abdichi la sua cultura in favore della nostra. E
perché mai dovrebbe farlo? Perché qualcuno si è svegliato e ha detto che
così dev’essere? Così è giusto? E se pure così fosse, devono essere
loro a rendersene conto, non noi ad imporre la nostra “sicumera”.giovedì 17 agosto 2006
Razzismo, una "brutta" parola
Osservo
come, nel mare magnum della disinformazione, esiste una confusione
capillare, diffusa; in parte crea ad arte, voluta dai mass-media,
emanazione diretta del “potere Mondiale”, per la restante parte dovuta
in larga misura ad “ignoranza”. Esistono varie modalità per intender il
concetto abusato di Razza e di razzismo. In primo luogo possiamo
individuare il “valore” proprio di una “razza”, in base ad un insieme
di norme, ormai desuete, individuabili solo presso le antiche civiltà,
dove vigeva, di norma, il regime delle “caste”. In queste
civiltà, come quella INDO-ARIA, vigeva la legge dell’endogamia che, in
una qualche misura, è sopravvissuta fino ad alcuni secoli fa nelle
famiglie aristocratiche. Ed in tale contesto, si può sicuramente
parlare di un razzismo “reale”, non teorico o frutto di teorie
filosofiche campate in aria. Allora c’era l’esigenza di mantener vivo il
fuoco degli avi, le tradizioni di una schiatta. Tali tradizioni erano
tanto più sentite quanto più si saliva su per la scala dei valori
aristocratici. Ciò è avvenuto, tanto in OCCIDENTE, con i culti patrizi,
quanto in Oriente. In Oriente si è rimasti più a lungo legati a questo
modo di concepire la vita, mentre da noi in occidente, tali
sopravvivenze son perite molto tempo prima. Ora, senza impelagarmi in
lunghe digressioni che qui, non avrebbero senso alcuno, dirò quanto
appresso. | Johann Gottlieb Fichte |
sabato 12 agosto 2006
The final countdown
In
seguito alla modifica della legge sulla cittadinanza per gli stranieri
immigrati, il popolo di destra insorge, esclamando a voce alta il suo
sdegno. A sinistra, secondo alcuni sondaggi, ci sarebbe una spaccatura
in atto circa le facilitazioni apportate dalle nuove norme in materia
d’immigrazione e di cittadinanza. In pratica ci si sta rendendo conto
che la demagogia del “siamo tutti fratelli” comporta rischi che
potrebbero compromettere il sano equilibrio di un popolo(?). In realtà
non v’è nessuna sorpresa da parte mia per quanto sta accadendo. La
svolta conferita dal centrosinistra alla questione deve essere
inquadrata nell’ottica di un’accelerazione in vista della “dissoluzione
finale”. The final countdown. Rebus sic stantibus, appare
evidente che starnazzare e gridare allo scandalo serve ormai a ben poco.
Bisogna mettere in pratica – per chi ne abbia le qualificazioni adatte –
l’aforisma del “maestro” che così recita: “far che ciò su cui non si può far nulla, nulla possa su di noi”.lunedì 7 agosto 2006
The final countdown
sabato 5 agosto 2006
Italiani, un popolo verso il tramonto.
Come
accade per l’albero, che non si giudica affatto dalla sua evanescente
vegetazione, ma dai suoi frutti primitivi; allo stesso modo si deve
giudicare l’operato di questo governo, buono nelle intenzioni, ma molto
meno nei risultati conseguiti. Il mefitico connubio fra la “pietas”
cristiano-pauperista e l’internazionalismo progressista sta dando i suoi
primi ” frutti”. Il varo della riforma dell’immigrazione costituisce un
vero e proprio nulla osta all’invasione incondizionata. Bastono infatti
soli cinque anni (dico 5) per diventare cittadino italiano:
un’assurdità. Un’assurdità vista anche la tipologia dell’immigrazione
clandestina, per la maggior parte di religione musulmana L’Italia si
prepara a cambiar pelle, invece di essere la punta più avanzata
dell’Europa nel mediterraneo, diventerà la punta più avanzata del
continente Africano in Europa. Diventerà, dunque, la rampa di lancio per
la conquista del continente europeo, la sua “portaerei”, in vista della
conquista definitiva del futuro continente “euro-islamico”.
La sinistra, in tal modo, spera, con un ragionamento di piccolo
cabotaggio politico, di assicurarsi il voto delle masse depauperate del
continente africano, onde poter continuare a “regnare” indisturbata. In
prospettiva, però, le cose appaiono ben diverse dallo scenario iniziale
prefigurato dai soliti “progressisti”. Le popolazioni extracomunitarie,
essendo molto più prolifiche di quelle indigene, nel lasso di poco
tempo, grazie anche alle misure varate dal centrosinistra, diventeranno
via via un gruppo sempre più consistente e, grazie al diritto di
cittadinanza, potranno persino (come già accade in modo molto ridotto)
occupare cariche istituzionali e, poco a poco ci ritroveremo, nostro
malgrado, ad essere minoranza sul suolo natio.giovedì 3 agosto 2006
Libertà incondizionata
Le
migliaia di clandestini che stanno uscendo dalle carceri grazie al
famigerato decreto sull’indulto dovrebbero, a rigor di legge, ritornare a
casa. In realtà a costoro è stato consegnato all’uscita un semplice “foglio di via” che li intima a lasciare il paese entro cinque giorni dalla data del rilascio.
Sarà così? Io temo di no!
Dove andranno questi delinquenti???
mercoledì 2 agosto 2006
Razzismo al rovescio
|
Il poster: Gino Boccassile - La venere di
Milo predata
|
Razzismo al rovescio
| Gino Boccassile – La venere di Milo predata |
domenica 30 luglio 2006
Indulto
Lo stato attuale - che
sarebbe meglio definirlo come un "sistema" di interessi trasversali - di fronte
alla sua conclamata "impotenza", sceglie la via più facile: l'indulto.
Le carceri sono sovraffollate? Che si fa? E che si può
fare...si mandano fuori alcuni suoi inquilini. Tanto -
si dice - sono poveracci, ladri di galline, che male possono fare? Peccato: in quanto, contro ogni logica, sono compresi invece i reati
finanziari e societari, come la corruzione, il falso in bilancio e il danno alla
pubblica amministrazione. Peccato che molti di loro non siano in carcere, ma
godano degli arresti domiciliari. E perciò non si capisce bene che cosa
c'entrino tali reati con il sovraffollamento delle carceri. Bene hanno fatto il
ministro Castelli e Antonio di Pietro, insieme ad una parte coraggiosa della
sinistra a non votare il decreto. Intanto mentre
«Radio carcere» diffondeva l'evento, nelle carceri italiane si viveva
un'atmosfera da "mondiali di Calcio": da Regina Coeli all'Ucciardone, da
Poggioreale alle Vallette non c'è stato detenuto scontento. Persino chi rimane
dentro partecipa entusiasta alla festa. E' una festa che si realizza sotto i
migliori auspici buonisti: dall'estrema sinistra pacifista fino alle stanze del
Vaticano. Mastella grida vittoria e il cardinal Martino esprime «grande
soddisfazione». Poca soddisfazione la esprimono i familiari delle vittime di via
dei Georgofili. E' un affronto gridano i giusti e tutti quelli che sul sito
della repubblica.it hanno espresso parere sfavorevole per l'impianto
dell'indulto (95%), Si parla di 12.000 delinquenti a piede libero.Meno contenti
sono i cittadini comuni, la gente che lavora e che dovrà subire le angherie
prossime e venture du questa masnada di delinquenti. Ora quindi ci troveremo con
le strade affollate di delinquenti. E meno male che non vivo in
città. |
sabato 29 luglio 2006
Immigrazione
Ferrero esulta e non so
voi... Oltre al progressivo smantellamento della
Bossi-Fini, a forza di condoni sanatorie e salvacondotti d'ogni
genere, si stanno regolarizzando un sempre più massiccio numero di clandestini.
Con l'abolizione delle quote, che non son servite del tutto a fermare
l'immigrazione clandestina, si da il via libera a trafficanti d'ogni genere e
risma. Il cavallo di troia sarà quello dei cosiddetti ricongiungimenti
familiari. Non solo più moglie e figli, ma anche zii, nonni, cugini e pronipoti
fino alla settima generazione. Il fatto più preoccupante è che dietro il
ricongiungimento famigliare si cela un'altro cavallo di Troia: il voto
agli immigrati. Questa assurdità giuridica, a dispetto di quanti
sostengono che sarà avversata (da chi?), sta prendendo sempre più piede, anche
in ambiti "insospettabili". Aspettiamoci allora città d'arte invase da
quest'orda di barbari, monumenti usati come vespasiani e tende allestite in
Campidoglio. E se non ci sarà nessuno che offrirà un lavoro regolare, non c'è
problema: la strada è sempre pronta ad accogliere i suoi figli prediletti. Poi
c'è la Caritas e tutta la sequela di associazioni/fondazioni sempre pronte a
dare una mano e anche due, se occorre. La polizia sarà comprensiva e lascierà
ampia discrezionalità d'ingaggio e, se per puro caso, si va "al fresco", prima o
poi se ne esce.
Buon giorno.
|
venerdì 28 luglio 2006
Assurdità italiote
A Padova due
gruppi di malviventi hanno ingaggiato una lotta senza esclusione di colpi per il
controllo dell'area. Da una parte, gli spacciatori Nigeriani che hanno devastato
un sottoscala adibito a "moschea" e, dall'altra, i "religiosi" maghrebini che,
per salvare l'onore, hanno vendicato l'offesa. In mezzo i poliziotti che hanno
faticato a sedare la rissa gigantesca. Dopo cinque ore di guerriglia urbana, la
rissa si conclude con 21 arresti e 50 espulsioni. In mezzo a questo putiferio
c'è chi riesce pure a trovare scusanti per i delinquenti e a criticare persino
i proprietari degli appartamenti che chiederebbero troppo per l'affitto. I
secondi, a detta di alcuni sedicenti opinionisti e pennivendoli del sistema,
sarebbero più responsabili dei primi del grave degrado che esiste in quei
quartieri.Tutti noi sappiamo come andrà a finire: gli espulsi ritorneranno e gli
arrestati saranno rilasciati. Quello che stupisce è che agli arabi è consentito
salvaguardare il proprio "onore" mentre a noi altri tocca stare zitti o
accodarci al coro delle prefiche buoniste che sanno sempre compiatire e
compredere questi "poveri
sventurati".
Buonanotte.
|
mercoledì 26 luglio 2006
Orientamenti
"Ma quand'anche il destino che il mondo moderno si è creato, e che
ancora sta travolgendo, non dovesse essere contenuto, presso a tali premesse le
posizioni interne saranno mantenute: in qualsiasi evenienza ciò che potrà essere
fatto sarà fatto e apparterremo a quella patria che da nessun nemico potrà mai
essere occupata o distrutta".
Julius Evola, Orientamenti 1950. |
domenica 25 giugno 2006
Clima estivo e referendum
I
referendum e le votazioni – in genere – mi rendono malinconico. Cosa ne
può capire un macellaio di Riforme Costituzionali? La forbice
dell’analfabetismo si è così allargata che non risparmia nemmeno altre
categorie! Avete mai provato a chiedere ad un comune mortale qual è la
differenza fra la riforma attuale, quella cioè di cui oggi siete
chiamati a pronunciarvi e quella varata dal centrosinistra nel 2001 con
soli 4 voti di scarto? Forse qualcuno saprà anche rispondere. Ma la
massa? Quella che – per intenderci – forma il consenso sa dire qualcosa
nel merito? Io temo di no. Le cose non migliorerebbero affatto se
dovessimo allargare il nostro ristretto orizzonte alla politica
internazionale e ai delicati equilibri geopolitici in atto. La gente sa
ciò che riesce a comprendere e ciò che è in diretto rapporto con la
propria situazione contingente. Tutto il resto è tabù, roba per esperti
del settore. Per questo è necessario uscire dall’ipocrisia
“democratica” che illude ed inganna, senza dare risposte concrete alle
esigenze di tutti. Così dietro lo spauracchio dell’autoritarismo, del
“fascismo”, si compiono i peggiori misfatti a danno dell’intera
collettività. Il tutto in nome del nobile ideale democratico. Detesto
questo tipo di politica che vuole apparire buona e giusta, quando invece
non lo è affatto. La democrazia è una pura invenzione ad uso e consumo
dei “mangiapatate a tradimento”. Il popolo non ha mai comandato e mai
(credo) comanderà. E forse, sotto certi aspetti, è anche un bene.
Pensate a cosa si andrebbe incontro se una cosa del genere – con tutte
le varianti del caso – accadesse: sarebbe il caos. E’ giusto invece che a
comandare siano i più giusti, i più bravi, i migliori insomma. Si
dovrebbe creare una “scuola d’élite “ che preparasse la classe
dirigente al governo del paese. Invece, per via della “democrazia”, ci
troviamo una classe politica mediamente impreparata, che deve spesso far
ricorso ad aiuti “esterni” per far fronte a problemi tecnici urgenti.
La forma dello stato dovrebbe essere piramidale, su base meritocratica.
Ma una tal cosa è inimmaginabile oggi. Quindi, non so voi, ma io me ne
vado in montagna.sabato 24 giugno 2006
L’uomo e il suo "divenire"
Come ho detto e ripetuto, giova fare un profondo lavoro di scavo prima di porre le fondamenta.Evidentemente, in accordo con il moderno slogan del “Tutto e subito”, non si ha la pazienza di aspettare, di analizzare, di meditare. Quindi darò alcuni brevi cenni circa l’uomo nuovo da allevare. Bisogna cercare anzitutto un miglior valore, una vita degna di essere vissuta. L’umanità, nel suo insieme, non rappresenta affatto uno sviluppo verso il migliore, verso il superiore. V’è in effetti un regresso spirituale di contro al progresso materiale, all’elevazione della quantità contro la qualità.
Il problema, direte voi, qual è la qualità?
La qualità è il vero sé, l’essere rispondente alle proprie inclinazioni, fedele alla sua natura…
Ma come facciamo a scoprilo se siamo influenzati dalle apparenze e circonfusi nel mondo. Siamo condizionati inconsapevolmente. Crediamo di saper discernere, ma è una pura illusione. Per esempio anche qui, in rete, ci comportiamo come damerini, dialoghiamo troppo amabilmente, come gatte che fanno le fusa; in realtà, in determinate circostanze, siamo diversi. Alcuni di noi sono delle belve dalle sembianze umane. Qualcuno potrebbe anche obiettare che avviene il contrario. Vero, verissimo! Ma un tale tipo d’atteggiamento non può ascriversi ad un “diverso sentire”. A meno che non si abbia acquisito una reale presa di coscienza. Troppo spesso, per converso, si agisce così per darsi delle arie, per apparir “duri e puri”, per suscitar l’altrui ammirazione. E qui si ritorna al punto di partenza, poiché non è possibile affermare un tipo d’uomo nuovo senza aver prima smantellato l’esistente. Le macerie comprometterebbero l’esito finale del nuovo, corrompendolo già sul nascere.
mercoledì 21 giugno 2006
W Vittorio emanuele
venerdì 16 giugno 2006
Cibele
"Io fui l'Una, ma verso il Molteplice tu sei caduto..." Questo tema della molteplicità nel creato, contrapposta all'unitarietà prima della Creazione, mi ricorda molto i miti gnostici. Curioso poi, che la Sophia genera l'Errore perchè "divora" il suo stesso desiderio, e questo Asfargatis è invece generato da un seme che non ha trovsto compimento in un grembo... In questo intravedo come una scissione, o dell'essere umano, o a chi lo creato...che trova conferma anche in questo antichissimo mito ricadente nel bacino Mediterraneo.
giovedì 15 giugno 2006
Madonna divinità cristiana o Pagana?
![]() |
| Madonna with St. Jerome (The Day) - Correggio about 1522 - Oil on canvas, 205,7 x 141 cm Galleria Nazionale, Parma |
martedì 13 giugno 2006
Il Bisogno
| 13-06-2006 - 17:45 |
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Oggi esistono una quantità
infinita di bisogni. Ma sono tutti
necessari? Io trovo che questa
società è "drogata" da una quantità infinita di bisogni. Oggi non ci si contenta più di una passeggiata,
di una piccola gita, di buone letture. Si pretende ciò che i media ci propinano continuamente. E se
non riusciamo ad ottenere certi "lussi" ci sentiamo "out" e cominciamo a provare
sentimeti d'invidia o di ammirazione verso chi detiene questi "Beni".
Questa società crea beni surettizi,
inestinguibili, creando una sorta di paranoia nel consumatore che diventa - in
certi casi - "psicopatico". Esiste
una sorta di coazione a ripetere senza sapere bene il perché : invece di
conservare si distrugge. Il PC, la macchina, il televisore, lo stereo, ecc.
In questo siamo incoraggiati
dall'industria che fa in modo che un determinato utensile diventi obsoleto in
pochissmo tempo. E così che l'uomo
rimane bambino, non sapendo più distinguere ciò che è necessario da ciò che non
lo è.
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lunedì 12 giugno 2006
"Al di là del bene e del male"
Le norme di comportamento sociale ci spingono ad avere un'idea
precisa di cosa sia "bene" e cosa, invece, sia "male". Tuttavia se ci poniamo da
una diversa angolazione, da altro "piano", scopriremo che non esiste un "abisso"
fra le due parole. Bene
e male, sotto tale ottica, non rappresentano un crinale di giudizio, hanno
solamente finalità strumentali. Tali concetti
sono la risultante di un incrocio spazio-temporale. Per esempio, senza andare troppo lontano nello spazio e nel
tempo, possiamo fare questo paragone: la Germania Nazionalsocialista incarnava valori ed idee
antitetici alla Germania odierna. Eppure sono passati solo una sessantina
d'anni... Null'altro che dualismo.
Il dualismo è un espediente posto in
essere dall'Assoluto per pervenire alla conoscenza di se. Noi percepiamo la
creazione, e le sue manifestazioni, in termini di bene e male, di buono e
cattivo, di maschio e femmina, di bianco e nero. E questo perchè anche noi siamo
frutto di un dualismo, anche noi siamo frutto della creazione. Siamo immersi in
questa teofania. Fino a quando continueremo a percepire ciò che ci circonda con
la mente, usando cioè soltanto la nostra capacità di leggere la materia, avremo
una visione dualistica della creazione.Ragioni d’un’Apolitìa
Nel panorama politico attuale, entrambi gli schieramenti appaiono appiattiti sullo stesso identico programma. © Arthos
domenica 11 giugno 2006
Agartha
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"Vi è
un modello fissato nei cieli
per chiunque voglia vederlo
e, avendolo visto,
conformarvisi in sè stesso.
Ma che esso esista in qualche luogo
o abbia mai ad esistere, è cosa priva d'importanza;
perchè questo è il solo stato nella politica di cui egli possa
considerarsi parte".
(da: Platone, Repubblica)
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